Il GP degli Stati Uniti è il sedicesimo appuntamento del mondiale 2015. La stagione è stata dominata in lungo e in largo dalla Mercedes, con Lewis Hamilton in grado di fare nettamente la differenza sul compagno di squadra Nico Rosberg. A quattro gare dalla fine Hamilton ha 66 punti di vantaggio sul ferrarista Vettel e 73 su Rosberg: se il pilota inglese nella gara di Austin guadagna 9 punti su Vettel e 2 su Rosberg, diventa campione del mondo con tre gare d’anticipo.
Il weekend di gara è fortemente condizionato dalla pioggia. Il COTA è zuppo d’acqua fin dalle prove libere del venerdì, e le qualifiche del sabato vengono rinviata alla domenica mattina vista l’impraticabilità della pista. In qualifica Rosberg riesce a stappare la pole position ad Hamilton, realizzando un giro più veloce di lui nel Q2 e capitalizzando al meglio la mancata disputa del Q3 a causa dell’aumento dell’intensità della pioggia. Buona seconda fila per le Red Bull di Ricciardo e Kvyat. Quinto Vettel, che però slitta in tredicesima posizione a causa di una penalità per la sostituzione del motore endotermico. Sesto Perez, che precede il compagno di squadra Hulkenberg e Raikkonen, anch’egli penalizzato come Vettel per il ricorso al sesto motore endotermico. Nono e decimo tempo per Massa e Verstappen. Ultimo Sainz, finito a muro nel Q1.
GARA – La pista non è bagnata come nelle qualifiche, perciò i piloti possono partire con gomme intermedie. Al via Rosberg non scatta benissimo: Hamilton lo affianca e con una ruotata lo mette fuoripista in curva 1. Hamilton comanda la corsa davanti a Kvyat, Ricciardo, Perez, Rosberg, Hulkenberg, Verstappen, Button, Vettel. Rosberg supera subito Perez e si mette in scia alle Red Bull. Nelle retrovie Massa sperona Alonso, e Bottas distrugge l’ala anteriore in un contatto con Grosjean. Al secondo giro entrano in collisione in curva 1 anche le Sauber, con Nasr che centra Ericsson.
Davanti i primi quattro fanno l’andatura, ma Hamilton non riesce a seminare le Red Bull. Perez rallenta il gruppo, mentre Vettel supera Verstappen e Button, con quest’ultimo che viene passato anche da Raikkonen e Sainz. Al giro 5 perde diverse posizioni Hulkenberg. Dopo pochi secondi la direzione corsa congela la corsa con una virtual safety car per consentire ai commissari di togliere diversi detriti da curva 1. La gara riprende al giro 8, e Rosberg sfila subito Ricciardo e Kvyat, portandosi alle spalle di Hamilton. Al giro 10 Grosjean tenta l’azzardo della gomma soft. Le Mercedes faticano nel confronto con le Red Bull, e al dodicesimo passaggio Kvyat prova a infilare Rosberg all’ultima curva, ma finisce lungo. Il pilota della Mercedes però si distrae, e viene superato da Ricciardo. Intanto nelle retrovie c’è un bel duello fra Raikkonen e le Toro Rosso: il pilota finlandese fatica a superare Verstappen, e in due occasioni scambia la posizione con Sainz.
Hamilton è in crisi di gomme: Ricciardo lo tallona, e al quindicesimo giro il pilota australiano lo svernicia nel terzo settore, e si porta al comando. Ricciardo fa subito il vuoto, mentre Hamilton deve difendersi da Rosberg, che al diciottesimo giro riesce a superare il compagno di squadra. Hamilton rientra subito ai box per passare alle gomme da asciutto, così come Vettel, mentre Ricciardo, Rosberg, Kvyat, Raikkonen e Perez tolgono le intermedie nel giro successivo.
Le Red Bull faticano molto con gli pneumatici da asciutto: Kvyat viene passato da Hamilton e Vettel, Ricciardo perde velocemente i 7.5 secondi di vantaggio che aveva accumulato su Rosberg prima del pit stop. Chi va forte è proprio Rosberg, che al giro 22 prende la leadership e inizia a stampare un giro veloce dopo l’altro, arrivando ad accumulare in pochissimi giri più di dieci secondi di vantaggio. Al ventiseiesimo giro Hamilton supera Ricciardo e si porta in seconda posizione: Raikkonen, che al ventesimo passaggio era finito contro le barriere, si ritira.
La fuga di Rosberg viene improvvisamente stoppata dalla safety car, provocata dallo stop di Ericsson a bordo pista sul rettifilo del secondo settore. Vettel approfitta della situazione: il pilota della Ferrari rientra ai box per montare gomme medie nuove. La gara riprende al giro 33, con le Mercedes che scappano subito, mentre Vettel supera Kvyat, autore di un errore, e Ricciardo. In questo momento il ferrarista è terzo! Le Red Bull non vanno avanti, e perdono rapidamente posizioni: in un duello c’è un contatto tra Ricciardo e Hulkenberg, e il pilota della Force India deve ritirarsi a causa dei danni rimediati nell’incidente.
Nuova VSC: Rosberg sfrutta la situazione e monta gomme soft nuove, mentre Hamilton e Vettel rimangono in pista, e Kvyat e Ricciardo passano agli pneumatici a mescola media. Rosberg si sbarazza velocemente di Verstappen e di Vettel, portandosi in seconda posizione, non lontano da un Hamilton che ha gomme molto più usurate. Ma arriva un nuovo colpo di scena: Kvyat sbatte contro il guard rail della penultima curva, e provoca l’ingresso in pista della safety car. Hamilton e Vettel possono così cambiare gomme e rimettersi a pari strategia con Rosberg. Al giro 47 si riparte con Rosberg in testa, davanti ad Hamilton, Verstappen e Vettel. Il pilota della Ferrari passa l’olandese e si riporta in zona podio. Rosberg sembra controllare la corsa, ma al giro 48 compie un clamoroso errore in uscita da curva 16, finendo fuoripista e regalando la prima posizione ad Hamilton.
Il pilota inglese è perfetto, conquista la vittoria precedendo Rosberg e Vettel e vince il terzo titolo in carriera. Quarta posizione per uno strepitoso Verstappen, che ha dato filo da torcere a tutti sia sul bagnato che sull’asciutto. Quinto Perez, che precede Button. Settimo Sainz, partito ultimo e autore di un’ottima rimonta fin dalle prime fasi. Punti anche per Maldonado e Nasr. Decimo Ricciardo, che nel finale ha la meglio nel duello con Alonso, rallentato da problemi alla power unit.
CLASSIFICA FINALE GP USA 2015
1 | 44 | Lewis Hamilton | Mercedes | 1h50’52″703 | |||
---|---|---|---|---|---|---|---|
2 | 6 | Nico Rosberg | Mercedes | +2″850 | |||
3 | 5 | Sebastian Vettel | Ferrari | +3″381 | |||
4 | 33 | Max Verstappen | Toro Rosso-Renault | +22″359 | |||
5 | 11 | Sergio Perez | Force India-Mercedes | +24″413 | |||
6 | 22 | Jenson Button | McLaren-Honda | +28″058 | |||
7 | 55 | Carlos Sainz Jr. | Toro Rosso-Renault | +30″619 | |||
8 | 13 | Pastor Maldonado | Lotus-Mercedes | +32″273 | |||
9 | 12 | Felipe Nasr | Sauber-Ferrari | +40″257 | |||
10 | 3 | Daniel Ricciardo | Red Bull-Renault | +53″371 | |||
11 | 14 | Fernando Alonso | McLaren-Honda | +54″816 | |||
12 | 53 | Alexander Rossi | Marussia-Ferrari | +1’15″277 | |||
Rit | 26 | Daniil Kvyat | Red Bull-Renault | Incidente | |||
Rit | 27 | Nico Hülkenberg | Force India-Mercedes | Incidente | |||
Rit | 9 | Marcus Ericsson | Sauber-Ferrari | Elettronica | |||
Rit | 7 | Kimi Räikkönen | Ferrari | Freni | |||
Rit | 19 | Felipe Massa | Williams-Mercedes | Sospensioni | |||
Rit | 8 | Romain Grosjean | Lotus-Mercedes | Freni | |||
Rit | 77 | Valtteri Bottas | Williams-Mercedes | Sospensioni | |||
Rit | 28 | Will Stevens | Marussia-Ferrari | Incidente |