Il Gran Premio d’Ungheria 2006 si è svolto il 6 agosto all’Hungaroring e viene ricordato per i numerosi colpi di scena che si sono susseguiti durante il weekend, a partire dal venerdì fino ad arrivare alla gara di domenica. Tanti episodi che nel loro piccolo hanno deciso il Mondiale di quell’anno.
Fernando Alonso arriva a Budapest da leader del campionato, seguito a ruota da Michael Schumacher. Il pilota della Ferrari punta al bottino pieno per racimolare qualche punto nei confronti dello spagnolo prima della pausa estiva. Da notare come in quel weekend ci fu l’esordio di Robert Kubica alla guida della BMW. La casa tedesca infatti decise di appiedare Jacques Villeneuve per gli scarsi risultati conseguiti. Fu un momento storico per il motorsport dato che per la prima volta la F1 poteva godere tra i propri driver un pilota polacco.
Il weekend si apre subito con un colpo di scena: Fernando Alonso, durante uno dei propri run del venerdì, venne disturbato da Robert Doornbos. Lo spagnolo, già nervoso di suo a causa del calo della propria Renault nei GP precedenti, rispose allo spregio con una manovra non proprio corretta alla prima curva. Alonso infatti superò in rettilineo Doornbos e gli frenò improvvisamente davanti. Una manovra che venne subito notata dagli stewart. Il pilota spagnolo si vide infliggere una penalità di due secondi a ogni tempo eseguito nelle varie sessioni di qualifica. In poche parole, se Alonso fosse riuscito ad arrivare alla Q3 non sarebbe partito prima della decima posizione. Un colpo durissimo allo spagnolo che a Budapest si giocava un bel jolly nei confronti del tedesco della Ferrari. Ma le sorprese non terminarono lì.
Nella sessione di libere del sabato, Michael Schumacher sorpassò lo stesso Alonso e Robert Kubica in regime di bandiera rossa (bandiera causata dall’esplosione del motore della vettura di Button). Una piccola leggerezza che non sfuggì ne allo spagnolo e ne alla direzione gara. Il pilota della Ferrari subì lo stesso trattamento di Alonso e si vide infliggere la stessa penalità del pilota della Renault. La pole andò a Kimi Raikkonen.
Al termine delle qualifiche, i due si ritrovarono col dodicesimo (Schumacher) e il quindicesimo tempo (Alonso). Non contento del putiferio delle qualifiche, il meteo ungherese regalò un altro colpo di scena durante la domenica. Budapest infatti si svegliò sotto un tremendo nubifragio e per la prima volta nella sua storia il Gran Premio d’Ungheria si svolse sotto la pioggia.
Alonso in partenza tirò fuori tutto il suo talento: parte a razzo, rimonta Schumacher (il pilota della Ferrari soffre di mancanza di grip a causa delle sue Bridgestone), lo passa, tiene un ritmo spaventoso e si porta in testa alla corsa. Una corsa fuori dal comune per il pilota spagnolo, che per tutta la prima parte di gara tiene un passo davvero eccezionale. Venne aiutato anche dal fatto che a Budapest le Michelin si comportavano nettamente meglio sul bagnato rispetto le Bridgestone, ma in ogni caso nessun pilota riusciva ad avvicinarsi allo spagnolo. Mentre il pilota della Renault volava, il suo rivale al titolo lottava contro la propria vettura. Scarsa trazione, sottosterzo e una macchina profondamente nervosa per Schumacher.
Il capolavoro di Alonso va in frantumi al giro 51: Fernando entra per il proprio secondo pit stop ma qualcosa va male. I meccanici stringono male la posteriore sinistra e all’uscita dalla pit line la vettura dello spagnolo sbanda terribilmente. Alonso riesce a tenere la macchina fino alla curva 2: successivamente la sua Renault perse completamente il posteriore e andò in testacoda. Per Alonso significò il ritiro e per Schumi una giornata decisamente negativa poteva trasformarsi in una quasi vittoria. Ma anche in questo caso le cose non andarono per il verso giusto. Mentre tutti entrarono a mettere gomme d’asciutto, l’alfiere della Ferrari decise di restare in pista con gomme da bagnato, raggiungendo la seconda posizione. Una decisione che comportò il ritorno di De la Rosa e di Heidfeld. Schumacher si ritrovò ben presto sulle tele, lottò dapprima con De La Rosa e successivamente con Heidfeld. Per larghi tratti, nonostante tutto, la Ferrari di Schumacher tenne un passo decente e per i due piloti dietro non fu semplice passare il tedesco. A quattro giri dalla fine arriva però il colpo di scena: nel modo di resistere, Schumacher toccò con la propria ruota anteriore De La Rosa e improvvisamente la macchina diventò ingovernabile. Nella Ferrari del tedesco infatti si ruppe il braccetto destro dello sterzo. Schumacher rientrò a due giri dalla fine e per lui fu ritiro come il rivale Alonso.
Al termine della gara il tedesco fu comunque classificato ottavo e guadagnò un punto sulla Renault di Alonso, anche se questo non servì ad alleviare la delusione per un occasione decisamente persa. Quel Gran Premio segnò la prima vittoria in Formula 1 per il pilota inglese Jenson Button, seguito dalla McLaren di de la Rosa e dalla BMW di Heidfeld. In quell’occasione la Honda festeggiò la prima e unica vittoria in Formula 1. Solo sette piloti tagliarono il traguardo e il poleman Kimi Raikkonen fu costretto al ritiro. La pioggia di Budapest non lasciò scampo e regalò una delle gare più emozionanti nella storia della Formula 1. Nel post-gara, il polacco della BMW Robert Kubica, giunto al traguardo con uno storico settimo posto, venne squalificato dato che la sua auto era stata trovata sottopeso di 2 chili.
CLASSIFICA FINALE GP UNGHERIA 2006