Dopo la vittoria di Nelson Piquet nel primo Gran Premio stagionale, quello del Brasile, il Circus della F1 arriva a Jerez de la Frontera per il secondo appuntamento della stagione 1986. Il tracciato andaluso è stato realizzato proprio da pochissimi mesi, e quindi si tratta della prima presenza della F1 in quel di Jerez. Ma quello del 1986 non è solo il primo Gran Premio di F1 corso a Jerez, ma è anche il ritorno della Formula 1 in Spagna: dopo la vittoria di Gilles Villeneuve a Jarama nel 1981, per quattro anni non si era disputato il Gran Premio di Spagna.
Nelle qualifiche è Senna a spuntarla. Il pilota della Lotus riesce a precedere le Williams di Piquet e Mansell e le McLaren di Prost e Rosberg.
GARA – Prima del via Nannini (Minardi) rientra ai box col differenziale rotto e non prende parte alla gara. Alla partenza del Gran Premio, Senna ha un ottimo spunto e mantiene la testa, davanti a Piquet e Mansell. Alla curva 2 Rosberg attacca Prost all’interno e riesce a prendersi la quarta posizione, mentre nel gruppo ci sono dei contatti e vola un pezzo di alettone anteriore della Benetton di Teo Fabi. Al secondo giro Rosberg ripete su Mansell la manovra fatta nei confronti di Prost, e anche stavolta ce la fa. Intanto le Ferrari di Johansson e Alboreto sono al nono e decimo posto. Senna non riesce a scappare via, tanto che al settimo giro ci sono i primi nove racchiusi nell’arco di sei secondi e mezzo, con le Ferrari a chiudere il gruppo dei migliori. Prost, al sesto giro, era riuscito a passare Mansell e a prendersi la quarta posizione.
Per gli italiani non è una gran giornata: problemi d’affidabilità ,infatti, costringono al ritiro pure De Cesaris, Ghinzani e Patrese. Al giro 12 c’è un brutto incidente per la Ferrari di Johansson, che va a sbattere contro le protezioni in gomme. Il pilota svedese viene portato via in barella. I primi cinque fanno un po’ l’elastico, mentre Laffite (Ligier Renault) non ce la fa a tenere il ritmo dei migliori, a differenza del compagno di squadra Arnoux. Al diciannovesimo giro Mansell si avvicina a Prost e lo infila alla seconda curva. Quattro giri dopo rientra ai box Alboreto, che si ritira per un problema tecnico. I primi iniziano i doppiaggi, e proprio una vettura più lenta permette a Mansell di avvicinarsi a Rosberg e di passarlo sul rettifilo del traguardo. Grazie ai doppiaggi Senna riesce a guadagnare qualche metro sulle Williams, e le vetture di Grove hanno un paio di secondi di vantaggio sulle McLaren di Rosberg e Prost. Mansell è il più veloce in pista e al giro 33 affianca Piquet e lo supera, iniziando così la caccia alla Lotus di Senna. Intanto per gli italiani continua la giornata no: anche De Angelis viene tradito dall’affidabilità. Stessa sorte tocca a René Arnoux, che era ottimo sesto fino a quel momento.
Mansell, dopo qualche giro, è negli scarichi di Senna, mentre gli altri sono più staccati. Laffite, che era settimo, rientra ai box per un cambio gomme, ma nella ripartenza si impiglia una termocoperta sotto la macchina e perde del tempo. Al giro 40 Mansell esce di scia, e sul rettilineo dei box supera Senna. Nella stessa tornata esplode il motore Honda sulla Williams di Piquet: il leader del mondiale è fuorigioco. Anche Rosberg ha qualche problemino, e Prost ne approfitta per scavalcarlo. Nel frattempo i medici comunicano che il pilota della Ferrari Johnasson ha riportato solo una contusione alla regione dorso-lombare.
L’affidabilità non fa sconti nemmeno alla Ligier: Laffite è costretto al ritiro per la rottura della trasmissione. Mansell cerca di creare un gap di sicurezza tra lui e Senna, e per qualche giro guadagna costantemente cinque-sei decimi, ma il brasiliano non demorde, e al cinquantaduesimo giro è ad un secondo da Mansell, con Prost che è terzo a 3.3 secondi dal leader. Al cinquantasettesimo passaggio Mansell, Senna e Prost doppiano Rosberg, che gira molto lento per un caldo di potenza del motore. Rosberg tappa un po’ Senna e Prost, permettendo a Mansell di fare un po’ di buco sui due diretti concorrenti. Senna, in un paio di giri, ricuce il distacco. Al giro 60 Senna prova a superare Mansell all’esterno del rettifilo principale, ma Mansell resiste. Senna tenta di tutto per passare il rivale, e al giro 63 sfodera l’attacco vincente alla curva 12. Mansell esce male dalla curva, e anche Prost lo passa. Il “Leone” decide quindi di giocarsi la carta del cambio gomme per cercare di avere tutta la velocità possibile per il finale di gara.
Mansell sembra tagliato fuori dai giochi, e invece, con gomme fresche, gira 3 secondi più veloce di Senna e 4 più di Prost, e in poche tornate si attacca alla McLaren del francese. Al giro 69 Mansell ha la meglio nel duello con Prost: mancano 3 giri alla fine, e l’inglese della Williams deve recuperare più di 7 secondi su Senna. Il leader ha ormai gli pneumatici alla frutta e Mansell guida in modo fantastico per agguantare una vittoria che solo qualche giro prima sembrava impossibile. All’ultima curva Mansell è incollato a Senna: i due arrivano sul traguardo praticamente appaiati, e Senna si aggiudica il Gran Premio di Spagna in volata per soli 14 millesimi su Mansell. Chiude il podio Alain Prost. Conquistano punti anche Keke Rosberg, e i piloti della Benetton Teo Fabi e Gerhard Berger.
Nel campionato piloti, Senna prende la testa con 15 punti, davanti a Piquet, e il trionfo del talento brasiliano consente alla Lotus di appaiare la Williams al primo posto nella classifica iridata costruttori.+1 giro
>>>>>>>>>> RISULTATI COMPLETI GRAN PREMIO DI SPAGNA 1986 <<<<<<<<<<