La F1 arriva a Singapore per disputare il tredicesimo Gran Premio della stagione 2015. Lewis Hamilton è il leader indiscusso del campionato, seguito a buona distanza dal compagno di squadra Rosberg e dal ferrarista Vettel.
Hamilton vuole allungare ulteriormente sui rivali, ma a Marina Bay deve fare i conti con una Mercedes stranamente inferiore a Ferrari e Red Bull. Fin dalle FP2 Hamilton e Rosberg soffrono, e in qualifica i due contendenti per il titolo finiscono in quinta e sesta posizione, a un secondo e mezzo dal primo. La pole position viene conquistata da Vettel. Il pilota della Ferrari, con una SF15-T iper-competitiva, al sabato è imprendibile e rifila più di mezzo secondo a Daniel Ricciardo, tornato in prima fila con la rediviva Red Bull. Seconda fila per la Ferrari di Raikkonen e per Kvyat, con l’altra Red Bull. In evidenza Verstappen, capace di qualificarsi ottavo con la Toro Rosso, mentre Alonso porta la sua McLaren in dodicesima posizione.
GARA – Al via Vettel mantiene la testa, davanti a Ricciardo, Raikkonen, Kvyat, Hamilton, Rosberg, Bottas, Massa, Hulkenberg e Perez, con Verstappen che rimane fermo sulla griglia. Vettel scappa via subito, e nel primo giro rifila tre secondi a Ricciardo e quattro al compagno di squadra Raikkonen.
Nell’arco di qualche giro Vettel prende il largo, con Ricciardo che inizia a girare sui tempi del tedesco, con Raikkonen e Kvyat che riescono a tenere il passo dei primi due. Dietro Hamilton guadagna qualcosa su Rosberg e Bottas. Il primo a sfalsare la strategia è Grosjean, che al nono giro va ai box per mettere le gomme soft. Nella tornata successiva è il turno di Alonso e Sainz, che vengono superati da Grosjean grazie all’undercut del francese.
Vettel inizia a patire il degrado gomme: il pilota della Ferrari perde qualche decimo ogni giro su Ricciardo, che a sua volta guadagna anche su Raikkonen e Kvyat. Al giro 12 Kvyat anticipa il pit stop per provare a passare la Ferrari di Raikkonen. Intanto Hulkenberg stringe Massa, che usciva dai box, e i due si toccano, col pilota della Force India che finisce contro le barriere. La direzione corsa dà Virtual Safety Car, e i primi ne approfittano per rientrare ai box. A pagare le spese della VSC è Kvyat, che perde due posizioni a vantaggio di Hamilton e Rosberg, che tra l’altro montano le gomme Soft. Grossi problemi per Button, che perde una quarantina di secondi al pit stop per problemi di fissaggio all’anteriore destra.
In pista ci sono troppi detriti e viene mandata in pista la Safety Car, che permette a Verstappen di sdoppiarsi e rientrare in gara. Si riparte al giro 19, con Sainz che scivola in fondo al gruppo, cortesia della sua Toro Rosso bloccata in folle. A differenza dei primi giri, Vettel non riesce a scappare via, e si ritrova Ricciardo e Raikkonen alle calcagna. Anche i due piloti Mercedes e Kvyat non sono lontani. Al giro 26 Hamilton rallenta improvvisamente: sulla sua Mercedes c’è un problema all’acceleratore. Rosberg, Kvyat e Bottas lo superano, mentre davanti Vettel riprende un ritmo inavvicinabile per gli altri e al giro 27 gira in 1’50.5, dando 2 secondi a Ricciardo! Il pilota della Red Bull comincia a rispondere ai tempi di Vettel, mentre Raikkonen perde qualcosa sui primi due e Rosberg perde sensibilmente terreno.
La Mercedes chiama ai box Hamilton al giro 32 per ritirarsi, mentre la Red Bull decide di fermare Kvyat per il secondo pit stop, ma un problema di fissaggio alla posteriore destra gli fa perdere secondi preziosi.
Nel frattempo si ritira anche Alonso, che fino a quel momento era in zona punti. Al trentasettesimo giro viene improvvisamente esposta la bandiera gialla nel secondo settore, e poi viene chiamata in pista la Safety Car: un ubriaco ha scavalcato il guardrail e passeggia a bordo pista. I primi fanno il pit stop e il gruppo si ricompatta.
Si riparte al giro 41, con Vettel che guida la corsa davanti a Ricciardo, Raikkonen, Rosberg, Bottas e Kvyat. Le Manor, che avrebbero dovuto sdoppiarsi sotto Safety Car, creano il caos in mezzo al gruppo. Button prova ad approfittare della situazione per passare Maldonado per la nona posizione, ma finisce per toccarlo, distruggendo l’ala anteriore della sua McLaren-Honda. A dare un po’ di spettacolo ci pensano le Toro Rosso, con Verstappen e Sainz che passano le Sauber e Maldonado e si portano in nona e decima posizione, per poi infilare anche Grosjean.
Vettel stampa giri record a ripetizione, ma Ricciardo tiene botta, mentre Raikkonen perde qualcosa, e Rosberg non può impensierire la Ferrari per il podio. Ricciardo spinge fortissimo, ma il pilota della Red Bull rimane sempre a tre secondi dal ferrarista. Dietro Verstappen e Sainz riacciuffano Perez. Sainz ha gomme più fresche rispetto al compagno di squadra: il team chiede a Verstappen di farlo passare, ma l’olandese urla via radio il suo netto rifiuto.
Ricciardo non ne ha per prendere Vettel: il pilota della Ferrari si invola tranquillamente verso la bandiera a scacchi e trionfa per la terza volta in stagione. Vettel precede di un secondo e mezzo Ricciardo. Terzo posto per Kimi Raikkonen, che completa la giornata incredibile della Ferrari. Quarto Rosberg, che riduce di 12 punti il distacco in campionato su Hamilton. Buon quinto posto per Bottas, che arriva davanti a Kvyat, Perez, Verstappen, Sainz e Nasr, che porta in dote alla Sauber un punticino.
CLASSIFICA DEL GP DI SINGAPORE 2015