La pausa estiva ha scombussolato ogni previsione mondiale. Il GP del Belgio fin dalle qualifiche ha riservato grandi sorprese, con Vettel escluso dal Q3 e Alonso ed Hamilton subito fuori gara a causa di un incidente alla partenza provocato da una manovra pericolosissima di Grosjean. Grazie ai ritiri degli altri, Vettel è riuscito a guadagnare 18 punti sui rivali e a riavere una parte del bottino perso a Valencia, quando fu tradito dall’alternatore del motore Renault.
Dopo le emozioni di Spa, la Formula 1 approda a Monza per il tredicesimo appuntamento del campionato 2012. Il GP d’Italia porta con sé degli strascichi di quanto avvenuto in Belgio: Grosjean, per l’ennesima volta in stagione colpevole di aver provocato un incidente, viene punito con una gara di squalifica ed è costretto ad assistere da spettatore alla gara di Monza. Al suo posto la Lotus schiera D’Ambrosio.
Le qualifiche regalano qualche colpo di scena già nel Q1, con l’eliminazione di Hulkenberg per problemi tecnici sulla sua Force India, e nel Q2, dove Webber non riesce a superare il taglio e si classifica undicesimo. Nel Q3 a spuntarla su tutti è Hamilton, che conquista la pole con un decimo di vantaggio su Button. Seconda fila per la Ferrari di Massa e la Force India di Di Resta. Schumacher è quinto con la Mercedes, mentre il suo compagno di squadra Rosberg è settimo: fra le Frecce d’Argento c’è Vettel, che ha conquistato il sesto posto con una Red Bull in difficoltà a Monza. Ottavo tempo per Raikkonen con la Lotus. Qualifica da dimenticare per Alonso. Il pilota della Ferrari è il più veloce nel Q1 e nel Q2, ma nella fase decisiva per l’assegnazione dei primi dieci posti della griglia di partenza gira lento a causa di un problema tecnico. Sulla sua monoposto si è allentato un dado nella barra antirollio, e lo spagnolo è il meno rapido nel Q3. Alonso perciò deve prendere il via dalla decima posizione.
IL GIRO DELLA POLE DI HAMILTON
GARA – Allo spegnimento dei semafori Hamilton parte bene e mantiene la prima posizione, difendendola da un attacco all’esterno di Massa, abile a superare Button dopo pochi metri e a insinuarsi fra le due McLaren. Quarto è Schumacher, seguito da Vettel, Raikkonen, Kobayashi, Alonso, Di Resta e Senna. Alonso è una furia: alla Parabolica supera Kobayashi e sul rettifilo del traguardo scavalca la Lotus di Raikkonen. Il pilota della Ferrari ora è sesto.
Schumacher è in difficoltà nella gestione delle gomme e viene sopravanzato da Vettel al quarto giro. Il pilota della Mercedes riesce però a difendere la posizione su Alonso, che fatica a tenere la scia del pilota davanti. In crisi anche l’altra Mercedes, con Rosberg undicesimo e in lotta con Senna. All’inizio del settimo passaggio Alonso ha la meglio nel duello con Schumacher, e si getta all’inseguimento di Vettel. Nel frattempo Hamilton fa segnare il giro più veloce della corsa, e porta a 3 secondi il suo vantaggio su Massa. Il pilota della McLaren ha un ritmo decisamente invidiabile, e riesce a incrementare il gap sugli avversari di qualche decimo a ogni passaggio. Massa comincia ad andare in difficoltà con l’usura delle Pirelli dopo una quindicina di giri, e Button gli si fa sotto. E’ invece costretto al ritiro Vergne, dopo essere decollato in modo spettacolare sul dosso artificiale posto all’esterno della prima variante. Alle loro spalle iniziano a guadagnare qualcosina anche Vettel e Alonso, rispettivamente a a 7.7 e 9.4 secondi dalla vetta.
Al giro 14 Rosberg rientra ai box per montare pneumatici nuovi, mentre il suo compagno di squadra Schumacher è tallonato da Raikkonen e Perez. Quest’ultimo è partito dodicesimo con gomme dure, e in questa fase della corsa è più incisivo dei suoi diretti rivali, che hanno gomme medie ormai finite. Al quindicesimo giro Schumacher effettua il suo pit stop; Raikkonen rimane in pista, e viene superato di forza da Perez alla Roggia. Il finlandese monta gomme nuove al giro 17, e torna in pista davanti a Schumacher. Button si avvicina tantissimo a Massa, e al diciannovesimo giro svernicia il brasiliano all’esterno prima della Roggia, prendendosi la seconda posizione. Nel frattempo anche Schumacher è protagonista di un bel sorpasso su Raikkonen.
Al diciannovesimo giro Massa rientra ai box e monta pneumatici a mescola dura, provando l’undercut su Button. Al ventesimo giro si fermano in contemporanea Vettel e Alonso: lo spagnolo per un pelo non prende la posizione al pilota della Red Bull. I due contendenti al titolo tornano in pista subito dietro a Massa. Il brasiliano fatica a sbarazzarsi di Ricciardo, che ancora deve fermarsi. Il ferrarista passa alla Biassono al giro 23, portandosi dietro anche Vettel e Alonso. Proprio in questa tornata effettua il suo pit stop Button, che rientra davanti al gruppo trainato da Massa, che ha passato anche Senna, altro pilota che deve ancora fermarsi. Al ventiquattresimo giro anche Hamilton monta gomme nuove: la leadership passa a Perez, che mantiene tempi competitivi pur avendo pneumatici molto usurati. Dietro ad Alonso c’è molta bagarre: Ricciardo ha la meglio nel duello con Senna, e Schumacher passa Hulkenberg, poi sopravanzato anche da Raikkonen.
Al giro 25 Alonso ci prova all’esterno del rettilineo del traguardo su Vettel, ma il due volte campione del mondo lo tiene dietro. Nel passaggio successivo Alonso affianca Vettel alla Biassono e prova a passarlo all’esterno, con la stessa manovra fatta dal tedesco nella gara dell’anno precedente. Vettel però chiude la porta e Alonso finisce sulla ghiaia, rientrando in pista dietro al rivale e chiedendo a gran voce via radio una penalità per la Red Bull. Le McLaren con gomme nuove hanno un passo velocissimo. In pochi giri Hamilton prende Perez, e nel ventinovesimo passaggio lo supera e si riprende la prima posizione. Intanto Alonso ci riprova e supera Vettel per la quinta posizione. Perez si ferma per passare alle gomme medie. Intanto la direzione corsa mette sotto investigazione Vettel per la manovra difensiva su Alonso alla Biassono. Al trentaduesimo giro a Vettel viene inflitto un drive thru per aver spinto Alonso fuori dalla pista.
L’ANALISI DEL DUELLO FRA VETTEL E ALONSO
La McLaren sembra controllare la corsa, ma all’improvviso Button rallenta prima della Parabolica e si ritira per un problema di pressione del carburante. Massa passa in seconda posizione, davanti ad Alonso. Vettel sconta la sua penalità e si ritrova mestamente alle spalle di Webber. Hamilton comanda agevolmente la corsa, mentre dietro dà spettacolo Perez, che è velocissimo e supera con facilità Raikkonen per la quinta posizione, passandolo ancora una volta all’esterno alla Roggia. Il finlandese è in grande difficoltà, e viene passato anche da Rosberg, risalito sino alla quinta posizione dopo una pessima partenza. Il tedesco è però su una strategia a due soste, e si ferma ai box per il secondo pit stop, così come fatto da Schumacher in precedenza.
Al giro 39 Alonso è in scia a Massa: Hamilton ha ormai più di 13 secondi di vantaggio ed è imprendibile. Massa non oppone resistenza al compagno di squadra, e nella tornata successiva gli cede la seconda posizione. Le Ferrari però devono guardarsi da Perez, che continua a macinare giri veloci e a recuperare più di un secondo al giro. Il pilota della Sauber ha ormai solo cinque secondi di ritardo da Massa, e può ambire al podio. Nell’arco di tre giri Perez riprende Massa e lo passa all’esterno prima della Parabolica. Nelle retrovie le Mercedes approfittano delle gomme nuove e recuperano rapidamente le posizioni perse per aver effettuato un secondo pit stop, contro l’unico degli altri. Al giro 46 Perez prende la scia ad Alonso e lo passa al Serraglio: il messicano è secondo. Intanto comincia a perdere ritmo Vettel. Via radio viene detto a Webber che il suo compagno di squadra ha un problema. E al quarantottesimo giro Vettel si pianta dopo il traguardo: sulla sua Red Bull si è rotto l’alternatore, così come avvenuto a Valencia. Ora Webber è sesto, ma perde posizioni dopo uno strano testacoda in uscita dall’Ascari. Il pilota australiano dopo qualche giro rallenta e si deve ritirare: la Red Bull esce da Monza con le ossa rotte.
Perez spinge come un forsennato, e recupera più di otto secondi su Hamilton, ma il pilota della McLaren ha un vantaggio sufficiente per rimanere tranquillo e vince il GP d’Italia. Secondo Perez, arrivato a 4 secondi di distacco dal vincitore dopo essere partito dodicesimo. Terza posizione per Alonso, che guadagna 15 punti nel mondiale su Vettel. Quarto Massa, che precede di poco Raikkonen e Schumacher. Settima posizione per Rosberg, che negli ultimi giri ha recuperato dalla tredicesima posizione grazie a una serie di giri veloci. Chiudono la zona punti Di Resta, Kobayashi e Senna.
CLASSIFICA DEL GP D’ITALIA 2012