Dopo la vittoria di Vettel a Valencia, la Formula 1 si sposta a Silverstone per il decimo gran premio stagionale. La pista, rispetto agli anni precedenti, ha subito un’importante modifica: è stato aggiunto un tratto formato da curve lente e da un lunghissimo rettifilo in luogo della chicane Abbey. La nuova parte di pista si ricollega alla vecchia configurazione all’altezza della curva Brooklands.
Sulla pista inglese la Red Bull mostra di avere una marcia in più rispetto ai rivali, ma si aprono delle polemiche interne alla squadra. Il team di Milton Keynes, infatti, aveva portato due nuove ali anteriori a Silverstone, ma durante le prove libere quella di Vettel si rompe, e il team decide di dare al tedesco l’ala che era assegnata a Webber, scatenando così le ire del pilota australiano. Vettel nelle qualifiche conquista la pole davanti a Webber. Alonso, con la prima delle Ferrari, è terzo, e precede Hamilton, Rosberg, Kubica e Massa. Decimo Schumacher, mentre delude Button, che si qualifica solo quattordicesimo. Liuzzi è quindicesimo, Trulli ventunesimo.
GARA – Alla partenza Webber “brucia” Vettel e prende la testa, davanti a Hamilton, Kubica, Rosberg e Alonso, partito malissimo dalla terza piazza. Vettel però esce di pista alla Maggotts, a causa di una foratura provocata da un contatto con l’ala della McLaren di Hamilton. Massa supera Alonso alla Becketts, ma Alonso collide con la ruota posteriore destra di Massa, e buca la gomma del compagno di squadra. Dopo il primo giro Webber e Hamilton prendono il largo, mentre Kubica tiene un ritmo molto lento, ma riesce a controllare Rosberg e Alonso. Sesto è un ottimo Barrichello su Williams, mentre Button si trova in ottava posizione. Dopo il cambio gomme, Vettel è a quasi un minuto e mezzo da Webber. Dopo una decina di giri inizia il valzer dei pit stop. Alonso anticipa il cambio gomme, ma Kubica gli resta davanti. Rosberg, invece, ritarda la sosta, e grazie ad un giro veloce rientra in pista davanti alla Renault del pilota polacco. Intanto, dopo le soste di Webber e Hamilton, gli unici a provare ad andare più lunghi sono Button, Hulkenberg e Alguersuari.
Al diciassettesimo giro Alonso tenta l’attacco a Kubica. Il pilota della Renault si difende strenuamente e costringe Alonso sull’esterno. Alonso passa Kubica tagliando la chicane Club, ma non restituisce la posizione. La direzione corsa intima ad Alonso di cedere la posizione a Kubica, ma proprio in quel momento la Renault accusa un problema tecnico, costringendo Kubica al ritiro. Al ventunesimo giro Button torna ai box, e dopo il cambio gomme si trova dietro ad Alonso. Al giro 26 viene comminato un drive through ad Alonso, reo di aver tagliato la chicane Club e di averne tratto vantaggio. Lo spagnolo e la Ferrari decidono di non scontare subito la penalità, ma la scelta si rivela un errore. La Sauber di De La Rosa, infatti, aveva perso dei pezzi di ala posteriore in pista, e alla fine del ventisettesimo giro la direzione corsa decide di mandare in pista la safety car. Alonso deve quindi aspettare il rientro ai box della vettura di sicurezza per scontare la penalità.
Alla ripartenza Webber scappa via ad Hamilton, con l’inglese che a sua volta è decisamente più rapido di Rosberg e Button. Ma chi sfrutta il vantaggio della Safety Car è Vettel, che dopo aver annullato il distacco che aveva dai rivali, inizia una rimonta spettacolare, passando Massa, Buemi, Alguersuari, Petrov, Hulkenberg, Schumacher, e a due giri dal termine anche Sutil, dopo una lotta durissima con tanto di sportellata tra i due. Le Ferrari, invece, risalgono solo un paio di posizioni, ma Massa si gira in testacoda e finisce d’inerzia nella corsia dei box. Alonso, a pochi giri dalla fine, è costretto a rientrare per cambiare le gomme dopo aver bucato in seguito ad un contatto con Liuzzi.
Davanti Webber gestisce il vantaggio su Hamilton e vince la terza gara in campionato e la quinta in carriera. Hamilton chiude secondo, davanti a Rosberg. Quarto Button, poi Barrichello, Kobayashi, Vettel, Sutil, Schumacher e Hulkenberg. Entrambe le Ferrari non marcano punti: Alonso arriva quattordicesimo, Massa quindicesimo.
Webber festeggia la vittoria in modo polemico, dicendo via radio alla squadra: “Niente male per essere una seconda guida.” E Chris Horner gli risponde stizzito: “Pensi di poter sorridere adesso?”
UN PICCOLO RIASSUNTO DEI FATTI DEL GP DI GRAN BRETAGNA 2010 NEL MAZZONI & CAPELLI SHOW