Il Gran Premio di Monaco del 1996 è il sesto appuntamento della stagione. Dopo quattro vittorie di Damon Hill e una di Jacques Villeneuve, la Ferrari vuole spezzare il monologo Williams e al sabato pare riuscire nell’intento: Schumacher si prende la pole, la seconda consecutiva dopo quella di Imola.
Alla domenica si mette a piovere poco prima dell’inizio della gara e la direzione gara concede ai piloti 15 minuti di prove extra per prendere le misure con la pista bagnata. Purtroppo Andrea Montermini sbatte contro il guardrail e distrugge la sua Forti. Non avendo a disposizione il muletto non può prendere parte alla corsa.
GARA- La corsa inizia con la pioggia. Allo start Schumacher fa pattinare le gomme e Hill lo supera subito. Dopo la prima curva Hill è in testa davanti a Schumacher, alle Benetton di Alesi e Berger e alla Ferrari di Eddie Irvine, autore di un ottimo scatto.
A Saint Dévote Verstappen (Footwork), unico pilota partito con le slick, va a sbattere nelle protezioni e Fisichella (Minardi) viene toccato e nel contatto si rompe la sua sospensione posteriore destra. Ma il primo giro riserva un’altra incredibile sorpresa: Schumacher perde il controllo della vettura alla curva del Portiere e va a toccare il guardrail con la gomma anteriore sinistra. Nell’urto si piega la sospensione e il tedesco è costretto alla resa dopo neanche un giro.
Hill approfitta del ritiro del suo grande rivale per imprimere il suo ritmo indiavolato alla corsa. L’inglese della Williams fa subito il vuoto, mentre dietro alle due Benetton Irvine fa da tappo a un gruppetto piuttosto nutrito. Rosset (Footwork) e Katayama (Tyrrell) si ritirano dopo due testacoda e al decimo giro Berger rientra inaspettatamente ai box: l’austriaco sostituisce il volante, ma i suoi problemi al cambio non se ne vanno e così non riparte. Mentre Alesi inizia a girare al ritmo di Hill, Frentzen (Sauber) tenta di passare Irvine alla prima curva, ma tocca il posteriore della Ferrari e rompe l’ala anteriore. Il tracciato intanto inizia ad asciugarsi ed Hill rientra ai box al 28° giro e mette le gomme da asciutto, imitato subito da Irvine e Panis (Ligier). Hill torna in pista appena dietro ad Alesi, ma prende subito il francese e, sfruttando il vantaggio delle slick sorpassa la Benetton nell’accelerazione dopo Saint Dévote.
Dopo che tutti hanno messo le gomme da asciutto la situazione vede Hill davanti ad Alesi, Irvine, Panis e Coulthard, ma Panis va come un razzo e annulla in pochi giri il distacco che lo separa da Irvine, tanto che i commissari scambiano Irvine per un doppiato e gli sventolano a torto le bandiere blu. Panis attacca l’irlandese della Ferrari al tornantino Loews e lo tocca nella fiancata spedendolo a muro. Irvine rientra ai box e torna in pista con due giri di ritardo proprio davanti a Panis. La corsa non ha un attimo di respiro e al quarantesimo giro esplode il motore Renault della Williams di Damon Hill. L’inglese è fuori dai giochi: ora al comando c’è Jean Alesi.
Alesi non ha alcuna difficoltà nel controllare la gara e marca anche il giro più veloce alla cinquantunesima tornata, mentre Coulthard cerca di avvicinarsi a Panis e dietro Herbert sente la pressione di Villeneuve, Salo e Hakkinen. Alesi continua a guidare il gruppo, ma al giro 60 torna ai box senza preavviso. Riparte dopo un cambio gomme, ma sulla vettura del francese si è rotta una sospensione e quindi deve fermarsi definitivamente. Panis è in testa davanti alla McLaren di Coulthard e alla Sauber di Herbert. Anche Jacques Villeneuve termina anzitempo il gran premio. Il canadese cerca di doppiare Badoer al Mirabeau, ma il pilota della Forti non si accorge di avere Villeneuve all’interno: i due si scontrano. Ruota anteriore sinistra contro posteriore destra. Si rompono le sospensioni di entrambe le monoposto ed entrambi sono costretti al ritiro.
Ma i colpi di scena non sono ancora finiti: ricomincia a piovere ed Eddie Irvine fa un testacoda alla curva del Portiere. Irvine si gira, ma sopraggiungono Salo e Hakkinen e c’è un tamponamento a catena: tutti e tre non possono ripartire. Rimangono in pista solo quattro vetture: Panis, Coulthard e le Sauber di Herbert e Frentzen, con quest’ultimo che però è doppiato. La gara finisce al termine delle due ore: vince Panis. Secondo Coulthard, terzo Herbert e quarto Frentzen. Vengono attribuiti punti anche a Salo e Hakkinen, che hanno percorso il 75% dei giri e che quindi vengono classificati quinto e sesto. Panis coglie la sua prima vittoria in carriera al volante della modesta Ligier. Hill rimane in testa al mondiale con 43 punti e non perde terreno sui diretti rivali Schumacher e Villeneuve.
Questa gara è ricordata per il fatto che solo 4 vetture hanno preso la bandiera a scacchi e per essere stata una delle gare più pazze della storia.
CLASSIFICA FINALE GP MONACO 1996