Fastback | GP Monaco 1955: L’ultima gara di Ascari
20 Maggio 2015 - 10:45
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Montecarlo, domenica 22 maggio 1955 – Sulle strade per principato si corre il Gran Premio di Monaco, seconda gara valida per il Campionato del Mondo di F1.

Il favorito di quel Gran Premio è Juan Manuel Fangio (vincitore in solitaria della prima gara in Argentina) era ancora lontano dall’essere considerato il più grande pilota di tutti i tempi. Ma già dava i primi “segnali” della sua incontestabile bravura di pilota.

Nelle prove di qualificazione tre piloti sono racchiusi in un decimo: lo stesso Fangio (che ottiene la pole position con 1:41.1), seguito da Ascari con lo stesso tempo e poi un giovane Stirling Moss. Maurice Trintignant, il miglior ferrarista, è in quarta fila con il nono tempo.

In partenza Fangio (Mercedes) è perfetto: distanzia subito gli avversari più diretti e scappa via per una gara che si prospetta in solitaria. Ascari (Lancia), al contrario autore di una partenza non certo perfetta come quella dell’argentino, alla fine per primo giro si ritrova addirittura in quarta posizione dietro al compagno di squadra Castellotti e Moss (Mercedes).

Prima parte di gara senza particolari sussulti. Al 49° passaggio di 100, arriva un colpo di scena. Sulla Mercedes W196 di Fangio la trasmissione si rompe e l’argentino è costretto al ritiro lasciano la testa della corsa al compagno di squadra Stirling Moss.

A quel punto Moss, seppur con una vettura superiore alla concorrenza, spinge come non mai fino ad arrivare ad avere quasi un giro di vantaggio (circa un minuto e mezzo) sul secondo in classifica che in quel momento fu Alberto Ascari su Lancia.

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Tuttavia l’inglese sforza troppo la sua freccia d’argento e nel corso del 62° giro, il motore lo lascia. Anche per lui, il ritiro è l’unica soluzione possibile. Al comando ora c’è Ascari seguito dal ferrarista Trintignant e dall’altra Lancia, quella di Eugenio Castellotti.

A venti giri dal termine, l’incidente. Fuori dal tunnel, Ascari perde il controllo della sua Lancia. Forse un problema ai freni, ma altre versioni raccontano che la “colpa” sia da attribuire a dell’olio in pista lasciato dalla vettura di Moss.
Riesce in qualche modo ad affrontare la “chicane del porto” ma la vettura è incontrollabile. Sfonda le protezioni a bordo pista e finisce per andare in mare. Sono momenti di panico. Tutti sono con il fiato sospeso. Fortunatamente questa sensazione dura pochi attimi. Il tempo che il pilota italiano risalga a galla e raggiunge il sommozzatore che nel frattempo si è tuffato in suo soccorso. Trasportato in ambulanza all’ospedale di Montecarlo è praticamente illeso. L’unica conseguenza fisica è stata un taglio sul naso, ma niente di preoccupante.

Questa sarà l’ultima gara del pilota milanese. Quattro giorni dopo perderà la vita in un tragico quanto misterioso incidente a Monza.

L‘INCIDENTE DI ALBERTO ASCARI

Al comando del Gran Premio viene così a trovarsi il regolare Trintignant con la Ferrari seguito da Castellotti. In terza posizione troviamo la Maserati di Behra condotta anche dal giovane Cesare Perdisa.

Quella di Monaco 1955 sarà l’unica vittoria della scuderia di Maranello in quell’anno, mentre Trintignant diventa il primo francese vincitore di un GP di Formula 1.