Il Gran Premio della Malesia è il secondo appuntamento della stagione 2002. Si arriva a Sepang con Michael Schumacher in testa alla classifica piloti dopo la convincente vittoria in Australia con la Ferrari del 2001 aggiornata.
Le prove libere sono movimentate dal caso Phoenix Finance. Il gruppo bancario britannico, che aveva rilevato le macchine della fallita Prost e messo sotto contratto Tarso Marques e Gaston Mazzacane, rivendica di aver rilevato l’iscrizione della Prost al mondiale di Formula 1, ma la FIA impedisce alla Phoenix Finance di partecipare al Gran Premio della Malesia. Addirittura le vetture, che sono delle Prost del 2001 con il retrotreno delle Arrows biposto e col motore V10 Hart utilizzato dalla Arrows nel 1999, vengono bloccate alla dogana.
Passando all’evento sportivo, nelle qualifiche Schumacher compie un giro quasi perfetto e conquista la pole position con 231 millesimi di vantaggio su Montoya. In seconda fila ci sono Barrichello e l’altra Williams, quella di Ralf Schumacher, che precede le McLaren di Raikkonen e Coulthard. I due italiani, Fisichella su Jordan e Trulli su Renault, si qualificano in nona e dodicesima posizione, mentre le Minardi di Webber e Yoong chiudono il gruppo.
GARA – Alla partenza la Arrows di Frentzen rimane ferma, esattamente come accaduto nel giro di schieramento in Australia.
Schumacher non ha un grande spunto e Montoya riesce ad affiancarlo. I due arrivano vicinissimi alla prima curva: Montoya all’esterno, Schumacher all’interno. Il ferrarista, però frena leggermente in ritardo e tocca la Williams di Montoya, perdendo un bel pezzo di ala anteriore che rimane incastrato nella Williams. Montoya riesce a levarsi di dosso l’ala della Ferrari, ma è invischiato nelle retrovie. In testa c’è Barrichello, davanti a Ralf Schumacher, Raikkonen, Coulthard e Heidfeld (Sauber). Schumacher rientra ai box per cambiare il muso, mentre Montoya si lancia subito in una rimonta disperata. A dargli una mano ci pensa Takuma Sato. Il giapponese della Jordan prende in pieno il compagno di squadra Fisichella al secondo giro. Sato rompe l’ala anteriore, Fisico quella posteriore. Montoya scavalca entrambi.
Barrichello cerca di scappare, ma Ralf Schumacher tiene il passo, nonostante abbia imbarcato più benzina rispetto al brasiliano della Ferrari. Le due McLaren invece perdono sensibilmente terreno e sono incalzate da Heidfeld e da Montoya, che nel giro di pochi passaggi è riuscito a liberarsi di
Salo (Toyota), Trulli e Button (Renault). Tuttavia la rimonta del colombiano viene stoppata dalla direzione corsa, che gli infligge un drive through (il primo della storia, ndr), ritenendolo colpevole per l’incidente alla partenza. Montoya, al nono passaggio sconta la penalità e si sfoga via radio mandando a quel paese i giudici di gara. Davanti i primi due sono imprendibili, anche se il ritmo di Raikkonen migliora col passare dei giri. Non migliora invece il ritmo di David Coulthard: sulla sua McLaren si rompe il motore, e lo scozzese è costretto al ritiro. Il primo a rientrare ai box per il rifornimento è Nick Heidfeld della Sauber, al giro 19. Al ventunesimo passaggio è la volta di Barrichello, che torna in pista in terza posizione appena dietro a Raikkonen. Ralf Schumacher ha pista libera e spinge come un forsennato, favorito anche dall’ottimo rendimento delle gomme Michelin della sua Williams, mentre Barrichello perde decimi preziosi dietro a Raikkonen. Ma al ventiquattresimo giro esplode il propulsore della McLaren: Raikkonen è costretto al ritiro e Barrichello è secondo. Nelle retrovie Schumacher e Montoya continuano a rimontare posizioni guidando in maniera spettacolare, mentre l’idolo locale, Alex Yoong, prima è protagonista di un incidente con la Jaguar di Irvine, e dopo si ritira in seguito alla rottura del cambio.
Al trentunesimo giro effettuano la loro unica sosta ai box il primo e terzo in classifica, Ralf Schumacher e Jenson Button. Ralf torna in pista in seconda posizione, dietro alla Ferrari di Barrichello, ma si riprende la leadership quando il brasiliano va a rifornire per la seconda volta. Il ferrarista cerca di ridurre il gap che lo separa da Ralf Schumacher, ma al giro 39 si ferma a bordo pista col motore in fumo e lascia la seconda posizione a Button. L’inglese della Renault si ritrova a lottare con Montoya, che lo aveva raggiunto a suon di giri veloci: Button cerca di tenerlo
dietro, ma il colombiano lo sorpassa alla curva 4 e approfitta della pista libera per scappare dalla Renault. Dietro Schumacher agguanta la quarta piazza dopo un sorpasso sulla Sauber di Heidfeld, ma Button sembra ormai irraggiungibile. Ralf Schumacher, che ha un vantaggio enorme sugli altri, compie le ultime tornate in tutta tranquillità e va a prendersi la quarta vittoria in carriera e la prima stagionale. Secondo è Montoya, terzo Michael Schumacher. Il tedesco della Ferrari conquista un podio insperato proprio all’ultimo giro, approfittando della rottura di una sospensione sulla vettura di Button, che riesce comunque a terminare la gara in quarta posizione. A chiudere la zona punti le due Sauber di Heidfeld e Massa. Il pilota brasiliano, alla seconda gara in F1, ottiene così il primo punto in carriera.
Nel campionato piloti Michael Schumacher mantiene la testa con 14 punti, seguito da Montoya a 12 e dal fratello Ralf a 10, mentre nei costruttori la Williams BMW si porta in testa con 22 punti.
Nella conferenza stampa post gara Montoya si lamenta della penalità ricevuta, sostenendo di non aver fatto alcuna manovra scorretta verso Schumacher. Il tedesco, che afferma invece di essere stato un po’ stretto da Montoya, ammette di giudicare un po’ strana la penalizzazione inflitta al colombiano della Williams.
CLASSIFICA DELLA GARA
1 | 5 | R. Schumacher | Williams BMW | M | 56 | 1h34’12″912 | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2 | 6 | J.P. Montoya | Williams BMW | M | 56 | +39″700 | ||
3 | 1 | M. Schumacher | Ferrari | B | 56 | +1’01″795 | ||
4 | 15 | J. Button | Renault | M | 56 | +1’09″767 | ||
5 | 7 | N. Heidfeld | Sauber Petronas | B | 55 | +1 giro | ||
6 | 8 | F. Massa | Sauber Petronas | B | 55 | +1 giro | ||
7 | 25 | A. McNish | Toyota | M | 55 | +1 giro | ||
8 | 11 | J. Villeneuve | BAR Honda | B | 55 | +1 giro | ||
9 | 10 | T. Sato | Jordan Honda | B | 54 | +2 giri | ||
10 | 17 | P. de la Rosa | Jaguar Ford | M | 54 | +2 giri | ||
11 | 20 | H.H. Frentzen | Arrows Cosworth | B | 53 | +3 giri | ||
12 | 24 | M. Salo | Toyota | M | 53 | +3 giri | ||
13 | 9 | G. Fisichella | Jordan Honda | B | 53 | +3 giri | ||
Rit | 2 | R. Barrichello | Ferrari | B | 39 | Motore (2°) | ||
Rit | 23 | M.Webber | Minardi Asiatech | M | 34 | Impianto elettrico | ||
Rit | 16 | E. Irvine | Jaguar Ford | M | 30 | Impianto idraulico | ||
Rit | 22 | A. Yoong | Minardi Asiatech | M | 29 | Cambio | ||
Rit | 4 | K. Raikkonen | McLaren Mercedes | M | 24 | Motore | ||
Rit | 21 | E. Bernoldi | Arrows Cosworth | B | 20 | Pompa benzina | ||
Rit | 3 | D. Coulthard | McLaren Mercedes | M | 15 | Motore | ||
Rit | 12 | O. Panis | BAR Honda | B | 9 | Frizione | ||
Rit | 14 | J. Trulli | Renault | M | 9 | Surriscaldamento motore |