Il Gran Premio del Brasile è l’ultimo appuntamento della stagione 2008. Dopo un campionato esaltante e ricco di tanti colpi di scena, Lewis Hamilton e Felipe Massa arrivarono a Interlagos distanziati solamente di sette punti. Un distacco davvero minimo se consideriamo il calendario 2008 ma che, in ogni caso, lasciò abbastanza tranquillo il pilota inglese della McLaren. Durante gli ultimi GP infatti, grazie anche a una grossa dose di fortuna, Hamilton riuscì a conservare quasi tutto il distacco accumulato durante la prima parte della stagione. Massa inseguiva una vera e propria impresa che, ovviamente, per potersi realizzare obbligava il brasiliano a chiudere il proprio week-end con i 10 punti riservati al vincitore. Questo fattore per il pilota della Ferrari non fu però un grandissimo problema: la F2008 si rivelò infatti una vettura molto competitiva e il calore del GP di casa aiutò Massa a tirar fuori il 110% dalla propria auto. Le motivazioni per far bene certamente non mancavano ma lo stesso discorso valeva anche per Hamilton: il pilota inglese aveva ancora ben impresso in testa il terribile Gran Premio dell’anno precedente (articolo) e puntava a vendicare quella dolorosa sconfitta sempre per mano della scuderia di Maranello.
Oltre al titolo piloti, a San Paolo si decideva anche il titolo costruttori dato che la Ferrari godeva di un vantaggio minimo di 11 punti nei confronti della McLaren. Proprio in tal senso la scuderia inglese decise di montare un motore nuovo nella vettura di Kovalainen. Da notare che per David Coulthard si trattava dell’ultimo GP della carriera visto che dall’anno successivo il suo sedile fu preso dal tedesco Sebastian Vettel. Nelle prove libere la Ferrari mise in mostra un passo davvero straordinario, soprattutto con Massa che, come da previsione, tirò fuori il meglio del proprio talento. Se per la Rossa tutto procedeva secondo i piani, la McLaren al contrario mostrò qualche piccolo segno di incertezza: la vettura inglese non risultò infatti a proprio agio tra i curvoni veloci del tracciato di Interlagos e come l’anno precedente Lewis Hamilton si ritrovò a giocarsi il titolo mondiale in condizioni non proprio perfette. Tutte le prove furono condizionate dal fatto che le previsioni meteorologiche annunciavano la pioggia per la giornata di domenica e questo fattore portò grandissimo scompiglio all’interno delle varie scuderie. Nelle libere si mise in mostra anche un grandissimo Fernando Alonso a bordo della propria Renault.
Come da previsione, Felipe Massa centrò la pole position del Gran Premio del Brasile ma, con grande stupore di tutti, non fu Lewis Hamilton ad affiancare il pilota paulista in prima fila. Grazie a un giro davvero magistrale Jarno Trulli, con la sua Toyota, riuscì a strappare una seconda piazza davvero incredibile, seguito dall’altro ferrarista Kimi Raikkonen e dall’inglese Lewis Hamilton. La quarta piazza di Lewis mise un po’ in confusione l’intero team McLaren: una partenza nel gruppo poteva infatti dare quel pizzico di incertezza in cui sperava il brasiliano della Ferrari, d’altro canto le uniche speranze di Massa risiedevano proprio in questi piccoli dettagli. Anche se la McLaren non dimostrava una super competitività, Lewis Hamilton era comunque in grado di centrare con relativa facilità il primo risultato utile per riportare a Woking il titolo mondiale piloti, ovvero il quinto posto. Quinta posizione per Heikki Kovalainen, seguito da Fernando Alonso, Sebastian Vettel, Nick Heidfeld, Sebastian Bourdais e Timo Glock. Terminate le qualifiche, tutte le attenzioni degli addetti ai lavori si spostarono sulle possibili strategie attuate dalle scuderie.
Come dichiarato nelle giornate precedenti, alla domenica il cielo sopra Interlagos apparse scuro e carico di pioggia. Le previsioni meteorologiche indicarono infatti che la pioggia durante la corsa era data al 91%, anche se la finestra veniva indicata al termine della gara. A pochi minuti dal via successe però l’impensabile: un violento nubifragio si abbatté sul circuito Carlos Pace di San Paolo, allagando completamente la pista. Questo particolare costrinse la direzione gara a rimandare la partenza di dieci minuti. Tra lo stupore di tutti, la pioggia scomparse dopo pochi minuti, lasciando spazio a un pallido sole sopra l’autodromo brasiliano. Una condizione climatica davvero strana che mescolò tutte le strategie in previsione della corsa. Alla partenza tutti i piloti montavano le gomme intermedie e il semaforo verde venne dato in maniera regolare, senza la presenza della Safety Car. Al via scattò subito bene Massa, seguito da Trulli, Raikkonen, Hamilton e Vettel (che aveva sopravanzato Kovalainen con lo stacco frizione). Il tedesco, non contento della propria quinta posizione, attaccò subito al primo giro Hamilton che difese però alla grandissima la propria quarta piazza. Nelle retrovie arrivarono al contatto Piquet e Coulthard: entrambi furono costretti al ritiro. La carriera del pilota scozzese terminò quindi con un deludente ritiro.
Il contatto alla prima curva obbligò la direzione gara a far entrare la safety car, con quest’ultima che rimase in pista per appena quattro giri. Le condizioni risultarono molto diverse rispetto al via: il sole sopra San Paolo cominciò a scaldare l’ambiente e la pista risultò asciutta dopo pochissime tornate. Alla ripartenza Massa tentò subito la fuga, seguito da Trulli e Raikkonen. Il pilota finlandese cercò quasi immediatamente il sorpasso ai danni del pilota Toyota, non riuscendo però a completare l’attacco. Intorno al decimo giro tutte le vetture rientrarono per sostituire le gomme e a causa di un piccolo ritardo nella chiamata, Hamilton si ritrovò settimo alle spalle di Fisichella (primo a passare sulle slick). Qualche giro dopo, a causa della pista ancora un pò umida, Trulli arrivò lungo alla prima curva e dovette cedere diverse posizioni. La classifica risultava quindi così: Massa in testa, seguito da Vettel, Alonso, Raikkonen, Fisichella ed Hamilton. Nonostante il passo velocissimo di Massa, Vettel dimostrò una buona competitività con la sua Toro Rosso, riuscendo a tenere la vetta a pochi secondi. Consapevole del fatto che una settima posizione avrebbe consegnato il mondiale a Massa, Hamilton cominciò a prendere le misure nei confronti di Fisichella, completando il sorpasso dopo poche tornate.
Dopo alcuni sorpassi nelle retrovie (Glock su Fisichella e Kovalainen su Trulli), il pilota della Toro Rosso si fermò per il secondo pit stop (strategia su tre soste). Stesso discorso per Massa, Hamilton e Raikkonen qualche tornata più tardi. Grazie al pit stop del finlandese della Ferrari il tedesco si ritrovò nuovamente in seconda posizione, dietro al brasiliano della Ferrari. Al cinquantesimo giro Vettel effettuò l’ultimo pit stop e il pilota inglese della McLaren tornò in quarta posizione, piazzamento che gli assegna virtualmente il titolo mondiale. Da questo momento in poi la corsa diventerà un susseguirsi di sorprese clamorose: mentre Vettel recuperava di gran carriera Hamilton, il cielo sopra Interlagos tornò a coprirsi e la pioggia ricominciò a scendere (in maniera leggera) sul tracciato paulista. Dopo una breve pausa, al sessantacinquesimo giro, ricominciò a piovere pesantemente e alla tornata successiva Alonso, Raikkonen, Hamilton e Vettel si fermarono ai box per montare le intermedie.
Quasi tutti i team seguirono questa strategia, tranne le due Toyota di Glock e Trulli che decidettero di giocarsi il tutto per tutto. La classifica risultava così composta: Massa, Alonso, Raikkonen, Glock, Hamilton e Vettel. Approfittando delle gomme fredde dell’inglese e della grande confusione in pista, il tedesco della Toro Rosso sferrò un attacco nei confronti del rivale, riuscendo a prendersi la quinta posizione. Dalle tribune si levò un grandissimo boato: a tre giri dalla fine Massa è virtualmente Campione del Mondo. Considerando la vittoria del brasiliano e il sesto posto di Hamilton, per via del maggior numero di successi stagionali (6 contro 5), il pilota della Ferrari si sarebbe laureato Campione Iridato 2008. Nonostante gli innumerevoli tentativi il pilota inglese non riuscì a sopravanzare Vettel, con il tedesco che si rivelò estremamente veloce sul bagnato. Quando ormai i giochi sembrarono fatti, arrivò il colpo di scena: la Toyota di Glock, che montava ricordiamo gomme slick, si ritrovò a perdere nella tornata finale ben 40 secondi e perse la propria posizione nei confronti di Hamilton proprio all’ultima curva.
Quel sorpasso proprio al fotofinish regalò il quinto posto a Lewis Hamilton che si laureò Campione del Mondo 2008. Un successo conquistato proprio nelle battute finali, una grandissima beffa per il pilota brasiliano della Ferrari che tagliò il traguardo da Campione del Mondo (Massa risultò campione per circa 40 secondi). Quello di Interlagos fu il primo e unico successo mondiale di Hamilton e ancora oggi, anche se in maniera non proprio diretta, il povero Felipe paga dazio per quel pesante colpo psicologico (insieme ai fatti di Hockhenheim 2010). Alonso chiuse in seconda posizione, seguito da Raikkonen, Vettel, Hamilton, Glock, Kovalainen e Trulli. Qualche mese dopo, precisamente a Budapest, arrivò quell’incidente che mise definitivamente KO quel Massa arrembante e competitivo che tutti i ferraristi erano abituati a conoscere.
HIGHLIGHTS GP BRASILE 2008 by SKY SPORT
CLASSIFICA FINALE GP BRASILE 2008