Il Gran Premio d’Austria è il nono appuntamento del mondiale 1999 di Formula 1. Nella corsa precedente, disputatasi a Silverstone, il pilota della Ferrari Michael Schumacher si fratturò tibia e perone della gamba destra. Il team di Maranello sceglie Mika Salo come suo sostituto, invece dell’opzione Badoer, collaudatore della Ferrari, in “prestito” alla Minardi.
Dopo l’infortunio di Schumacher, il morale non è alto in casa Ferrari, e anche quello della stampa e dei tifosi del Cavallino non è un granché: Irvine, però, si dice sicuro di poter lottare per la vittoria del Gran Premio d’Austria.
Al sabato è uno show delle McLaren. Hakkinen conquista la pole position infrangendo il muro dell 1:11, segnando un incredibile tempo di 1:10.954. Secondo David Coulthard, a due decimi dal compagno di squadra. Irvine è terzo, ma staccato di un secondo da Hakkinen. Salo è settimo, preceduto dalla Jordan di Frentzen e dalle Stewart di Barrichello ed Herbert. Fisichella, Trulli e Zanardi occupano la dodicesima, tredicesima e quattordicesima posizione, mentre Badoer è diciannovesimo. La Minardi di Marc Gené chiude il gruppo.
GARA – Al via, Hakkinen mantiene la prima posizione, davanti a Coulthard e Irvine, che nonostante un buono spunto non riesce a sopravanzare le Frecce d’Argento. Le due McLaren si avviano alla Remus Curve: Coulthard prende la traiettoria interna per difendersi da Irvine e contemporaneamente attaccare Hakkinen. Ma lo scozzese frena troppo tardi, e prende in pieno la gomma posteriore destra del compagno di squadra, mandandolo in testacoda. Hakkinen finisce in ultima posizione. Irvine, costretto a rallentare per il contatto tra le McLaren, viene superato da Barrichello, mentre Salo impatta contro la Stewart di Herbert, facendo volar via l’ala posteriore della vettura motorizzata Ford e danneggiando l’ala anteriore della Ferrari.
Coulthard cerca di scappare via, anche perché Barrichello non ha il suo ritmo. Il brasiliano non ha comunque problemi a tenere dietro Irvine, mentre Frentzen è ancora più lontano. Nelle retrovie Hakkinen inizia una rimonta forsennata e disperata. All’ottavo giro Diniz (Sauber) attacca Ralf Schumacher: il tedesco della Williams arriva lungo alla Remus, ed è costretto al ritiro. Mentre il vantaggio di Coulthard arriva a dieci secondi, Hakkinen continua a superare avversari, e oltre a lui ci pensa Jean Alesi a dare spettacolo. Il francese della Sauber, che è su una strategia a due pit stop, guida in maniera aggressiva e recupera diverse posizioni: al diciassettesimo giro è infatti ottavo, dopo essere partito dalla diciassettesima piazza, mentre al ventesimo giro è sesto. Hakkinen, dopo aver superato Villeneuve, si ritrova settimo, proprio dietro ad Alesi.
Al giro 24 Diniz, che era quinto, effettua il primo rifornimento, e il giro successivo è la volta del compagno di squadra Alesi. Hakkinen intanto raggiunge Frentzen grazie ad una serie di giri record. Il finlandese studia il rivale e, al giro 34, lo attacca all’improvviso sul rettifilo del traguardo. Hakkinen passa e guadagna la quarta posizione. Villeneuve, che stava conducendo una buona gara, deve ritirarsi per la rottura di un semiasse. Al giro 37 Barrichello rientra ai box per la sua unica sosta: il brasiliano riparte dopo dodici secondi di rifornimento. Nel passaggio successivo anche Coulthard effettua la sosta, impiegando 10.5 secondi. Coulthard rientra in pista appena dietro ad Hakkinen, il quale spinge al massimo per ricucire il distacco che lo separa da Irvine. Ma anche Hakkinen va a fare il rifornimento e il cambio gomme. Irvine è al comando e guadagna sensibilmente su Coulthard. Al quarantatreesimo passaggio segna il suo miglior tempo, 1:12.7, un secondo e mezzo più rapido del tempo di Coulthard. Irvine rientra ai box al giro 44: i meccanici Ferrari svolgono un lavoro perfetto. Irvine percorre la corsia box, toglie il limitatore e torna in pista in prima posizione, davanti a Coulthard.
Irvine mantiene un paio di secondi su Coulthard, anche grazie ai doppiaggi, mentre dietro Barrichello deve difendere il terzo posto dagli assalti di Hakkinen. Il pilota della Stewart fa del suo meglio, ma al cinquantesimo giro Hakkinen lo sfila alla curva Gosser. Barrichello è quarto, ma a quindici giri dalla fine deve parcheggiare sull’erba la sua vettura: si è rotto il motore Ford. Nelle ultime tornate Coulthard si riavvicina ad Irvine, e arriva vicino ai tubi di scarico della Ferrari. Irvine però regge la pressione e non commette errori. All’ultimo giro Coulthard tenta il tutto per tutto registrando il record nel primo settore, ma Irvine resiste e vince il Gran Premio d’Austria, ottenendo il suo secondo successo in carriera. Chiude a podio Mika Hakkinen, dopo una rimonta spettacolare. Raccolgono punti anche Frentzen, l’idolo di casa Wurz, e Diniz. Settimo Trulli, mentre gli altri italiani non vedono la bandiera a scacchi.
Con la vittoria dell’A1 Ring, Irvine si porta a due punti da Hakkinen nel mondiale piloti e la Ferrari balza al comando del mondiale costruttori.
HIGHLIGHTS DEL GP D’AUSTRIA 1999