Il GP del Canada è il quinto appuntamento del mondiale di Formula 1 1991. Ayrton Senna approda a Montreal dopo aver fatto bottino pieno nelle prime quattro gare, e con un vantaggio di 29 lunghezze sul rivale più diretto, Alain Prost. Il pilota francese è reduce da un GP di Monaco piuttosto infelice e da continue tensione col suo team. In casa Ferrari infatti regna il caos, e la scuderia di Maranello arriva in Canada con Piero Ferrari come nuovo team principal, in sostituzione del licenziato Cesare Fiorio.
In qualifica il più rapido di tutti è Riccardo Patrese, che porta la sua Williams in pole position. Secondo tempo per il compagno di squadra Mansell. In seconda fila Senna e Prost, davanti alla Benetton di Moreno e alla McLaren di Berger. Alesi, secondo pilota della Ferrari, scatta dalla settima posizione davanti a Piquet e a un trio di italiani composto da Modena, Pirro e De Cesaris. Capelli si qualifica tredicesimo con la Leyton House, mentre le Minardi di Morbidelli e Martini sono in quindicesima e diciottesima posizione. Alboreto è ventunesimo con la Arrows.
GARA – Mansell parte benissimo e brucia subito Patrese, portandosi al comando. Alle loro spalle Senna resiste su Prost, poi ci sono Berger, Moreno, Alesi e Piquet. Alesi si sbarazza subito di Moreno, e anche di Berger, ponendosi alle spalle di Prost. Berger è in difficoltà, e viene infilato dalle Benetton, con Moreno che al terzo giro lascia strada al compagno di squadra Piquet. Si ritira subito Alboreto per un problema tecnico, e al terzo giro si ferma Suzuki con la sua Larrousse in fiamme. Fuori gara anche Berger, per un problema al motore.
Davanti Mansell fa subito la differenza e scappa via, mentre Senna è braccato dalle due Ferrari, ma si difende bene e non dà mai modo a Prost di cercare il sorpasso. Nelle retrovie Nakajima esce di pista in curva 4, ma poi riparte, mentre Moreno è costretto al ritiro dopo aver rotto una sospensione in un testacoda all’ultima chicane. Intanto Prost accusa problemi al cambio, e viene superato da Alesi e Piquet. Ora è Alesi a portarsi nelle vicinanze della McLaren di Senna, ma il brasiliano tiene sempre il ferrarista a un secondo di distanza, e sfrutta i doppiaggi per guadagnare qualche decimo. Al ventesimo giro si ferma in pista Morbidelli dopo una toccata al muro in curva 8. Brutta escursione all’ultima chicane di Hakkinen, che danneggia in modo irreparabile la sua monoposto. Prost perde molto tempo nel doppiaggio di Gugelmin, ma nell’arco di pochi giri si fa di nuovo sotto ad Alesi e Piquet, mentre Senna davanti ha due secondi e mezzo di margine.
Al giro 25 il colpo di scena: la McLaren di Senna rallenta improvvisamente in uscita da curva 8. Sulla sua vettura si è rotto l’alternatore. Alesi deve frenare per evitarlo, e per questo viene sopravanzato da Piquet. Il francese nella curva successiva cede la posizione anche a Prost, stavolta di proposito. Senna si deve ritirare, e due giri dopo deve fermarsi anche Prost: il cambio della sua Ferrari ha ceduto. Piquet si ferma per un pit stop, e cede la terza posizione ad Alesi, che ha più di mezzo minuto di distacco da Mansell e diciannove da Patrese. Intanto salgono in zona punti Stefano Modena e Ivan Capelli. Cambio gomme per Alesi, che rientra dietro a Piquet e un paio di secondi davanti alla Tyrrell di Modena. Alesi prova a riportarsi su Piquet, ma al giro 34 il motore della sua Ferrari va in fumo, e il francese si ritira. Si porta in zona punti Lehto, che incalza Capelli per la quinta posizione.
Patrese comincia a perdere tantissimi secondi su Mansell e Piquet: la sua Williams ha dei problemi al cambio. L’italiano rientra ai box al giro 40 per un cambio gomme e torna in pista fuori dalla zona punti, ma sembra non avere più problemi. Capelli si avvicina al podio, ma al giro 42 deve ritirarsi per il cedimento del motore Ilmor. Stesso destino capita qualche tornata dopo a Lehto, che era stato superato da Patrese per la quarta posizione. Pit stop per Modena, che monta gomme fresche per essere il più veloce possibile nella seconda metà di gara. A quindici giri dalla fine Mansell comanda la corsa indisturbato, con 53 secondi su Piquet e un giro di vantaggio su Patrese e Modena, con quest’ultimo che guadagna ogni giro sul pilota della Williams. Quinto De Cesaris davanti al compagno di squadra Gachot.
Nell’ultima parte di gara Mansell inizia a girare in modo conservativo, e lascia che Patrese si sdoppi. Piquet recupera, ma sta a 45 secondi dal leader della gara. Patrese non riesce a guadagnare terreno sul compagno di squadra, e Mansell lo doppia di nuovo, mentre alle loro spalle rinviene Modena. Patrese è in grande difficoltà con la gestione del cambio, e Modena ha gioco facile nel riprenderlo e sorpassarlo al Casinò. Mansell si invola verso il successo, ma all’ultimo giro la sua vettura si ferma in uscita dal tornante del Casinò. Piquet si ritrova incredibilmente al comando e conquista la ventitreesima vittoria della sua carriera. Seconda posizione per Stefano Modena, che porta la Tyrrell sul podio. Terzo Patrese, poi De Cesaris, Gachot e Mansell, che nonostante non abbia tagliato il traguardo conquista un punto. Settimo e primo pilota fuori dai punti Martini: Pirro è nono.
Una beffa incredibile per Mansell, che viene accusato dalla stampa di aver provocato lo spegnimento del motore della sua Williams mentre salutava il pubblico nel corso dell’ultimo giro. In realtà sulla sua vettura si è rotto il cambio.
CLASSIFICA DEL GP DEL CANADA 1991