Il Gran Premio del Brasile è la seconda prova del mondiale di Formula 1 1991. La prima gara, disputatasi a Phoenix, negli USA, è stata vinta da Ayrton Senna (McLaren) davanti ad Alain Prost (Ferrari) e Nelson Piquet (Benetton). Ben tre campioni del mondo sul podio, una scena del genere non capiterà fino al Gran Premio del Canada 2010 (Hamilton – Button – Alonso).
Senna, già due volte campione del mondo è a caccia del suo terzo titolo, il secondo consecutivo. Ma il suo vero obiettivo è un altro: vincere il Gran Premio di casa a San Paolo, fino a questo momento bestia nera per il pilota brasiliano, che dal 1984 ad oggi non è riuscito mai ad aggiudicarsi, finendo solo per due volte a podio nel 1986 e nel 1990.
In qualifica Senna si aggiudica la pole position in 1:16.392, accanto a lui in prima fila il nostro Riccardo Patrese (Williams). Seconda fila per Mansell (Williams) e Berger con l’altra McLaren. Terza fila per le Ferrari di Alesi e Prost, ben distanti dall’essere le macchine competitive che si aspettano i tifosi italiani.
San Paolo, 24 Marzo 1991 – Pronti via e subito Senna mette in chiaro la situazione: il pilota brasiliano mantiene la testa della corsa davanti a Mansell e Patrese, con il Leone inglese bravo nel passare il compagno di squadra e determinato a non far scappare il numero 1 della McLaren. Il meteo non è dei migliori, il cielo sarà coperto per tutta la durata della corsa, con la minaccia di pioggia che aleggia per tutta la gara, fino a concretizzarsi nelle battute finali.
Senna prova a scappare, ma il vantaggio su Mansell non supera i tre secondi, ed il pilota inglese della Williams riesce a recuperare man mano lo svantaggio fino alla sua prima sosta del 26° giro, ma qui il primo colpo di scena: i meccanici Williams non brillano certo per impeccabilità, ed il Leone perde quasi 15 secondi al box.
Dopo le prime soste Mansell riesce comunque a rifarsi sotto e staccare sensibilmente gli inseguitori Patrese, Berger e Prost: Senna sembra averne di meno, ed anche questa volta pare sfumare la sua vittoria in Brasile, ma una foratura al 50° passaggio della gomma di Mansell mette quasi definitivamente fuori dai giochi l’inglese della Williams.
Sì, quasi, perché il cambio di Senna comincia a dare problemi, ed il campione del mondo perde giro dopo giro l’uso di tutte le marce, siamo al 60°. A questo punto Mansell, sempre secondo, può finalmente attaccare, ma anche lui per problemi al cambio è costretto al ritiro alla S do Senna.
Il brasiliano della McLaren guiderà con la sesta marcia inserita per le tornate finali della gara, perdendo anche cinque secondi al giro su Patrese, che incredibilmente può ambire a vincere il Gran Premio, ma anche lui soffre di problemi alla scatola del cambio. Senna riesce a guidare con una forza sovrumana, e non solo il cambio, ma anche la pioggia che si abbatte su Interlagos e le cinture strettissime della sua McLaren danno grosse noie al campione. Ma Ayrton riesce comunque a vincere il Gran Premio del Brasile, la prima volta per lui, davanti a Patrese, staccato di soli tre secondi, e Berger.
Ayrton è talmente stremato che non riesce a scendere dalla macchina, fermandosi a prendere una bandiera nei pressi della Sobida/Descida do Lago, la macchina bloccata in sesta non potrà più ripartire. L’intervento dei medici è tanto tempestivo quanto precauzionale. Sul podio Ayrton sfrutta le ultime forze per sollevare il trofeo davanti alla torcida brasiliana. E’ festa per il Mito.
L’URLO DI SENNA A FINE GARA