Dopo un mondiale 2012 ricco di colpi di scena ed emozioni fino agli ultimi giri dell’ultima gara, la Formula 1 fa ritorno a Melbourne per dare il via a una nuova stagione. Nelle tre sessioni di test invernali a spiccare è stata la Mercedes, con Nico Rosberg e il nuovo arrivato Lewis Hamilton velocissimi sul giro secco. Molto bene anche la Ferrari, con Alonso e Massa competitivi sulla distanza. La Red Bull invece arriva al GP d’Australia senza aver mai veramente cercato il “tempone”: Vettel è stato spesso impegnato a provare le gomme a mescola media e dura. Molto deludente la McLaren, in palese difficoltà dopo aver deciso di rivoluzionare la macchina rispetto a quella ottima dell’anno precedente.
Fin dalle prime sessioni di prove di Melbourne è però evidente che Adrian Newey ha realizzato un’altra monoposto velocissima: la Red Bull segna tempi inavvicinabili, ma fatica a gestire bene le gomme, a differenza di squadre come Lotus e Force India che risultano molto efficienti nelle simulazioni di passo gara.
Le qualifiche del sabato sono condizionate dalla pioggia, con Rosberg che supera il taglio del Q1 da leader, mentre Hamilton e Massa assaggiano i muri di Melbourne. Nel finale della sessione anche Gutierrez ha un incidente e la direzione corsa decide di sospendere le qualifiche in attesa di un calo delle precipitazioni. Il meteo non migliora, così la sessione di qualifica viene rinviata a domenica mattina. Sull’asciutto Vettel è un fulmine e conquista la pole con 4 decimi di vantaggio sul compagno di squadra Webber e sei sulla Mercedes di Hamilton. Quarta e quinta posizione per le Ferrari di Massa e Alonso, quest’ultimo condizionato nel suo giro migliore dall’impossibilità di utilizzare il DRS. Sesto tempo per Rosberg, che precede Raikkonen, Grosjean, Di Resta e Button. Fuori nel Q2 Perez, che non va oltre la quindicesima posizione nella sua prima gara con la McLaren.
GARA – Prima della partenza c’è già il primo colpo di scena: Hulkenberg, passato a fine 2012 dalla Force India alla Sauber, non riesce a prendere il via a causa di un problema tecnico. Allo spegnimento dei semafori Vettel mantiene saldamente la testa, con Massa che ha un ottimo spunto e riesce a prendere la seconda posizioni, davanti ad Hamilton, Alonso, Raikkonen, Rosberg, Webber, Di Resta, Button e Sutil. Alonso dà subito spettacolo: alla terza curva supera Hamilton, e ingaggia un duello con Massa per la seconda posizione, ma il brasiliano resiste strenuamente. Hamilton fatica a trovare il passo, e al secondo giro Raikkonen lo svernicia all’esterno della curva a 90 gradi.
Vettel prova a scappare, ma il pilota della Red Bull dopo qualche giro soffre già il degrado delle sue gomme Pirelli super soft. Le Ferrari gestiscono meglio gli pneumatici, e al quarto giro Massa e Alonso sono già attaccati al leader della gara, con Raikkonen che inizia ad avvicinarsi al terzetto di testa. Button si ferma già al quarto giro per mettere le gomme medie, imitato nella tornata successiva da Webber. Al settimo giro rientra ai box anche Vettel, che mantiene la posizione sulle Ferrari e su Raikkonen dopo il primo pit. Le Mercedes scelgono di allungare il primo stint per provare a fare una gara su due soste: al giro 13 Hamilton va a montare gli pneumatici medium, seguito da Rosberg.
Al comando c’è Sutil con la Force India, partito con gomme medie. Il pilota tedesco, di ritorno in Formula 1 dopo un anno di assenza, tiene saldamente dietro Vettel, Massa e Alonso, sfruttando la velocità in rettilineo della sua Force India rispetto a quella della Red Bull.
La Ferrari prova a fare qualcosa di diverso e al ventesimo giro chiama Alonso ai box per il secondo cambio gomme. Force India e Red Bull reagiscono nel passaggio successivo, ma Sutil e Vettel rientrano in pista dietro alla Ferrari. Massa allunga il suo stint di un paio di giri, lasciando il comando della gara a Raikkonen, che tiene un passo importante con gomme piuttosto usurate. Hamilton e Rosberg accusano un distacco di più di 10 secondi dal pilota finlandese e sono incalzati dal ritorno di Alonso e Vettel, che dopo la sosta si è sbarazzato subito di Sutil. Nel frattempo Maldonado va in testacoda in curva 1 e finisce la sua corsa impantanato nella via di fuga. Al giro 27 Rosberg, a due secondi di distanza da Hamilton, si ferma improvvisamente a causa di un problema elettrico, lasciando strada libera ad Alonso e Vettel.
Alonso si mette all’inseguimento di Hamilton, con Massa che dietro prova più volte senza successo a superare Sutil. Al giro 31 Alonso cerca il sorpasso su Hamilton all’esterno: il pilota della Mercedes resiste ritardando tantissimo la frenata e spiattella la gomma anteriore destra. Hamilton deve quindi rientrare ai box per cambiare le gomme, passando così a una strategia a tre soste. Alonso spinge forte per ricucire il gap su Raikkonen, che ha tredici secondi di vantaggio ed è riuscito a risparmiare un pit stop grazie a una perfetta gestione delle Pirelli. Al giro 34 il pilota della Lotus rientra ai box per il secondo e ultimo cambio gomme, lasciando il comando della corsa alla Ferrari di Alonso, che ha cinque secondi di vantaggio sulla Red Bull di Vettel e 8 su Sutil, mentre Massa anticipa l’ultima sosta per prendere la posizione a Sutil.
Vettel rientra per mettere pneumatici freschi al trentasettesimo passaggio e si ritrova alle spalle di Hamilton, ma dopo due tornate lo sorpassa. Al giro 39 Alonso effettua l’ultimo cambio gomme e torna in pista a 7.5 secondi da Raikkonen, che è secondo dietro a Sutil. Dietro Webber compie un bellissimo sorpasso su Di Resta per l’ottava posizione, mentre Hamilton al giro 43 va a montare gomme medie nuove. Alonso riduce a quattro secondi il distacco su Raikkonen, che è negli scarichi di Sutil. Iceman però si sbarazza del pilota tedesco e vola via. Raikkonen sfrutta bene i doppiaggi e porta a 7 secondi il vantaggio su Alonso e Sutil, che al giro 47 va ai box per mettere le gomme super soft. Il pilota della Force India fa tanta fatica con le gomme “rosse”, ed Hamilton e Webber lo superano e lo staccano velocemente.
Alonso cerca di recuperare, ma Raikkonen tiene bene. A quattro giri dalla fine Alonso rischia
di tamponare Pic in una fase di doppiaggio, perdendo due preziosi secondi su Raikkonen. Il ferrarista molla la presa, Raikkonen invece no: a due giri dalla fine, e con gomme ormai alla frutta, stampa il giro più veloce della gara in 1’29.274. Raikkonen vince il GP d’Australia, davanti ad Alonso e Vettel. Quarto posto per Felipe Massa, che precede sul traguardo Hamilton e Webber. Ottima gara per le Force India, con Sutil e Di Resta che prendono la bandiera a scacchi in settima e ottava posizione. Nono posto per Button, che salva il bilancio della McLaren. Decimo Grosjean, che accusa quasi un giro di distacco dal compagno di squadra Raikkonen.
HIGHLIGHTS DEL GP D’AUSTRALIA
CLASSIFICA DEL GP D’AUSTRALIA 2013