Il Gran Premio d’Australia inaugura la stagione 2008 del Campionato del Mondo di Formula 1. A Melbourne, la Ferrari e Kimi Raikkonen si presentano forti dei due titoli iridati vinti nell’ultima gara dell’anno prima in Brasile. Il finlandese ha dominato la gara di Interlagos e, complice le disavventure del leader (fino a quel momento, ndr) del campionato Lewis Hamilton, è riuscito a conquistare per la prima volta il tetto del mondo. La scuderia di Maranello, invece, ha goduto della cancellazione di tutti i punti nella classifica Costruttori della McLaren, dovuta all’ingarbugliata vicenda della spy story.
Sono diverse le novità che si presentano al via in Australia. Innanzitutto, bisogna sottolineare il ritorno alla Renault di Fernando Alonso, dopo un anno di convivenza piuttosto difficile e travagliato con Hamilton alla McLaren. Al suo posto, nella scuderia di Woking, ci va il finlandese Heikki Kovalainen, che aveva debuttato in Formula 1 l’anno prima proprio con la monoposto francese. Al fianco di Alonso, la Renault sceglie un altro rookie, il figlio d’arte Nelson Piquet jr. Il brasiliano prende così il posto di Giancarlo Fisichella, passato nel frattempo a un nuovo team del Circus, la Force India del magnate indiano Vijay Mallya, che al termine del 2007 ha deciso di rilevare la Spyker. In Toro Rosso, infine, c’è il debutto del francese Sébastien Bourdais.
QUALIFICHE – Nelle tre manche che decidono la griglia di partenza, la McLaren domina in lungo e in largo. Kovalainen ottiene il miglior tempo nel Q1, mentre Hamilton si porta in testa nel Q2 e anche nella decisiva Q3, prendendosi la prima pole position stagionale e della carriera all’Albert Park.
Male le Ferrari, soprattutto con Kimi Raikkonen: il finlandese accusa un guasto alla centralina nella seconda qualifica e, nonostante abbia provato a riportare per inerzia la F2008 in pit lane per consentire l’intervento dei meccanici, si ferma poco prima della linea di demarcazione della zona riservata ai box. Il finlandese si deve, quindi, accontentare della 16° posizione. Delude anche Massa, autore di un giro non perfetto nel Q3 che lo fa terminare al quarto posto, dietro anche alla BMW Sauber di Robert Kubica e alla seconda McLaren Mercedes di Heikki Kovalainen.
Sorprendente nona posizione di Sebastian Vettel con la piccola Toro Rosso, mentre Fernando Alonso non va oltre la 12° posizione. Bene Jarno Trulli, sesto con la Toyota, e anche Giancarlo Fisichella, 17° con la modesta VJM01 della Force India. Penalizzato Timo Glock, costretto a partire dalla 19° casella nonostante avesse conquistato l’accesso alla Top 10.
GRIGLIA DI PARTENZA
GARA – In partenza, inizia subito il caos all’Albert Park. Nelle prime file, Massa va in testacoda mentre cerca di passare la McLaren di Kovalainen e finisce così in coda al gruppo. Nelle retrovie, invece, un incidente multiplo coinvolge diverse vetture, causando il ritiro di Fisichella (Force India), Vettel (Toro Rosso), Davidson (Super Aguri), Button (Honda) e Webber (Red Bull). I detriti in pista sono tantissimi e la Safety Car entra subito in pista. Da notare la strepitosa partenza di Raikkonen, che in pochissime curve riesce a piazzarsi in settima posizione, guadagnandone otto rispetto alla sua posizione di partenza. In testa c’è ancora Hamilton, davanti a Kubica e Kovalainen, mentre Massa è in fondo al gruppo.
Dopo la prima tornata di stop, Hamilton guida indisturbato la corsa, mentre nelle retrovie Massa si rende protagonista di un contatto con la Red Bull di David Coulthard, nel tentativo di passarla e di continuare la sua rimonta. Il brasiliano colpisce la ruota posteriore destra della RB3 dello scozzese, che decolla rompendo una sospensione: pista invasa dai detriti e Safety Car di nuovo in pista.
Alla seconda ripartenza, Raikkonen azzarda un sorpasso su Kovalainen, ma termina abbondantemente lungo, nella via di fuga in ghiaia, ed è costretto ad accodarsi in ultima posizione. Successivamente, sempre il finlandese campione del mondo in carica finisce in testacoda nel tentativo di passare la Toyota di Glock.
Al 25° giro rompe il motore Felipe Massa, che è costretto ad abbandonare una gara tribolata fin dalle primissime fasi. Nel frattempo si erano ritirati anche Adrian Sutil (Force India) e Jarno Trulli (Toyota), entrambi per problemi tecnici sulle rispettive monoposto.
Al 43° giro Glock è protagonista di un brutto incidente: all’uscita della chicane veloce, il tedesco prende in pieno un cordolo ad alta velocità, la macchina si solleva e nell’impattare con l’asfalto rompe due sospensioni: gara finita per lui. Al 48° giro stessa sorte per Kubica: il polacco è vittima di uno scontro con Nakajima (Williams) ed è costretto al ritiro, mentre il giapponese prosegue grazie a un po’ di fortuna.
Dopo il suo ultimo pit stop, Kovalainen perde posizioni, lasciando ad Heidfeld (BMW Sauber) e a Rosberg (Williams) le due piazze d’onore sul podio e anche il quarto posto ad Alonso, dopo aver inserito incredibilmente il limitatore di velocità in pieno rettilineo. Verso fine gara la debacle della Ferrari si completa: due motori, quelli di Bourdais (Toro Rosso) e Raikkonen, cedono come era successo precedentemente a Massa.
Lewis Hamilton vince senza rivali, conquistando la prima delle cinque vittorie stagionali e balzando in testa alla classifica. Fernando Alonso chiude la gara in quarta posizione, ma la Renault mostra di non essere ancora competitiva in questa prima fase di stagione. Bourdais e Raikkonen, nonostante i ritiri, vengono classificati rispettivamente al settimo e ottavo posto per aver coperto il 90% della distanza di gara. Il finlandese prende così un punto iridato, grazie anche alla squalifica della Honda di Rubens Barrichello, che ha ignorato il semaforo rosso in uscita dalla pit lane quando questo era chiaramente rosso. Al traguardo giungeranno solamente sei monoposto.
GP AUSTRALIA 2008 – ORDINE DI ARRIVO