Il circus della MotoGP, dopo il successo dell’edizione dello scorso anno, fa nuovamente tappa all’Autodromo di Termas de Rio Hondo. Valentino Rossi arriva da leader del mondiale, grazie al successo ottenuto in Qatar e al terzo posto conquistato sul tortuoso circuito di Austin. Il Dottore deve però guardarsi bene le spalle, dato lo splendido stato di forma di Andrea Dovizioso, due volte su due secondo e distante solo un punto in classifica generale. Non da meno neanche il vincitore della gara di Austin e Campione del Mondo in carica Marc Marquez, terzo in classifica a causa del quinto posto ottenuto in Qatar. Cerca, come lo scorso anno, la via della redenzione Jorge Lorenzo, autore di un avvio di stagione piuttosto scialbo: 4° in Qatar, 5° ad Austin.
DAL VENERDI’ AL SABATO – Al venerdì la lotta, perlomeno sul giro secco, sembra essere tra due piloti: Aleix Espargaro e Marc Marquez. Lo spagnolo, in sella alla neonata Suzuki, impressiona per la facilità di inserimento in curva e per la scorrevolezza, dovendo pagare però decimi importanti sui lunghi rettilinei. Il Cabroncito, invece, pur lottando con una Honda scorbutica e imbizzarrita, riesce ad essere il più concreto in complessivo. E sono proprio loro due a dominare anche le qualifiche del sabato, con Marquez che stampa un 1.37:802, rifilando ben 5 decimi al suddetto Aleix. Chiude la prima fila Andrea Iannone, a sei decimi, miglior Ducati e primo italiano in griglia. Quarto è Cal Crutchlow, davanti a Jorge Lorenzo, entrambi autori del medesimo crono, e Andrea Dovizioso. Grande prestazione per Danilo Petrucci, settimo, in sella alla GP14.1, mentre è solo ottavo Valentino Rossi, proprio come in occasione del GP del Qatar. Completano i primi 12 Vinales, Smith, Redding e Barbera.
LA GARA – Pronti, via, e Aleix Espargaro brucia Marquez in partenza, prendendosi d’autorità la prima posizione. Parte bene anche Lorenzo, terzo, davanti a Crutchlow, Dovizioso e Iannone; rimane ingarbugliato in ottava posizione invece Rossi, dietro a Petrucci. La leadership di Espargaro non dura molto, perchè al primo rettilineo utile Marquez lo svernicia e tenta di allungare sul gruppo, forte della gomma morbida al posteriore. Espargaro sembra andare in crisi: dopo un breve botta e risposta con Lorenzo, viene sfilato in rapida successione da Crutchlow, Dovizioso, Iannone, Lorenzo e Rossi, nel frattempo liberatosi di Petrucci.
Se Marquez comincia a far paura, facendo segnare giri record su giri record, Lorenzo invece perde la bussola: dopo infatti una sbavatura al terzo giro che lo fa scendere in quinta posizione, al giro 5 subisce il sorpasso da Rossi, decisamente più a posto con le gomme ed ora a caccia del trio Crutchlow, Iannone e Dovizioso. Paura nelle retrovie per la moto di Hernandez che in prossimità di curva 5 comincia a prendere fuoco, costringendo il pilota colombiano al ritiro. Giro 7, Dovizioso approfitta di una traiettoria leggermente più larga di Crutchlow per infilarsi e conquistare la seconda posizione. Tempo un giro, e Rossi passa Iannone in curva 7, di fatto cominciando a sfruttare seriamente il potenziale della gomma extra-hard al posteriore. Giro 9, Crutchlow sbaglia ancora e Rossi si inserisce: ora è terzo. Giro 10, e Rossi completa un altro sorpasso in curva 10, stavolta ai danni di Andrea Dovizioso.
L’ultimo obiettivo è Marquez, distante però 4 secondi, un distacco quasi incolmabile. Al giro 13 ecco il primo colpo di scena: Rossi e Dovizioso cominciano a martellare sul 39’4, mentre Marquez è fermo sul 39’8. Il distacco scende vertiginosamente di giro in giro. Nel frattempo si accende la lotta per l’ultimo gradino del podio, con Crutchlow che si riprende la terza posizione ai danni di Iannone, mentre Lorenzo sembra non riuscire a schiodarsi dalla sesta: un altro weekend sottotono per il quattro volte Campione del Mondo. Col passare dei giri, sembra essere stata sempre più corretta la scelta di Valentino di montare la gomma extra-hard, dato che ormai il distacco si è ridotto a soli due secondi. Il buon lavoro di Rossi favorisce anche Dovizioso, a debita distanza dal pesarese ma anch’egli in rimonta su Marquez. Giro 18, Valentino Rossi firma il record della pista in 1.39:019: Marquez è ormai a poco più di un secondo. Il distacco rimane costante per qualche giro, anche grazie all’azione disperata di Marquez di tirar fuori dalle sue gomme il massimo possibile, ma al giro 22 la distanza è di soli 4 decimi. “Il vecchio e il bambino si preser per mano“: così Guido Meda descrive l’agganciamento di Rossi a Marquez. “Si avvicina, dritta, come in un canto acuto, la Yamaha di Rossi alla Honda di Marquez“. Il cabroncito è ormai sulle uova.
Inizia il giro 24. Rossi si fa vedere in curva 1, ma Marquez protegge saggiamente la traiettoria, spanciando la Honda. Valentino cerca di sfruttare la miglior trazione per attaccare in curva 2, andando però largo e tornando dietro Marquez. Ora è la volta del rettilineo, lunghissimo, in cui Rossi cerca di mascherare le carenze del motore sfruttando ancora una volta la trazione in uscita e la scia della Honda, letteralmente senza gomme. Curva 5, la staccata più violenta del circuito. Rossi sfodera un sorpasso d’annata, un “block pass” per dirla all’inglese, costringendo Marquez a sbilanciarsi ed allargare la traiettoria. “Al cuore Ramòn!“. Marquez cerca subito un varco per reinserirsi, ma è troppo stretto e i due si offrono gentilmente una carenata. Curva 6 è ora verso sinistra. Nel cambio di direzione, succede l’impensabile: Rossi, davanti di pochi centimetri, imposta il cambio di direzione seguendo la sua traiettoria. Lo stesso prova a fare Marquez, ma le moto dei due si incrociano per la seconda volta e il Cabroncito cade rovinosamente a terra. Il #93 prova a ripartire ma non c’è nulla da fare. Sotto la bandiera a scacchi è quindi Valentino Rossi a trionfare, seguito da Dovizioso e Crutchlow, autore di un sorpasso all’ultima curva su Iannone. Quinto è Lorenzo, davanti a Smith, Aleix e Pol Espargaro, Redding e Vinales a completare la top 10. Nel dopo gara Marquez punta il dito contro Rossi per la manovra a suo dire scorretta, ritrattando poi a distanza di poco tempo, definendolo un semplice “contatto di gara”. In campionato Rossi è in testa a quota 66, davanti a Dovizioso a 60 e Iannone a 42.