La 500 Miglia di Indianapolis è una delle gare più belle e affascinanti del motorsport. Una delle edizioni più emozionanti di sempre della Indy 500 è quella del 1995. I colpi di scena avvengono a ripetizioni, e una sorpresa incredibile arriva già prima della gara: Emerson Fittipaldi e Al Unser jr non riescono a qualificarsi per la gara, né alla guida della vettura del team Penske né con quella del team Rahal.
Alla domenica la gara parte con pista asciutta anche se ci sono forti timori per la pioggia caduta in nottata e nelle prime ore del mattino. Scotty Goodyear parte benissimo e prende la leadership, ma dietro c’è un incidente provocato da Stan Fox che coinvolge altri tre piloti, tra i quali Eddie Cheever. Anche Gil de Ferran deve ritirarsi: un detrito gli spacca la sospensione anteriore destra. La macchina di Fox si disintegra contro il muro, tanto che il muso va in frantumi e lascia scoperte le gambe del pilota.
LA PARTENZA DELLA 500 MIGLIA DI INDIANAPOLIS
Le condizioni di Fox dopo l’incidente sono piuttosto serie. Il pilota subisce un forte trauma cranico e le conseguenze dell’impatto pongono fine alla sua carriera agonistica. Al giro 10 la gara riparte e Arie Luyendyk sorpassa Goodyear, imitato un giro dopo da Andretti. I primi due iniziano a gudagnare terreno sul resto del gruppo, mentre Scott Pruett tallona Goodyear. Andretti, aprofittando di un paio di doppiaggi, attacca Luyendyk e gli prende la posizione, mentre dietro Villeneuve è quinto e guida un drappello di vetture ta le quali c’è anche Teo Fabi in undicesima posizione.
Luyendyk è il primo pilota di testa a tornare ai box, ma ha una sosta lentissima e spegne il motore: intanto rientra anche Bryaton. Al giro 37 c’è in testa Villeneuve che non si è ancora fermato per rifornire: Luyendyk attacca Sharp e gli mostra il dito medio mentre lo passa perché si riteneva bloccato dal rivale, ma nel farlo rompe un pezzo della protezione dell’abitacolo, che finisce in mezzo alla pista: c’è una caution. Villeneuve rientra ai box, ma ci sono diversi problemi nel suo pit stop e Jacques spegne il motore. Prima il canadese, che non sapeva di essere al comando, aveva superato la pace car due volte: per questo motivo la direzione corsa gli infligge due giri di penalità e Jacques si ritrova in fondo al gruppo.
Considerando la penalità a Villeneuve, alla ripartenza Andretti è leader davanti a Goodyear, Ribeiro e Gugelmin, mentre Fabi è undicesimo e Zampedri tredicesimo. Andretti guida la corsa senza problemi, mentre Paul Tracy, partito sedicesimo recupera fino al sesto posto. Al giro 65 inizia di nuovo il valzer dei pit stop. Prima rientra Andretti, poi Salazar e molti altri. In testa c’è Gugelmin, ma uno scatenato Andretti lo prende e cerca di passarlo, ma nel farlo finisce sullo sporco e tocca il muro: la sospensione si rompe e la gara per lui è finita. Il giro successivo anche Sharp sbatte e causa una caution. Si riparte al giro 84 con Gugelmin primo: poi ci sono Tracy, Ribeiro, Sullivan e Goodyear, mentre Fabi è ottavo, ma si becca uno stop and go per eccesso di velocità in corsia box. Tracy rientra ai box per una foratura alle sue gomme Goodyear e c’è una nuova bandiera gialla: Johansson si è girato in corsia box dopo aver colpito un detrito.
Tutto regolare alla ripartenza e Gugelmin guadagna qualcosina su Ribeiro. Bryaton rientra ai box lentamente e i meccanici smontano il telaio della sua macchina per cercare di riparare la vettura. Gordon è quarto: ha passato Sullivan, che viene tallonato e poi superato anche da Christian Fittipaldi e Vasser. Pruett e Salazar anticipano la sosta per evitare il traffico, e anche Ribeiro decide di rientrare. Gugelmin imita la strategia di Ribeiro per tornare in pista davanti a lui e così accade. Ma al giro 124 Ribeiro si ferma in mezzo alla pista per un problema elettrico. Si riparte con Gugelmin che mette subito del gap tra lui e Goodyear, seguito da Gordon e Rahal. Intanto Jacques Villeneuve si è sdoppiato ed è undicesimo. Al giro 136 ha un problema tecnico Paul Tracy: nuova caution. Tutti rientrano ai box e Gugelmin perde quattro posizioni: il leader è Jimmy Vasser, mentre Villeneuve è settimo, Fabi undicesimo e Zampedri quindicesimo.
A 55 giri dalla fine comanda Vasser, secondo Villeneuve e terzo Goodyear. A 38 tornate dal termine Jones finisce contro il guard rail e c’è una nuova bandiera gialla. Villeneuve, che doveva ancora fare la sosta, non può rientrare: deve aspettare che tutto il gruppo si compatti dietro di lui e questo gli fa perdere tre posizioni, poichè è dietro a Vasser, Pruett e Goodyear. Due giri dopo il restart anche il leader va a muro: Vasser è fuori gioco. Ha preso troppo larga una curva e BOOM!
L’INCIDENTE DI VASSER
Dopo il restart Goodyear passa Pruett e si porta al comando, mentre Villeneuve è terzo. Ma al giro 184 anche Pruett esce di scena: nel disperato tentativo di acciuffare Goodyear perde il controllo della vettura e tocca il muro. La macchina poi torna in traiettoria ed esce dall’altra parte della strada sbattendo violentemente col posteriore contro le reti. Goodyear supera la safety car prima della linea del traguardo e per questo guadagna un paio di secondi su Villeneuve. Goodyear viene sanzionato con uno stop & go per la sua manovra, mentre Villeneuve guadagna sugli avversari e rinforza il suo secondo posto. Goodyear non torna ai box per scontare la penalità e viene tolto dalla classifica: Villeneuve è primo e dopo aver percorso tranquillamente le ultime tornate vince indisturbato la 500 Miglia di Indianapolis. Fittipaldi è secondo, Rahal terzo. Teo Fabi termina ottavo, Alex Zampedri undicesimo.
Villeneuve vince la corsa più importante della CART e acquisisce una grandissima notorietà nel motorsport. Grazie a questo successo (oltre al titolo CART 1995) avrà la possibilità di testare la Williams e di ottenere un contratto triennale col team di Sir Frank.