Per il Gran Premio di Russia Pirelli ha scelto di portare i P Zero Yellow soft ed i P Zero Red supersoft: una combinazione più morbida rispetto a quella portata nella gara inaugurale dello scorso anno, quando in pista scesero pneumatici medi e soft. Nel 2014, in assenza di dati reali poiché si trattava del debutto del circuito in Formula 1, Pirelli aveva infatti effettuato una scelta più conservativa. Oggi, con le informazioni derivanti dallo scorso anno, si è optato per una combinazione che meglio si adatta alle caratteristiche del tracciato russo. Circuito che, con le sue curve a media velocità, un asfalto liscio e un clima mite, comporta un basso degrado per gli pneumatici.
Paul Hembery, Direttore Motorsport Pirelli: “Siamo felici di tornare in Russia per il secondo Gran Premio della storia di questo paese. La Russia rappresenta, infatti, un mercato fondamentale non solo per noi ma per tutto il settore automotive. Lo scorso anno, trattandosi di un circuito completamente nuovo, affrontammo molte incognite. Oggi, con dati reali a disposizione, abbiamo potuto optare per una combinazione più morbida, che ci consentirà di rientrare nella finestra dei 2/3 pit stop: nostro obiettivo per tutte le gare.Tuttavia, tanto noi quanto i team impariamo di volta in volta dai circuiti, nonostante lo stato di avanzamento delle tecnologie di simulazione. La pista presenta una gran varietà di curve, e questo la rende un buon test per le gomme, con i piloti che potranno sfruttare i vantaggi competitivi offerti dalla velocità delle supersoft”.
Le sfide per gli pneumatici
In genere l’asfalto appena posato può subire dei cambiamenti nel corso dei primi anni, soprattutto in presenza di inverni duri. Tuttavia, i recenti rilevamenti di pista indicano che non vi è stato un cambiamento eccessivo nelle caratteristiche dell’asfalto di Sochi dal 2014 al 2015: la superficie continua ad essere liscia e non abrasiva.
Poiché il tracciato non è molto utilizzato al di fuori della F1, è atteso un elevato grado di evoluzione dell’asfalto nel corso del weekend.
La curva più critica di Sochi è la 3: una lunga curva a sinistra ispirata alla famosa curva 8 dell’ Istanbul Park, e che stressa in particolare lo pneumatico anteriore destro. In totale ci sono 12 curve a destra e sei a sinistra, con 650 metri di rettilineo tra la prima e la seconda curva. La pista di 5,848 chilometri è la terza più lunga dell’anno, dopo Spa e Silverstone; di questi, circa 1,7 chilometri si snodano su strade pubbliche. La gara sarà su 53 giri. Si prevedono temperature ambientali tra i 15 e i 20 gradi centigradi, il che dovrebbe limitare gli effetti del degrado termico.
La strategia vincente del 2014
Lewis Hamilton vinse nel 2014, partendo con gomme morbide per poi passare alle medie al 30° giro. Ma fu Nico Rosberg il protagonista di una strategia davvero notevole: il tedesco passò dalle soft alle medie al primo giro dopo aver spiattellato le gomme in una frenata al limite alla prima curva. Precipitato in 20ª posizione, Rosberg terminò la gara al secondo posto, completando ben 300 km con un solo set di gomme e segnando il suo miglior tempo nel penultimo giro.
Differenza di prestazione prevista tra le due mescole: 0,8 – 1,0 secondi al giro.