F1/Gp Spagna: il punto della Pirelli dopo le prove libere
09 Maggio 2015 - 9:12
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Le due sessioni di prove libere di oggi sul circuito di Barcellona hanno evidenziato quanto bassi siano i livelli di usura e degrado delle gomme Pirelli 2015, tendenza già vista durante i test pre-campionato sempre su questa pista.

Miglioramenti nella struttura dello pneumatico posteriore hanno contribuito a distribuire in modo più uniforme il calore e le forze, limitando così l’usura e il degrado, nonostante l’ultima generazione di vetture turbo ibride assicuri più coppia rispetto allo scorso anno. Lo pneumatico anteriore sinistro è risultato il più sollecitato, come da tradizione su questo circuito, durante le prove libere, tenutesi con temperature dell’asfalto che nella sessione pomeridiana hanno superato i 50 gradi centigradi (temperature simili sono attese per tutto il weekend).

Per il Gran Premio di Spagna sono state scelte le due mescole più dure della gamma P Zero, la hard e la medium. Durante la FP1 i Team hanno utilizzato solo la gomma più dura, come previsto dal regolamento. Lo pneumatico medio è stato usato nella seconda sessione, rendendo i tempi sul giro comprensibilmente più veloci grazie a un vantaggio della medium sulla hard valutato finora in oltre un secondo. Le squadre hanno utilizzato la seconda sessione, tenutasi con temperature ambientali vicine ai 30 gradi centigradi, per valutare il comportamento di entrambe le mescole con diversi carichi di benzina.

La simulazione di qualifica è molto importante poiché 11 delle ultime 13 gare a Barcellona sono state vinte partendo dalla pole position. Questo fa del Montmelò il circuito con il più alto tasso di conversione delle pole in vittorie – anche grazie ad una bassa incidenza di safety car. Mercedes ha dominato entrambe le sessioni di prove libere, con Nico Rosberg più veloce nella FP1 con gomma dura, e poi Lewis Hamilton che ha alzato l’asticella con gomme medie nella FP2.

Paul Hembery: “Le condizioni che abbiamo avuto nelle prove libere sono state molto diverse da quelle viste durante i test pre-campionato, con temperature della pista e ambientali molto più alte, ma si sono confermati i trend di base. Il lavoro fatto sulla struttura posteriore nel 2015 ha chiaramente pagato dividendi, con meno usura e degrado visti sulle gomme posteriori rispetto allo scorso anno, nonostante i carichi di energia più elevati. Probabilmente vedremo una gara a due soste per molti piloti, anche se una previsione più certa potremo convalidarla solo domani, dopo la terza sessione di prove libere. I team conoscono alla perfezione questo tracciato per cui anche il più piccolo vantaggio in termini di gestione degli pneumatici potrà fare la differenza”.