Negli ultimi anni la Formula 1 ha subito svariate modifiche, di vario tipo: tecniche, regolamentari, politiche e di location. Su quest’ultimo punto si sono concentrate le maggiori critiche, da parte dei fan, addetti ai lavori e talvolta dagli stessi piloti. Sempre più Gran Premi in autodromi avveniristici, ma privi di fascino e costruiti in paesi con scarsa cultura del motorsport, a discapito di eventi in paesi e circuiti storici per il Circus. Dopo l’ultima “vittima illustre” di questa nuova tendenza, il Nurburgring, sembrava ormai certa la cancellazione del GP di Monza dal calendario di Formula 1…e invece.
È arrivata in questi giorni la lieta notizia: il Gran Premio d’Italia, sarà regolarmente in calendario, anche oltre il 2016 (anno di scadenza del contratto con Bernie Ecclestone). A confermarlo è lo stesso Ivan Capelli, presidente dell’Automobile Club di Milano. Intervistato da Autosport sul futuro di Monza, l’ex pilota non ha esitato: “Si, ci saremo.”
È chiaro, il problema tra Ecclestone e gli organizzatori del GP d‘Italia, era l’accordo sulla “tassa” da sborsare per avere la Formula 1. Capelli ha così spiegato: “Il governo italiano ha confermato l’emendamento alla legge di stabilità, che permette all’Automobile Club d’Italia di usare il denaro proveniente dai propri utili ( qualsiasi essi siano ) e non solo dalle attività sportive, per finanziare il Gran Premio“. In parole povere verranno utilizzati soldi pubblici ( quelli della Federazione Sportiva ) per l’organizzazione dell’evento, come in molti altri paesi. “Ci sarà un accordo tra l’Automibile Club d’Italia e l’Automobile Club di Milano, – continua Ivan Capelli- che possiede Monza tramite la società SIAS, la quale ci fornirà il finanziamento. Al momento stiamo discutendo la lunghezza del contratto, quindi non saprei dire per quanti anni Monza sarà al sicuro, ma spero di raggiungere il 2022 per poter festeggiare adeguatamente il centenario dell’autodromo; ne parlerò con Ecclestone nei prossimi mesi.”
Il presidente dell’AC di Milano ha così concluso: “E’ un grande traguardo per me ed Angelo Sticchi Damiani (presidente dell’AC d’Italia), soprattutto perché a Roma hanno capito l’importanza del Gran Premio per la regione e per l’intero paese.”
Giuseppe Papilio
Foto: Federico Basile