Se il sabato sera di Misano non avesse regalato abbastanza emozioni, ci ha pensato Gara 2 a rendere la seconda corsa in notturna del DTM ancor più incerta e ricca di colpi di scena. Infatti, per via di un violento quanto breve scroscio di pioggia accaduto nel primo quarto di gara, la classifica è stata quasi completamente stravolta e la vittoria è andata a Joel Eriksson, abile ad effettuare il cambio gomme nel momento giusto. Il giovane svedese della BMW, alla sua prima vittoria in DTM nell’anno di debutto, ha beffato il nostro Edoardo Mortara, che ha atteso troppo tempo per rientrare ai box, perdendo la possibilità di ottenere un bel successo difronte al pubblico di casa. Il 3° posto è andato a Renè Rast, per un podio condiviso equamente dai tre costruttori del DTM.
Ma la grande sorpresa della serata arriva da Alex Zanardi, che chiude con uno strepitoso 5° posto. Il pilota bolognese è stato abile ad attendere l’attimo propizio per effettuare il cambio gomme, dopo che quasi tutti i piloti avevano creato il caos in pit-lane, auto-causandosi un giro di distacco dai cinque piloti rimasti in pista dopo l’improvviso acquazzone. Zanardi non smette mai di stupire e anche stavolta è riuscito a scrivere una pagina bellissima e leggendaria della sua incredibile carriera sportiva.
Al via il poleman Duval fa pattinare troppo le gomme sull’asfalto viscido e viene subito scavalcato da Mortara e Juncadella. Dietro il francese appare la sagoma gialla della BMW di Glock, uscito vincitore da un vivace corpo a corpo con Rockenfeller, piombato al 9° posto. Notevole anche la partenze di Frijns, salito 8° dal 15° posto del via; proprio l’olandese sopravanza anche Di Resta con una bella manovra all’esterno per il 7° posto. Intanto, a fondo classifica, Zanardi si toglie lo sfizio di sorpassare Eriksson, proprio colui che vincerà la gara, mentre inizia il valzer dei pit-stop. Al sesto giro Di Resta ritorna il favore a Frijns e passa anche Mueller per il 5° posto, poco prima che un violento e improvviso scroscio di pioggia irrompa nella zona finale della pista, causando molti fuori pista ed errori, come il pericoloso testacoda di Juncadella all’entrata della pit-lane. L’acquazzone genera un panico generale anche in corsia box, con praticamente tre/quarti dei piloti che rientrano bruscamente per rimettere le gomme da bagnato. Il marasma avvantaggia pesantemente Mortara, Rast, Frijns, Zanardi ed Eriksson, mentre tutti gli altri accusano un giro di distacco, col vantaggio clamoroso per lo svedese di aver effettuato già la sosta. Tale vantaggio viene confermato dalla Safety Car uscita in seguito all’incidente di Auer, finito contro le barriere all’uscita del curvone di immissione nel rettilineo che porta alla Quercia. La ripartenza viene scandita da due contatti: quello tra Mueller e Farfus, col brasiliano che picchia contro il muretto dei box e si ritira, e quello molto importante tra Juncadella e Paffett, con le due Mercedes che si girano e con l’inglese che termina Gara 2 senza nemmeno un punto e perdendo la leadership del campionato a favore di Di Resta. Nel corso dell’ultima decina di giri Zanardi, Rast, Mortara e Frijns effettuano rispettivamente le loro soste, ma nulla possono contro Eriksson, che vola a conquistare la sua prima vittoria in DTM da rookie.
Oltre a Eriksson, Mortara e Rast terminano a punti anche Frijns, Zanardi, Di Resta, Duval, Green, Rockenfeller e Mueller.
Grazie ai 10 punti rimediati col 6° posto, Paul Di Resta diventa il nuovo leader del DTM con 186 punti, scavalcando Gary Paffett, rimasto fermo a quota 177. Edoardo Mortara tenta timidamente di rifarsi sotto grazie al doppio podio del weekend di Misano, ma il distacco dallo scozzese è di 48 punti.
Foto di Andrea Bonora / Bonoragency Photosport