Anche Enrique Scalabroni, storico tecnico di Ferrari e Williams, ha voluto esprimere una propria opinione sul muso a “tricheco” messo in mossa dalla Lotus sul render 3D della nuova E22. Secondo quanto dichiarato da Scalabroni ai colleghi di Omnicorse, questa soluzione potrebbe creare non pochi grattacapi agli ingegneri della casa inglese. Secondo Scalabroni, infatti, il muso “tricheco” genererebbe un forte sottosterzo alla vettura in fase di inserimento curva. Un problema che, se confermato, risulterebbe abbastanza serio. Ricordiamo che una soluzione simile fu utilizzata anche dalla Williams nella FW26 con risultati abbastanza deludenti.
Ecco le dichiarazioni di Enrique Scalabroni: “Lo soluzione è originale e interpreta in modo molto particolare il nuovo regolamento che è molto vincolante nella parte anteriore. Il rendering del muso della nuova Lotus ricorda molto quello della Williams FW26 del 2004 aggiungendo che i due denti della forchetta sono asimmetrici. Certo, il progetto di Terzi, da un punto di vista aerodinamico, era in grado di dare dei vantaggi indiscutibili: i dati in galleria del vento, infatti, erano eccellenti rispetto ad un muso più tradizionale, ma non accadeva lo stesso in pista. Me lo ha raccontato lo stesso Patrick Head che all’epoca era il direttore tecnico della Williams. Il problema del muso a tricheco? In imbardata genererà un forte sottosterzo che renderà instabile la vettura nei rapidi cambi di direzione. Le due piastre del muso sono molto lunghe e creeranno un momento alto: il pilota, quindi, sentirà una strana reazione quando andrà girare lo sterzo per l’effetto della “pinna” disegnata dai piloni…”.