Sotto il sole cocente di Barcellona, su un asfalto rovente ed in un clima infernale, chi poteva avere la meglio se non El Diablo più veloce della Terra, Fabio Quartararo. Il talento francese ha nuovamente stupito, e lo ha fatto ancora in positivo. Se la pole di Jerez poteva apparire come un caso isolato, quella di Catalunya conferma come il buon Fabio di talento, velocità e competitività ne abbia “a buttare“. Un giro sensazionale, fluido, elegante, impreziosito da un quarto settore sempre più sbalorditivo, che gli consente di scattare davanti a tutti e lottare per una vittoria che sembra essere alla sua portata, dato il notevole passo gara mostrato nella FP4.
Sorride a metà Marc Marquez, che si arrende al francese per soli 15 millesimi. Il Cabroncito, a dire il vero, non è mai parso così superiore rispetto alla concorrenza, avendo dovuto lottare con una Honda più nervosa del solito, che l’ha portato, sul finale di turno, ad andare ad un passo da una violenta caduta in curva 3. L’obiettivo minimo, la prima fila, è comunque centrato. In terza piazza, a chiudere la prima fila, un ottimo Maverick Vinales. Lo spagnolo si è messo in luce per tutta la durata del turno, guidando con aggressività e decisione, chiudendo infine a due decimi dalla vetta, e risultando la seconda Yamaha in griglia.
Ma le altre due M1 sono subito dietro. A completare, infatti, l’ottima giornata del costruttore giapponese ci pensano Franco Morbidelli e Valentino Rossi. Morbido, passato dalle forche caudine della Q1, ha sostanzialmente replicato il tempo fatto segnare nella prima sessione: tanto basta per ottenere un ottima quarta posizione. Luce anche per Valentino, finalmente agile e veloce in sella alla sua Yamaha, a pochi millesimi dalla prima fila. Un capovolgimento di fronte totale sia per il Dottore, ma anche per Yamaha stessa che, da moto più in difficoltà del lotto, si ritrova a piazzarle tutte e 4 nei primi 5.
Ducati, invece, limita i danni. Andrea Dovizioso, 6°, da il massimo, ma si scontra con un T4 che alla Ducati è proprio indigesto; stesso discorso per Danilo Petrucci, che però era addirittura 3° a metà turno. 8° è Alex Rins, scivolato alla 10 mentre metteva insieme un ottimo giro. I distacchi cominciano a salire a partire da Cal Crutchlow, 9° a sei decimi e mezzo, seguito da Jorge Lorenzo, Joan Mir e Pol Espargaro.