…ultimo appuntamento della stagione IndyCar Series 2011. Dario Franchitti e Will Power si giocano il titolo di campione per la seconda volta consecutiva all’ultima gara. Interviste, foto e frecciatine accompagnano il week-end in Nevada. Tutti si aspettano una festa, com’è normale che sia, per l’ultimo appuntamento della stagione.Tribune piene di tifosi, striscioni, gente che urla e tensione alle stelle. Quasi tutti sottovalutano una scommessa, partire ultimo (trentaquattresimo) e arrivare a vincere la corsa per poter conquistare 5 milioni di dollari, soldi che gli permetterebbero di ritornare tra i grandi dopo un periodo di incertezza. Ecco la scommessa di Dan Wheldon, pilota britannico due volte vincitore della mitica 500 Miglia di Indianapolis e una volta campione della serie IndyCar.
Parte la corsa, fin dai primi giri si vede che la gara è sentita da tutti piloti. Chi non lotta per il titolo vuole terminare la stagione in bellezza, magari per guadagnare qualche sponsor per la successiva stagione 2012. La gara procede come tante altre. Lotte, sportellate e pianificazione delle strategie ma quando scatta il dodicesimo giro succede quello che nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere: in uno dei curvoni dell’ovale di Las Vegas, Wade Cunningham e James Hinchcliffe creano un super tamponamento dove vengono coinvolti numerosi piloti tra cui Charlie Kimball e il povero Dan Wheldon. La vettura del pilota britannico è l’ultima ad entrare nel groviglio di macchine, decollando su quella di Kimball e andando ad impattare sulle protezioni esterne. Le condizioni della sua Dallara sono terribili, soprattutto nella parte superiore.
Successivamente si riscontrerà anche il cedimento del roll bar. Tutto l’autodromo cade in un silenzio surreale, la situazione è molto grave. Dan è bloccato in vettura e non da segni di vita. Assistenti di gara e soccorritori corrono subito a dare i primi soccorsi. Ogni minuto può risultare fondamentale per evitare la tragedia. I soccorritori, precisi e perfetti come non mai, estraggono il pilota dalla vettura e tramite un elicottero viene trasportato all’University Medical Centre di Las Vegas. Bandiera rossa e tutti i piloti fermi in pit lane. Tutti aspettando notizie sulle condizioni di Dan. Sperano tutti nel miracolo, miracolo che purtroppo non arriverà. Dan Wheldon muore dure ore dopo in ospedale. Arriva la notizia in autodromo, lo speaker annuncia la morte di Dan e piomba nuovamente il silenzio sull’ovale di Las Vegas.
I piloti sono fermi sulle proprie vetture increduli, come se tutto questo fosse solamente un incubo da cui svegliarsi il prima possibile. La scelta in quel momento era chiara: continuare lo show o fermarsi per rispetto? Alla fine prevalse il buon senso: i piloti decisero di fermare la corsa. I colleghi però non abbandonarono subito l’autodromo, anzi, rimisero tuta e casco per una parata di cinque tornate in onore al pilota britannico. La parata viene accompagnata dalla commozione e dagli applausi dei tifosi. Nell’incidente rimasero coinvolti anche Pippa Mann, JR Hildebrand, Tomas Scheckter, Paul Tracy, EJ Viso, Jay Howard, Townsend Bell, Vitor Meira, Will Power, Alex Lloyd e Buddy Rice. Dario Franchitti conquista il quarto titolo IndyCar, anche se a differenza delle altre vittorie stavolta c’è ben poco da festeggiare. Il Team Dallara fa debuttare la nuova DW12 (che prende il nome dallo stesso Dan Wheldon) per il campionato 2012, una vettura che con i nuovi para ruota sui pneumatici posteriori punta tantissimo sulla sicurezza.
A St Petersburg, solitamente il primo appuntamento della stagione, è stata dedicata una via allo stesso Dan Wheldon. E’ passato un bel pò di tempo da quel terribile 16 Ottobre ma Dan Wheldon continua a restare nei cuori di tutti gli appassionati di motorsport.
Ciao Dan…