Il direttore generale del team Ducati Gigi Dall’Igna, intervistato da SKY, si dice sorpreso e contrariato dal comportamento di Honda dopo il GP del Qatar, col costruttore nipponico che ha presentato un reclamo in merito alla regolarità della Desmosedici di Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci. Fino ad oggi, a meno di decisioni importanti, i piccoli screzi e le dispute di natura tecnica erano state risolte o all’interno della MSMA (Motorcycle Sports Manufactures Association, associazione delle case costruttrici) o comunque discutendone anche insieme al direttore tecnico, e trovando sempre una soluzione a tutti i diverbi che vari team avevano.
La decisione sullo spoiler che la casa di Borgo Panigale ha applicato sulle proprie moto a Losail arriverà entro il Gran Premio di Argentina, quando la corte d’appello della FIM si dichiarerà a favore o contro il ricorso portato da Honda, Suzuki, Aprilia e KTM . Quindi per la prima volta nell’era MotoGP non solo la vittoria di un pilota non è stata confermata, ma la decisione è stata rimandata.
Dall’Igna risponde alle domande di Antonio Boselli: “Il fatto che Honda abbia messo in discussione le scelte del direttore tecnico ci mette nella condizione di poter fare a nostra volta reclamo nei loro confronti per le appendici aerodinamiche che hanno portato in Qatar, che onestamente noi giudichiamo pericolose. E oltretutto – aggiunge il capo ingegnere Ducati – per come sono fatte e per quanto esile risulta la loro base, potrebbero anche essere soggette a deformazioni importanti per i carichi che subiscono e quindi anche essere considerate delle appendici mobili (vietate nel Motomondiale)”.
Il direttore generale del team conclude dicendo che Ducati non aveva mai preso in considerazione di portare il problema delle ali Honda alla FIM, ma ora la casa italiana si sente libera di pensare ad un eventuale ricorso visto che le altre case costruttrici, in particolare quella giapponese, hanno messo in discussione l’operato di Danny Aldridge come direttore tecnico.
Piero Priamo