Jorge Lorenzo e la Ducati, un amore nato soltanto dopo il divorzio. E’ questa la triste realtà che ha colpito la casa di Borgo Panigale e il pilota spagnolo. Sì, triste, perché un campione del mondo dal calibro di Lorenzo avrebbe potuto dare ancora molto al team italiano. Non si è avuta la pazienza necessaria, tutti si aspettavano grandi cose già dalle prime gare, il tutto condito dalle vittorie di Dovizioso e dalle difficoltà palesi del maiorchino, che fino al Mugello di quest’anno non ha per nulla emozionato, anzi. Poi qualcosa è scattato, quelle modifiche necessarie sulla GP18 finalmente sono arrivate e di colpo Jorge ha iniziato ad andare come sempre aveva fatto in Yamaha, ma era già troppo tardi, e questo amore è destinato a durare per altre sei gare, poi si aprirà una nuova sfida da ambo le parti.
“Stiamo vivendo un momento magico – ha dichiarato Lorenzo alla Gazzetta dello Sport. Forse abbiamo la moto più forte, la Honda non sembra essere lontana e per la prima volta la Ducati è al top nel 95% dei circuiti, può vincere quasi dappertutto. Questa avventura finirà tra poche gare, ma non voglio pensarci, voglio solo vincere il più possibile cercando di godermi ogni momento. Sono certo che al terzo anno con Ducati avrei ottenuto risultati ancora migliori, salire su questa moto è stato come cambiare categoria, ci sono differenze enormi con la Yamaha, e sia io che Ducati abbiamo in qualche modo sottovalutato il tutto. Loro pensavano di aver preso un campione capace di vincere subito, io pensavo che fosse quasi impossibile, però credevo di faticare meno. Ducati non ha creduto alle parole che dicevo a Dall’Igna e a Domenicali, mancava pochissimo, quel piccolo pezzo che fisicamente mi facesse andare bene per tutta la gara. Avrebbero dovuto pensare che sono un tre volte campione del mondo, dovevano darmi ciò di cui avevo bisogno, invece hanno preferito aumentare lo stipendio di Dovizioso, che stava vincendo in quel momento e prendere un pilota a basso costo”.
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