Una Gara 1 molto movimentata e ricca di colpi di scena a Hockenheim, per il penultimo atto di questo finale di stagione, che ha già sancito il verdetto principale: Pascal Wehrlein è il nuovo campione del DTM! Il tedesco, infatti, grazie al suo 8° posto, al 9° di Ekstrom e al ritiro di Mortara, si prende matematicamente il titolo iridato piloti con un round di anticipo. La gara in sé, invece, è stata vinta da Timo Scheider, che torna al successo dopo ben 5 anni, visto che la sua vittoria è stata ad Adria nel 2010. Dietro al campione degli anni 2008 e 2009 sono finiti sul podio anche Jamie Green (scattato 5° in griglia) e Maxime Martin, autore della pole position. Grande sfortuna, infine, per il nostro Edoardo Mortara, che nella stessa gara fora una gomma per colpa di Molina, tocca Glock prendendosi un drive through e finisce con un mesto ritiro a 10 minuti dal termine. Un finale di campionato nero per il nostro connazionale.
La gara è stata contraddistinta da molte sportellate e i contatti non sono mancati lungo l’arco dei 40 minuti di corsa. Al via Martin e Scheider scattano bene mantenendo le loro posizioni, mentre dietro Molina (partito 3°) sprofonda nel gruppone. Ne approfittano, quindi, Green e Di Resta, che vengono a contatto già alla prima curva, ma tutti e due escono indenni dalla sportellata, con l’inglese che si prende il 3° posto. Parte male anche Pascal Wehrlein (13° in griglia), che si ritrova nelle ultime posizioni dopo due curve. Mortara, nel tentativo di recuperare più posizioni possibili e avvantaggiarsi con i punti nella lotta per il titolo con Wehrlein, arriva a contatto con Miguel Molina, che gli fora una gomma. L’italiano è così costretto a tornare ai box e a ricominciare tutto da capo. Già al secondo passaggio cambia il leader della classifica, con Timo Scheider che si prende il comando, attaccando Martin dopo la curva del tornantino. Al 3° giro avviene un episodio controverso: Wickens, nel tentativo di difendere Wehrlein da un possibile attacco di Ekstrom, tampona lo svedese facendolo finire in testacoda. Non si sa se sia stata una mossa architettata dai box Mercedes, ma sicuramente rimane un evento quantomeno sospettoso. Infatti, per questo contatto, il canadese verrà poi punito con un drive-through. Al 4° giro c’è un contatto tra Paffett e Molina, con Farfus che impatta contro il muso della Mercedes dell’inglese, lasciando molti detriti in pista; entro così la Safety Car, con Farfus e Paffett che sono costretti al ritiro. Dopo tre giri la vettura di sicurezza rientra, mentre viene comminato un drive thorugh a Spengler per il contatto al primo giro con Tambay, che aveva costretto il francese al ritiro. Mortara e Ekstrom tentano la scalata verso la zona punti, mentre Wehrlein passa Tomczyk e si prende l’11° posto. Davanti, intanto, Martin perde un’altra posizione, venendo scavalcato da Jamie Green. All’11° giro Wehrlein entra in zona punti, con Auer che lascia passare il compagno di squadra ma, alla tornata successiva, Mortara si tira definitivamente fuori dai giochi per il titolo. Infatti, Edo, nel tentativo di passare Glock, tampona il tedesco facendo finire entrambi in testacoda e prendendosi anche il relativo drive-through, che lo fa finire desolatamente ultimo. Di questa situazione ne approfitta Ekstrom, che in un colpo solo passa Mortara, Glock e Auer, ritrovandosi 13°. Lo svedese le tenta tutte per tenere aperto il campionato, passando Tomczyk, Vietoris, Da Costa e Goetz durante gli ultimi 12 giri della corsa, ma tutto viene vanificato dall’8° posto di Wehrlein, che si era già sbarazzato di Goetz e Da Costa. Nel frattempo, al 19° giro finisce il calvario di Mortara, che si ritira dicendo, anche lui, definitivamente addio al sogno iridato. La gara, poi, termina con l’incidente di Glock nella zona del Motorhome.
Con questo risultato, quindi, Pascal Wehrlein si laurea matematicamente campione del DTM, diventando il più giovane pilota a centrare questo prestigioso obiettivo. Ora per il giovane tedesco si apriranno quasi certamente le porte della Formula 1, con la Mercedes intenzionata a piazzare il talento di Wehrlein in uno dei team motorizzati dalla casa di Stoccarda. Amaro in bocca per Ekstrom e Mortara, che hanno provato fino alla fine a tenere aperto il campionato.