Anche a Sebring non c’è stata trippa per gatti. Le Toyota TS050 Hybrid hanno letteralmente dominato la 1000 Miglia sul tracciato della Florida, sesto appuntamento della Superstagione 2018-2019. Dopo due secondi posti, l’equipaggio #8 composto da Fernando Alonso, Sebastièn Buemi e Kazuki Nakajima è tornata al successo, il terzo in campionato dopo Spa e Le Mans. Seconda piazza per la gemella, la #7 di Kobayashi-Conway-Lopez, con la classifica che ora vede la vettura vincente andare a quota 135 punti contro i 120 degli inseguitori. Il podio è stato completato dalla BR1 AER #11 dell’SMP Racing, terza dopo una grande rimonta operata dal terzetto Petrov-Hartley-Aleshin. Fuori dai giochi la vettura gemella praticamente subito, quando Orudzhev è andato a sbattere alla prima curva dopo circa due ore di gara. Male anche le Rebellion, dato che la prima è la #3 di Menezes-Laurent-Berthon che ha chiuso settima.
Sin dal via è stata marcata la superiorità delle Toyota. Buemi ha gestito alla perfezione il comando delle operazioni, con Lopez sempre vicino allo svizzero. Dopo pochi minuti il primo colpo di scena, con la Rebellion #1 di Senna che ha perso dieci minuti ai box a causa di alcuni problemi al posteriore. Nelle prime fasi si è assistito ad una grande lotta tra l’altra Rebellion e la SMP #11, con Orudzhev protagonista di un fantastico sorpasso su Menezes che valeva il podio, mentre le Toyota avevano già doppiato tutti. Come anticipato, è poi arrivato l’errore del russo che ha messo fine alle speranze del suo equipaggio causando anche la prima safety car. Nel frattempo, era iniziata la rimonta della #11 che aveva patito una foratura nelle prime fasi di gara.
Sino a metà gara, la battaglia tra i prototipi ibridi è stata molto serrata, almeno fino alla solita follia di Lopez: l’argentino si è toccato con l’Aston Martin #90 di Jonathan Adam, causando danni al fondo della sua vettura. Il pilota è rientrato ai box, dove per le riparazioni ha perso quasi due giri congelando le posizioni. Nell’ultima mezz’ora è arrivata anche la pioggia, ma è cambiato poco. Nakajima ha anche effettuato un testacoda riuscendo a ripartire senza problemi ed andando a tagliare il traguardo con la vettura gemella doppiata. Un problema tecnico è costato il podio alla Rebellion #3, favorendo la SMP #11 al termine di una grande rimonta.
In classe LMP2 è arrivato l’ennesimo successo del Jackie Chan DC Racing, squadra dominatrice della stagione da Silverstone in poi. Ad imporsi è stata l’Oreca 07 Gibson #37 di Heinemeier Hansson-King-Stevens, giunta addirittura quarta assoluta. Seconda piazza per l’Alpine #36 di Lapierre-Negrao-Thiriet, mentre il podio lo hanno completato Davidson-Maldonado-Gonzales sulla #31 della DragonSpeed. Il venezuelano ex Formula 1 ha anche commesso un grande errore, quando ha perso la vettura all’uscita dell’ultima curva danneggiandone il posteriore.
In classe GTE PRO c’è da registrare la prima affermazione di Gimmi Bruni sulla Porsche 911 RSR #91. Il pilota romano, in coppia con Richard Lietz, è finalmente riuscito a vincere nel mondiale con la casa di Stoccarda. Il suo ultimo successo risaliva alla 6 ore del Nurburgring del 2016, con la Ferrari assieme a Calado. La differenza l’hanno fatta i pit stop, tramite i quali la Porsche è riuscita ad avere ragione della BMW #81 di Tomczyk-Catsburg-Sims. Podio completato dalla Ford GT #67 di Priaulx-Tincknell-Bomarito, mentre è solo quarta la prima delle Ferrari, la 488 GTE #51 di Calado-Pier Guidi-Serra. Tra le GTE AM, il successo è andato alla Porsche #77 di Ried-Campbell-Andlauer, davanti alla Ferrari #54 di Fisichella-Flohr-Castellacci. Terza la Porsche #56 di Lindsey-Bergmeister-Perfetti.