Come discusso nei giorni precedenti, anche l’Indycar, come la Formula 1, sta provando ad aumentare la sicurezza delle proprie monoposto tramite l’utilizzo di dispositivi atti a proteggere la testa del pilota. Però, a differenza della strada seguita dalla FIA, gli americani hanno scartato l’utilizzo dell’antiestetico Halo e hanno deciso di testare un aeroscreen composto dagli stessi materiali utilizzati per la cupola dei jet.
Dopo un primo test svolto nell’ovale di Phoenix, Scott Dixon è parso moderatamente soddisfatto anche se devono essere trovati alcuni accorgimenti. Un fattore positivo è l’assenza di distorsione visiva nonostante lo spessore della cupola, anche se, sostiene, ulteriore test debbano essere svolti in situazioni di poca luce e in notturna. Il pilota neozelandese ha anche affermato: “sarà interessante provare l’aeroscreeen sui circuiti cittadini in termini di percezione della curva ed il modo in cui l’approcci; è importante capire se potrebbero esserci dei problemi nelle situazioni in cui guardi oltre la curva”.
Dixon ha anche evidenziato la presenza di due altri effetti importanti, uno positivo e l’altro negativo. Il fattore positivo è la sensazione di trovarsi in un’auto di lusso con un’andatura confortevole, la macchina sembra non subire sconnessioni; il fattore negativo, però, è rappresentato dall’assenza di raffreddamento dal momento che la cupola non permette all’aria di passare attraverso l’abitacolo. Infine, il pilota di Chip Ganassi, ha concluso che tutti i piloti della Verizon Indycar Series dovrebbero provare il nuovo cockpit e capire se ognuno di essi è in grado di adattarsi.