Che la Toyota quest’anno facesse sul serio lo si era capito dai test di Monza, ma ora dopo due corse vinte a mani basse la vettura nipponica è davvero quella da battere in vista della 24 ore di metà giugno. La vittoria se la sono presa ( con tanta fortuna ) Davidson-Buemi-Nakajima sulla #8, che ripetendo il successo di Silverstone allungano decisamente sulle Porsche nel mondiale. Secondo posto per l’altra TS050 Hybrid condotta da Conway e Kobayashi, che probabilmente si aggiudicano il premio sfortuna della giornata, mentre il podio è stato chiuso dalla Porsche #2 di Bernhard-Bamber-Hartley che però si è presa oltre 35” di distacco, davanti alla gemella che ha pagato quasi un minuto e mezzo dalle Toyota dominatrici. Come ci si poteva attendere, gara tutta in difesa per la terza Toyota, chiaramente in difficoltà sul consumo gomme nei doppi stint, tanto che al traguardo è giunta a 2 giri dai vincitori, con una prova di Kunimoto tutta da rivedere. Infatti il nuovo arrivato è stato decisamente più lento di Sarrazin e Lapierre e dovrà girare molto nel tempo che rimane prima di Le Mans per trovarsi meglio con la sua macchina con cui oggi non ha mai trovato il feeling giusto.
La gara è scattata con la Porsche di Lotterer e la Toyota di Conway in prima fila, ma Lapierre al via li ha attaccati entrambi, salvo poi arrivare dritto alla Source e rientrando in pista in ultima posizione di classe. In seguito Buemi ha passato Conway e tra i due si è accesa una bella sfida dove ha prevalso l’inglese, che si è poi messo in caccia di Lotterer. Il tedesco ha resistito per una ventina di minuti, ma poi Conway con una staccata perfetta alla Bus Stop grazie ad una macchina bilanciatissima si è preso la prima posizione all’interno, riuscendo subito ad allungare in testa. Poco dopo è stato Buemi che si è infilato davanti alla Porsche alla prima curva sfruttando una Ferrari doppiata e creando l’1-2 che si voleva in Toyota. Le TS050 hanno quindi imposto un ritmo forsennato alla corsa andando ad aumentare il gap giro dopo giro, con la #7 che è sempre andata più forte della #8, anche quando sono saliti rispettivamente Kobayashi e Davidson a sostituire i loro compagni. La corsa ha avuto questo andazzo fino alla prima Full Corse Yellow, che ha di fatto distrutto la gara della Toyota di testa. La Porsche #86 del Gulf Racing UK di GTE AM si gira alla Bus Stop con Nick Forster e dopo essere ripartita si ferma sul rettilineo principale scatenando il regime di caution. La Toyota #8 che ancora non aveva rifornito, approfitta di ciò e ed effettua la sosta mentre gli altri si erano già fermati. Davidson cede il volante a Nakajima che si ritrova clamorosamente in prima posizione. Alle sue spalle si ritrova un furioso Conway staccato di 20” che inizia a rimontare giro dopo giro come una furia, arrivando vicinissimo al giapponese fino alla seconda FCY, che ancora una volta beffa la seconda Toyota che perde ancora più tempo da quella di testa. Nel finale Porsche tenta di invertire le strategie e non cambia gomme all’ultimo pit stop, ma le Toyota a gomma fresca prendono il largo e Buemi tiene dietro il rimontante Kobayashi fino al traguardo, regalando una doppietta al team che mancava da Shanghai 2014. Seguono le Porsche e la terza Toyota, nota positiva la ByKolles, che non ha avuto problemi ed ha tenuto dietro tutte le LMP2 agevolmente, cosa che non gli era riuscita nelle libere e nelle qualifiche. Ora la Toyota passa in testa al mondiale costruttori con 69.5 contro i 61 della Porsche, mentre Buemi-Davidson-Nakajima con 50 punti mettono 17 punti di vantaggio sulla vettura #2.
In LMP2 una gara incerta come sempre dall’inizio alla fine. I prototipi della classe minore ci hanno deliziato con duelli spettacolari e ci lasciano ben sperare per Le Mans, dove lo spetacolo sarà ancora maggiore. La corsa è stata portata a casa dai poleman del G-Drive Racing sull’Oreca Gibson #26 condotta da Thiriet-Rusinov-Lynn, che hanno dominato nelle fasi finali ma sono stati protagonisti di una gran lotta con la Vaillante Rebellion di Prost, alla fine giunta seconda. Gran gara proprio del figlio d’arte francese e di Bruno Senna, con il brasiliano protagonista di eccezionali sorpassi specie nelle prime fasi, come quello sull’Alpine all’Eau Rouge. La gara della Rebellion è stata rovinata dallo stop and go di 10” per un sorpasso sotto bandiere gialle, che ha di fatto consegnato il successo alla G-Drive. Il podio è stato chiuso dalla vettura #38 del Jackie Chan DC Racing con Jarvis-Tung-Laurent, che dopo il trionfo di Silverstone si confermano tra i protagonisti di classe. Quarta l’altra Rebellion, mentre deludono le Alpine, alla fine solo quinta e sesta al traguardo.
Ora tutti guardano a Le Mans, la gara che avrà luogo il 17-18 giugno verrà anticipata dai test due settimane prima e da quello che si è visto qui e a Silverstone, lo spettacolo non mancherà di certo.