Dietro la pole di Newgarden c’è una strategia molto aggressiva sulle gomme morbide
17 Settembre 2017 - 12:07
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GP Sonoma 2017
Il pilota del team Penske ha rischiato il tutto per tutto per ottenere il miglior tempo in qualifica. E la scelta può ritorcersi contro in gara

SONOMA – Partire davanti a tutti nell’ultima gara del campionato IndyCar era fondamentale, e Josef Newgarden ha utilizzato tutti i mezzi a sua disposizione per raggiungere l’obiettivo che si era prefissato. Con un giro spettacolare, che gli è valso anche il record della pista di Sonoma, il pilota del team Penske ha conquistato la seconda pole dell’anno e nella gara decisiva della stagione scatterà dalla prima posizione.

Per ottenere questo risultato, Newgarden ha scelto un approccio molto aggressivo in qualifica, facendo più giri degli avversari con le gomme alternate, quelle più morbide messe a disposizione dalla Firestone. Nel corso del primo round di qualifica, il pilota americano ha usato un set di gomme morbide, mentre i suoi compagni di squadra si sono qualificato usando le primary, cioè le gomme dure. Newgarden ha successivamente utilizzato un set nuovo nel secondo turno, ed è arrivato alla Fast Six senza pneumatici freschi. Mentre CastronevesPower Pagenaud hanno usato nella fase decisiva delle qualifiche un set nuovo di gomme bordate di rosso, Newgarden ha fatto ricorso a quattro pneumatici usati, che sono entrati in temperatura più velocemente rispetto a quelli dei suoi avversari proprio perché non nuovi.

 

 

“Sapevamo di avere una gran macchina – ha detto un felicissimo Newgarden dopo le qualifiche – Penso che tutti questi ragazzi siano in grado di fare le stesse cose con gomme usate. Chi avrebbe mai detto che fare ricorso a gomme usate avrebbe comportato dei vantaggi? Oggi è andata così. Eravamo in una situazione difficile dopo il primo round. Abbiamo preso la miglior decisione possibile tutti assieme. Siamo stati i primi a uscire, e non sapevamo cosa avrebbero fatto gli altri. Non eravamo sicuri di qualificarci con le gomme dure. Abbiamo visto che ce l’avremmo fatta anche con le gomme più dure, e così i ragazzi hanno potuto prendere la migliore decisione possibile per i run successivi. Sono rimasto un po’ sorpreso della nostra velocità, ma al tempo stesso non lo ero, perché consapevole di quanto sia forte il nostro team e di come riesca a darci sempre il materiale migliore”.