Una gara folle, divertente, assurda, talvolta anche scriteriata. La vittoria è sempre stata in bilico tra i piloti di testa, che non erano capaci di instaurare un ritmo per fuggir via. Ci ha provato Binder, più lento degli altri ma coriaceo e aggressivo nel rispondere agli attacchi. Ci ha provato Lowes, finalmente redivivo ma, “as usual”, finto nella ghiaia. Ci ha provato Vierge, ma un contatto in curva 4 ha pregiudicato la sua e quella di Bastianini, di gara. Ci hanno provato infine Marquez e Baldassarri, ma entrambi si sono stesi in curva 2, all’ultimo giro, mentre erano 2° e 1°. Chiusura d’anteriore per il Balda, e Marquez furioso come l’Orlando.
Chi è rimasto? Augusto Fernandez! In realtà lo spagnolo del team Pons se l’è meritata ampiamente la vittoria, dispensando carenate, sportellate e sorpassi oltre ogni limite della fisica. I 25 punti, arrivati in un modo un po’ rocambolesco, sono la giusta ricompensa per una prestazione formidabile. Onore anche Brad Binder, vero cagnaccio a replicare ad ogni sorpasso, sfruttando una trazione in uscita curva paranormale. La KTM è sì in crescita, ma molto ce ne sta mettendo questo talento.
Sul podio, finalmente, Luca Marini. Grande gara di rimonta quella dell’italiano, abile nel finale a sopravanzare Tom Luthi. Quinto è Tetsuta Nagashima, davanti ad Andrea Locatelli e Stefano Manzi, autore di una gara fantascientifica: partiva ultimo! 8° è Marcel Schrotter, seguito da Dominique Aegerter e Marco Bezzecchi.