La 24 ore di Daytona si avvicina e l’attesa cresce. Alle 16 ora italiana i motori si sono accesi e sulla pista californiana è iniziato lo spettacolo.
I colpi di scena non sono di certo mancati dato che dopo pochi minuti c’è stato già la prima uscita di pista di una delle vetture di punta. La Riley-Ford del team Ganassi nelle mani di Lance Stroll è finita a muro a gomme fredde, dunque non certo un debutto esaltante quello del giovane canadese, ma i test servono a trovare i propri limiti e certi errori è meglio compierli qui invece che in gara. La sessione è stata dominata dalle LMP2, con la Ligier jsp2 Honda del team Michael Shank che ha stampato il miglior tempo assoluto, con al volante il quartetto composto da Oswaldo Negri jr, John Pew, Olivier Pla e Aj Allmendinger. In classe LMPC il controllo delle operazioni lo ha preso la Oreca numero 54 con Mark Wilkins. Nella classe sicuramente più interessante, la GTLM, la vetta è stata presa dalla rinnovata Corvette C7 che qui lo scorso anno fece saltare il banco. Il miglior tempo lo ha staccato Tommy Milner sulla vettura numero 4, mentre le nuovissime Ford GT e le Ferrari 488 GTE hanno preferito tenersi nascoste e fare degli stint senza puntare alla prestazione pura. Stessa tattica usata dalla neonata Bmw M6. Sembra invece al canto del cigno la Porsche 911, che è apparsa molto lontana dalla concorrenza, ma mai dare per morta la casa di Stoccarda, che si è rifatta con la neonata 911 GT3 nella GT Daytona, mettendo tutti gli avversari alle spalle.
L’appuntamento è con la seconda sessione in serata ora italiana.