Una delle edizioni più rocambolesche della storia della 24 di Daytona quella che si è appena conclusa sul tracciato californiano. Dopo una giornata intensissima, alla fine è arrivato il tanto atteso successo di una LMP2 sulle Daytona Prototype, con la Ligier jps2 HPD numero 2 del team Extreme Speed Motorsport che ha trionfato guidata da ”Pipo” Derani, Ed Brown, Johannes Van Overbeek e Scott Sharp.
La vittoria è frutto soprattutto della superiorità messa in mostra al volante da un fantastico ”Pipo” Derani, che durante l’ultimo stint ha agguantato la Corvette DP di Ricky Taylor portandosi al comando. Al secondo posto proprio la vettura numero 10 dei fratelli Taylor con Rubens Barrichello ed il nostro Max Angelelli, forse il più veloce del suo equipaggio. Il podio è stato completato dall’altra Corvette numero 90 del Visit Florida racing con alla guida Ryan Dalziel, Marc Goosens e la stella Indycar Ryan Hunter-Reay.
Tanta sfortuna per l’altra Ligier, che ha subito il cedimento del propulsore Honda proprio mentre si giocava le prime posizioni durante la notte. Stesso destino per la Deltawing, che con una fantastica Katherine Legge aveva condotto per un pò la corsa, ma poi si è ritirata per un incidente mentre alla guida c’era Andy Meyrick.
In LMPC il trionfo è andato all’Oreca numero 52 di Koch-Simpson-Goikhberg-Smith.
Lo spettacolo più incredibile viene dalle categorie GT. Nella GT Le Mans il derby in casa Corvette ha visto spuntare la numero 4 di Fassler-Milner-Gavin per 34 millesimi sulla gemella di Rockenfeller-Magnussen-Garcia. Il finale tra Gavin e Garcia è stato davvero al fotofinish, uno dei più tirati della storia di Daytona. Il podio è stato completato dalla Porsche numero 912 di Bamber-Makowiecki-Christensen. Il debutto della Ferrari 488 GTE ha visto l’arrivo di un quarto posto con il team Scuderia Corsa grazie alla buona performance di Pier Guidi-Serra-Rojas-Premat. Va sottolineato un dato molto indicativo: la 488 numero 68 ha effettuato ben 32 soste ai box contro le 25 dei vincitori, nonostante ciò hanno chiuso la gara a circa 1′ di distacco. Quinto posto per la Bmw numero 25 di Auberlen-Werner-Farfus-Spengler, brutto incidente per la gemella con al volante Luhr, uscito per fortuna con le sue gambe dalla M6 distrutta.
Disastroso debutto per le Ford GT, che hanno messo in mostra un buon potenziale ma una totale assenza di affidabilità, con problemi tecnici che sono comparsi dopo pochissimi minuti dalla partenza.
Clamoroso anche il finale in GT Daytona. La vittoria è andata all’Audi R8 di Rast-Potter-Lally-Seefried, che era stata sverniciata ad una decina di minuti dal termine dalla Lamborghini Huracan di Fabio Babini. La vittoria al debutto sembrava li, ad un passo, quando il nostro pilota ha iniziato a rallentare a 3′ dal termine per problemi di benzina, chiudendo al quinto posto, una vera beffa.