In quel che si è potuto vedere, quindi in 23 ore di prove svolte su 32 previste si sono colti dei primi dati molto interessanti soprattutto da alcune squadre, ma anche motoristi! Quel che più è saltato all’occhio è stata sicuramente l’incredibile affidabilità trovata da Honda che ha permesso a Toro Rosso di scalare la classifica del numero di giri compiuti in 3 giorni di prove. Alla luce di quanto accaduto nelle tre precedenti stagioni con McLaren, nessuno si sarebbe aspettato che la casa giapponese permettesse al team faentino di essere così stakanovista. A deludere Red Bull e Force India con molti problemi, soprattutto durante il secondo e quarto giorno di prove, i quali non hanno permesso loro di superare con facilità i 1000 km percorsi.
KM PERCORSI DA OGNI TEAM
Toro Rosso | 324 Giri (4.91 GP) | 1.508,2 km | |||||
Mercedes | 306 Giri (4.64 GP) | 1.424,3 km | |||||
Ferrari | 298 Giri (4.52 GP) | 1.387,2 km | |||||
Sauber | 283 Giri (4.29 GP) | 1.317,4 km | |||||
Williams | 276 Giri (4.18 GP) | 1.284,8 km | |||||
Renault | 273 Giri (4.14 GP) | 1.270,8 km | |||||
McLaren | 260 Giri (3.94 GP) | 1.210,3 km | |||||
Red Bull | 209 Giri (3.17 GP) | 972,9 km | |||||
Haas | 187 Giri (2.83 GP) | 870,5 km | |||||
Force India | 163 Giri (2.47 GP) | 772,7 km |
Oltre alla Toro Rosso tra le sorprese compare anche Sauber che ha completato più di 1300 km, piazzandosi di poco dietro alla Ferrari. Se da un lato l’affidabilità della Honda sembra essere ritrovata grazie ai quasi 5 Gran Premi effettuati senza nemmeno una rottura (abbastanza insolito per i giapponesi, ndr), dall’altro lato non si hanno ancora conferme per quanto riguarda la prestazione sul giro secco. Chi è migliorata rispetto alla passata stagione è la McLaren che, dopo il passaggio ai motori Renault, è riuscita a svolgere il proprio lavoro senza troppi intoppi. La vettura di Woking è però in fondo alla classifica degli ultra-1000 a causa di un problema allo scarico verificatosi lunedì, che ha costretto la vettura papaya a rimanere ai box per diverse ore. La MCL33 si conferma essere simile alle predecessori, ovvero che tende a far scaldare molto le componenti interne, costringendo all’apertura di diversi fori di aerazione per far defluire al meglio i flussi di aria calda. Questo potrebbe far pensare che i problemi riscontrati da Honda sulle proprie unità motrici nelle ultime tre stagioni, potrebbero non essere legati unicamente alla progettazione delle stesse.
Se consideriamo invece la totalità dei chilometri macinati dalle quattro differenti power unit, a salire sul gradino più alto del podio è la Ferrari che ha percorso 11 gran premi e due terzi, uno terzo in più rispetto alla rivale Mercedes che stacca di solo 6 giri i motorizzati Renault. Se però si fa una media di giri percorsi in rapporto con il numero di team che dispongono dello stesso motore, a balzare davanti a tutti è nuovamente la Honda che rifila più di un GP al propulsore della casa di Maranello.
KM TOTALI PERCORSI DA OGNI MOTORE
Ferrari | 768 Giri (11.6 GP) | 3.575,0 km | |||||
Mercedes | 748 Giri (11.3 GP) | 3.481,9 km | |||||
Renault | 742 Giri (11.2 GP) | 3.454,0 km | |||||
Honda | 324 Giri (4.91 GP) | 1.508,2 km |
KM IN MEDIA PERCORSI DA OGNI MOTORE
Honda | 324 Giri (4.91 GP) | 1.508,2 km | |||||
Ferrari | 256 Giri (3.88 GP) | 1.191,7 km | |||||
Mercedes | 249 Giri (3.78 GP) | 1.159,1 km | |||||
Renault | 247 Giri (3.75 GP) | 1.149,8 km |
Sembrerebbe che il motore Honda sia il più affidabile di tutti perché in media ha poco più di un GP di vantaggio rispetto agli avversari, ma bisogna tener conto dell’uscita delle due uscite di pista della Sauber, quella della Red Bull e quella della McLaren che hanno fatto perdere molto tempo e quindi chilometraggio alle varie tipologie di motore. Inoltre la Haas continua a mostrare difetti che ormai si porta dietro da circa una stagione, i quali hanno costretto i meccanici a lavorare molto sulla nuova VF18. Da aggiungere anche i problemi avuti dai team di Milton Keynes e di Woking che però non sono riconducibili a difetti della power unit. Probabilmente il motore transalpino avrebbe potuto porsi ad una via di mezzo tra Honda e Ferrari, se non fare addirittura meglio. L’unità francese è però quella che fino ad ora ha avuto problemi in questi 3 giorni di test. Proprio ieri infatti la Renault è stata costretta a saltare circa due ore di prove per sostituire la batteria sulla vettura di Hulkenberg, poi passata nelle mani di Sainz.
Migliorano anche le velocità di punta, anche se per pochissimo. Lo scorso anno la più alta fu quella registrata dalla Sauber, che però montava un motore 2016. Tra gli altri la più veloce è stata la Haas, quindi un motore Ferrari, mentre la più lenta è stata la McLaren (PU Honda). Quest’anno nella classifica dei top speed, il miglior motore per ora rimane quello Ferrari, mentre il più “lento” diventa quello della Renault.
VELOCITA’ DI PUNTA (2017 vs 2018)
Ferrari | P1 331.2 km/h (Haas 2017) | P1 336.4 km/h (Haas 2018) | |||||
Mercedes | P3 327.2 km/h (Mercedes 2017) | P2 333.3 km/h (Mercedes 2018) | |||||
Honda | P4 314.8 km/h (McLaren 2017) | P2 333.3 km/h (Toro Rosso 2018) | |||||
Renault | P2 330.2 km/h (Red Bull 2017) | P4 324.3 km/h (McLaren 2018) |
Per quanto riguarda invece i team ufficiali dei tre motoristi principali, Ferrari (da 328.2 a 334.3) e Mercedes (da 327.2 a 333.3) hanno ottenuto un miglioramento nella loro velocità di punta, mentre Renault (da 324.3 a 320.4) ha perso qualche chilometro orario. Tutti questi dati sulle velocità di punta sono però da prendere con le pinze perché non è dato sapere le condizioni in cui sono state registrate. Le variabili sono tante dall’uso del DRS, alle nuove mescole di pneumatici, più soffici rispetto al 2017, al nuovo asfalto, fino al reale sfruttamento della potenza del motore. L’unico su cui si potrebbe trarre una conclusione è quello Honda che nelle passate tre stagioni non era mai riuscito ad avvicinarsi agli altri tre motoristi, nemmeno con motore nuovo, DRS aperto e potenza al massimo.
Molti dei dati di questo articolo sono condizionati dal meteo presente in questa settimana. Sicuramente a partire da martedì otterremo dei risultati più concreti anche se dovremo aspettare comunque il Gran Premio d’Australia del 25 marzo, per conoscere le forze reali messe in campo da ogni contendente.