Nel panorama dei giovani piloti il suo nome è sicuramente tra quelli più chiacchierati del momento per sapere cosa riserverà il suo futuro, ma Dan Ticktum ha già pianificato il suo inverno e messo in chiaro le sue intenzioni per il 2019. L’inglese del Red Bull Junior Team non intende partecipare all’intera prossima stagione di Formula 2 per partecipare ad un campionato invernale che gli possa consentire di guadagnare quei cinque punti che gli mancano per ottenere la Superlicenza FIA per correre in Formula 1, cosa che gli ha bloccato l’accesso in Toro Rosso per la prossima stagione a favore di Alexander Albon.
Dopo la vittoria dell’ultimo Gran Premio di Macao Ticktum ha 35 punti sui 40 necessari, e per arrivare alla meta sta pensando seriamente di partecipare alla Toyota Racing Series che si disputa in Nuova Zelanda, e che mette a disposizione sette punti per la superlicenza a chi vince il campionato; non sarebbe la prima volta che un pilota che corre in Europa si cimenti in questo campionato, come hanno fatto Mitch Evans, Lance Stroll, Lando Norris e Robert Shwartzman che quel campionato l’hanno vinto. In alternativa, Ticktum potrebbe partecipare alla stagione invernale della Formula 3 Asiastica, che a breve comunicherà la entry list dei piloti partecipanti.
Il tutto senza ostacolare l’inizio dei test invernali della SuperFormula giapponese, campionato nel quale Ticktum ha avuto un assaggio quest’anno e dove sta seriamente pensando di correre a tempo pieno nel 2019 in attesa di una chiamata dalla Formula 1, un pò come accaduto a Pierre Gasly nel 2017.
Niente Formula 2 quindi per Ticktum nel 2019, nonostante l’ottimo esordio ad Abu Dhabi in questo weekend dove ha chiuso Gara1 all’11° posto dopo essersi qualificato 14°, mentre un problema al cambio lo ha costretto al ritiro nella Gara2 di domenica. “Ho iniziato a correre ed è bello essere nel paddock della F1, per mostrare la mia faccia dopo il mio successo a Macao”, ha dichiarato Ticktum ad Autosport. “Ovviamente sono deluso dall’ultima gara – avrei potuto ottenere un buon risultato. Sabato ho commesso alcuni errori nella gara in termini di gestione delle gomme: se non l’avessi fatto, probabilmente sarei finito tra i primi 10. Avevo imparato da questo e l’ho portato avanti, penso che avrei potuto essere facilmente tra i primi 10. Non è stato male guidare in qualifica, ma in gara è difficile, non è proprio la velocità con cui il pilota può guidare. Ma devi adattarti a tutto, ovviamente la gestione delle gomme è importante in F1 – forse non a questo livello, ma è un fattore importante, quindi imparare adesso è molto utile.”