Liberty Media e lo Strategy Group rivendicano con orgoglio la loro volontà di voler migliorare lo spettacolo in Formula 1, guardando sempre al futuro. Quanto avvenuto ieri alla Formula 1 Commission ricalca però un modello spudoratamente del passato, e riporta le lancette del tempo al 1995.
Dopo il meeting tenuto giovedì a Londra dallo Strategy Group, ieri in Formula 1 Commission è stato votato all’unanimità il cambiamento delle regole in materia di peso delle vetture. La decisione preso dagli esponenti apicali della categoria è quella di scorporare in due parti la componente peso: da una parte quella della macchina in sé e dall’altra quella del pilota, contrariamente a quanto avvenuto tra il 1996 e il 2018, quando la robustezza della persona dentro l’abitacolo veniva compresa assieme a quella della vettura. Basti pensare che quest’anno è previsto un peso minimo di 734 kg per tutte le monoposto, 6 in più della scorsa stagione a causa dell’introduzione dell’Halo.
Dal 2019 tornerà in Formula 1 la misura del “peso-pilota”. La Commissione ha inoltre fissato un rigido criterio sull’interpretazione della regola, in modo tale da non dare vantaggi alle persone più piccole e leggere. Il peso-pilota minimo sarà di 80 kg, e tutti dovranno adeguarsi a questa norma. I piloti che pesano meno di 80 kg, dovranno montare in macchina un quantitativo di zavorra tale da coprire la differenza il loro peso specifico e il limite di 80 kg prefissato dal regolamento.
La decisione presa dai team e dai vertici della FIA ha come obiettivo quello di eliminare ogni possibile diceria riguardante vantaggi prestazionali in Formula 1 dovuti al peso del pilota. Un esempio recente è quello di Marcus Ericsson, che aveva indicato nella magrezza di Wehrlein la motivazione delle migliori prestazioni del pilota tedesco rispetto alle sue. Tuttavia questa scelta normativa può portare i piloti a cercare di essere più magri possibile per consentire al team di migliorare l’assetto con la zavorra.