Se questa mini Dakar poteva sembrare relativamente una passeggiata, in questi primi tre giorni sta dimostrando di essere l’edizione più difficile tra quelle disputate in Sud America. Oggi i piloti impegnati hanno percorso il tratto tra San Juan de Marcona e Arequipa, da cui partiranno le due Marathon Stage di domani e dopodomani. 798 sono i chilometri in cui i contendenti sono stati impegnati odiernamente, ma di questi solo 331 sono risultati importanti ai termini della gara. Ancora più colpi di scena hanno caratterizzato questa giornata che ha eliminato il primo big e messo in crisi molti altri.
MOTO – Sulle due ruote il più veloce di tutti è stato Xavier de Soultrait con la Yamaha. Il pilota francese, dopo un avvio tentennante, è riuscito a portarsi in cima alla classifica dei tempi di tappa fermando il cronometro sul tempo di 4h07m46s precedendo di soli 15 secondi il cileno Pablo Quintanilla. Il portacolori della Husqvarna è il nuovo leader della generale con oltre 11 minuti di vantaggio su Kevin Benavides (Honda) che oggi ha chiuso con il terzo tempo a 2m37 dal battistrada.
Il sudamericano del costruttore svedese ha ottenuto il primato in classifica generale grazie a diversi problemi agli ex leader. Il più importante è quello che ha colpito l’ex numero 1 Joan Barreda, autore di un incidente che lo ha messo fuori gara. Per lui nessuna conseguenza, ma per la sua Honda non c’è stato nulla da fare dopo l’impatto contro le rocce. Insieme a lui scivola indietro anche Matthias Walkner, persosi per circa quattro km, l’austriaco ha perso 23 minuti finendo così in ottava posizione in classifica generale.
Per quanto riguarda gli altri quarto posto per Adrien van Beveren con la seconda delle Yamaha a 6m42 dal team mate, quindi Sam Sunderland, con la prima delle KTM, a quasi 8 minuti e mezzo dal battistrada. Seguono Paulo Goncalves al sesto posto con 9m31 di gap, quindi Stefan Svitko con oltre dieci minuti di ritardo. Nono invece Toby Price con una distanza di 14m16s dalla vetta.
AUTO – Arriva la prima vittoria 2019 per Mini e a stampare il miglior tempo è stato Stephane Peterhansel. Il francese torna così alla vittoria di tappa dopo quasi un anno, quando la passata stagione ne aveva conquistata solo una, durante il quarto stage del 10 gennaio. Mr. Dakar ha preceduto tutti dopo aver sopravanzato Nasser Al-Attiyah (che torna primo in classifica generale con 6 minuti su Al Rahji e 7 su Peterhansel) successivamente al terzo Waypoint. Da quel momento il transalpino ha accumulato un vantaggio che lo ha portato a chiudere con il tempo di 3h54m31s e 3m21s di vantaggio proprio sul qatariota della Toyota. Sul podio di giornata l’ottimo Przygonski che ha terminato con un gap di oltre 11 minuti.
Quello del polacco è il primo di quattro X-Buggy Mini arrivati uno dietro l’altro nella classifica odierna. Dietro di lui il saudita Al Rahji con un ritardo di 12m50, quindi Nani Roma al quinto posto con un gap di 18m12s e infine Cyril Despres sesto che paga però 28 minuti nei confronti del connazionale.
Bisogna scendere in settima posizione per trovare l’altra Toyota, quella di Bernhard Ten Brinke che è giunto sotto la bandiera a scacchi con 31 minuti in più sul cronometro rispetto al portacolori di Mini.
Giornata da dimenticare in casa Peugeot-PH Sport con Loeb e Hunt che pagano un incredibile ritardo nei confronti di Peterhansel. Il vincitore di ieri ha chiuso con un gap di 42 minuti, mentre il suo compagno di squadra invece è transitato con 63 minuti di ritardo dal primo.
Nera è invece la terza tappa per due protagonisti di questa Dakar: Carlos Sainz e Giniel de Villiers. Il pilota della Mini è stato vittima della rottura di una sospensione, dopo il primo waypoint, che lo ha tenuto fermo per quasi tre ore e mezza, eliminando praticamente dalla lotta per la riconferma del titolo conquistato lo scorso anno. Per quanto riguarda il sudafricano della Toyota, un problema meccanico al km 172, che lo fa viaggiare al momento con circa 2 ore e 20 di ritardo.
CAMION – Le difficoltà non mancano nemmeno nei mezzi pesanti, anche se non tutti. Oggi è giornata di festa per Kamaz che vince la terza tappa consecutiva, questa volta però con Andrey Karginov. Il russo ha chiuso con un tempo di 4h26m39 secondi precedendo di oltre 11 minuti l’unico Iveco ben piazzato in questa giornata. Il camion capitanato da Federico Villagra, è infatti l’unico a non essere incappato in difficoltà, il quale rischia di essere l’unica punta della casa torinese, contro l’armata russa.
Se Kamaz ha piazzato anche Sotnikov e Nikolaev in terza e quarta posizione con ritardi di 13 e 14 minuti rispettivamente, Iveco è costretta a guardare da lontano il resto del gruppo con Van Genugten e De Rooy. I due, ancora non transitati dal traguardo, accusano un gap momentaneo di 57 minuti e di 1h25 dal vincitore di giornata. Peggio è andata all’altro Kamaz di Mardeev che viaggia con un ritardo di 1h35 dal camion gemello.
Questo permette a Nikolaev di mantenere salda la vetta della classifica con 5 minuti di vantaggio su Villagra, quasi 9 su Sotnikov e 9 e mezzo su Karginov