Non si smetterà mai di ripeterlo, ma quella di quest’anno sarà una Dakar che verrà ricordata per molti anni. I colpi di scena si susseguono giorno dopo giorno e non sono mancati di certo nell’undicesima tappa di questa edizione. Tutti i piloti hanno dovuto affrontare un tratto cronometrato di 280 km da Belen per giungere a Chilechito, ma mentre i partecipanti su auto e camion hanno percorso 746 km, quelli su moto e quad ne hanno effettuati solo 484. Ancora tre giorni di gara sono rimasti prima del traguardo decisivo, ma data l’imprevedibilità ancora nulla è scritto.
AUTO
Giornata filata liscia nella categoria auto a meno che non si parli dei recenti piloti del WRC. Mikko Hirvonen prima e Martin Prokop poi sono stati colpiti da problemi alle rispettive vetture. Se per il ceco questo imprevisto potrebbe fargli perdere la top ten in classifica generale, per il finlandese è andata peggio. Il pilota della Mini infatti è stato costretto al ritiro dopo essere transitato in prima posizione nei primi waypoint. Un’incidente ha fermato lo scandinavo che ha così ceduto la testa della tappa a Orlando Terranova, il quale l’ha mantenuta fino al traguardo. L’argentino della Toyota ha riportato davanti a tutti la vettura giapponese dopo un dominio di sei tappe consecutive operato dalla Peugeot.
Alle sue spalle si sono classificati proprio i tre alfieri del Leone Rampante rimasti in gara, i quali hanno registrato tre tempi separati tra loro di soli 15 secondi. Davanti a tutti Cyril Despres con un ritardo di 4’35” dal battistrada, quindi 5 secondi più lento Carlos Sainz al terzo posto e infine Stephane Peterhansel che ha perso 10 secondi dallo spagnolo. Il distacco tra i due rimane invariato se non fosse che al due volte campione del mondo rally sia stata rimossa la penalità di 10 minuti inflittagli due giorni fa. Questo permette al madrileno di spedire il transalpino ad un’ora di gap.
MOTO
Per la prima volta nel corso del 2018 Toby Price può tornare a sorridere dato che il suo è stato il crono più veloce dell’undicesimo stage. L’australiano ha completato la tappa in poco più di quattro ore precedendo di 98 secondi Kevin Benavides. I due ha guadagnato circa 10 minuti dal leader della classifica generale Matthias Walkner che oggi si è limitato ad amministrare il proprio vantaggio, anche se ha perso 11 minuti, con Benavides ora distante solo 32 lunghezze.
A chiudere il podio Antoine Meo staccato di oltre sei minuti dal battistrada, mentre subito dietro di lui a 7’34” dal più veloce Ricky Brabec in netta risalita in questa seconda parte della Dakar. Lo statunitense ha sfruttato i ritiri di Joan Barreda e Stefan Svitko per guadagnare un paio di posizioni in classifica generale, portandosi ora in sesta. I due piloti che hanno alzato bandiera bianca, hanno preso questa decisione in seguito agli infortuni conseguiti con le cadute rispettivamente della settima e decima tappa.
QUAD
Altra giornata di pura amministrazione sui quad per Ignacio Casale quest’oggi ha “perso” quindici minuti dal primo degli inseguitori, nonché vincitore di giornata, Nicolas Cavigliasso. L’argentino ha conseguito la seconda vittoria consecutiva di tappa e la terza del 2018. Quel che più conta per il giovane pilota di casa è l’aver guadagnato la seconda posizione in classifica generale. Il suo rivale e connazionale Jeremias Ferioli, il quale in ognuno dei waypoint ha perso un po’ di tempo nei confronti di Cavigliasso, fino ad accumulare un ritardo di 36m55s sotto la bandiera a scacchi. Il terzo posto di tappa va al kazako Dmitriy Shilov che ha chiuso con 34 minuti di gap, proprio davanti all’argentino.
CAMION
Una settimana fa sembrava che la Dakar 2018 fosse ormai nelle mani di Eduard Nikolaev, il quale aveva già accumulato un’ora di vantaggio nei confronti degli avversari. Dal giorno seguente in poi si è limitato ad amministrare, ma oggi è avvenuto l’impensabile. Il russo ha sofferto la rottura del giunto cardanico sul suo Kamaz arrivando a perdere quasi un’ora da Federico Villagra. “El Coyota” si ritrova così a sorpresa in vetta alla classifica dopo essere arrivato in seconda posizione nella tappa che ha visto trionfare Siarhei Viazovich. Il bielorusso ha infatti preceduto di 84 secondi l’argentino di Iveco.
Per quanto riguarda Nikolaev, il russo è transitato sul traguardo con un ritardo di quasi 41 minuti sull’avversario per la vittoria, che ora si trova primo in classifica generale con un vantaggio di 16 minuti e 7 secondi sul portacolori di Kamaz.