Tappa 10 da “incubo” per tutti i piloti di questa edizione 2017 del Rally Dakar. Nei 710 chilometri che hanno portato la carovana da Chilechito a San Juan, infatti, è successo davvero di tutto tra incidenti, cambio di leadership e navigazione. Andiamo con ordine però, partendo dal fatto che nelle auto, nonostante uno scontro con un motociclista a metà tappa, Stephane Peterhansel è riuscito a riprendere la leadership della classifica quando mancano appena due speciali prima dell’arrivo a Buenos Aires. Il francese di Peugeot ha perso circa un quarto d’ora per un contatto con Simon Marcic, visto che ha aspettato i soccorritori, ma la direzione gara ha scelto di restituire il tempo perso a fine tappa, regalandogli la ladership della classifica per appena 5 minuti sul compagno di team, Sebastian Loeb. Quest’ultimo ha patito una prima parte di speciale dove la navigazione, considerando il fondo arido pieno di insidie e i 50 gradi, ha giocato davvero un brutto scherzo. Il nove volte Campione del Mondo WRC ha però numerose volte i punti di riferimento, tornando indietro e perdendo tempo nella prima metà della tappa.
Una volta ritrovata la via, Loeb ha attaccato nella parte più scorrevole (simil prova WRC), non riuscendo però a ricucire il tempo perso nei confronti dell’attuale leader. Prestazione notevole invece per Cyril Depres, terzo a pochi secondi da Loeb. La classifica generale adesso vede al comando tre Peugeot con Peterhansel che può gestire un vantaggio di poco superiore ai 5 minuti. Più staccato Cyril Depres visto che il francese ha un ritardo vicino ai 25 secondi.
Tappa tremenda come detto e anche nelle moto non sono mancati i colpi di scena: dopo l’allungo di Sam Sunderland, Pablo Quintanilla è stato autore di un brutto incidente che l’ha costretto al ritiro poco dopo la metà di tappa. Lo spagnolo ha perso conoscenza e l’aiuto dei soccorritori ha scongiurato il peggio. Come detto, Sunderland può amministrare un vantaggio vicino ai 30 minuti, ma tutto potrebbe cambiare col ritiro delle penalità ai piloti Honda.
Tappa “inumana” anche per quanto riguarda i camion: Nikolaev ha infatti sfruttato una giornata nera di De Rooy, allungando in maniera decisiva per quanto riguarda la classifica generale. Il pilota della Iveco ha perso tempo per via di due forature e la rottura di un radiatore e adesso la vittoria finale sembra davvero un miraggio, considerando anche le poche opportunità che le due tappe conclusive in Argentina concedono a tutti piloti.
Appuntamento ad oggi per la penultima tappa: la carovana si sposterà da San Juan a Rio Cuarto, effettuando una speciale lunga circa 700 chilometri (di cui solo 300 cronometrati).