Il 2021 sarà l’anno nel quale la IndyCar riuscirà ad abbracciare il tanto agognato terzo costruttore di motori? La volontà di semplificare il regolamento dei propulsori, col mantenimento dei V6 turbo sulla base di un concept simile all’attuale, è sicuramente un fattore d’aiuto per dei potenziali clienti.
Non solo: la ricerca di unità motrici decisamente più potenti rispetto a quelle attuali e l’obiettivo di arrivare a portare in pista propulsori da 900 cavalli nel 2021, hanno attirato un discreto interesse sulla IndyCar. Nei mesi scorsi Jay Frye e soci hanno avuto alcuni meeting con diversi costruttori, e hanno avuto l’occasione di esporre loro i progetti futuri della serie americana.
Al momento non sono ancora stati siglati accordi, ma la Cosworth ha fatto sapere di aver messo attentamente in esame l’opzione di un suo coinvolgimento in IndyCar a partire dal 2021. “Durante un tour alla factory in Northamptonshire nei primi mesi dell’anno, Autosport ha appreso che Cosworth ha posto sott’occhio un coinvolgimento nel motorsport americano – ha rivelato Autosport la settimana scorsa.
Bruce Wood, responsabile del reparto motori Cosworth, ha aggiunto: “Abbiamo parlato con due-tre costruttori negli ultimi due anni. C’è sicuramente interesse, e non chiudiamo la porta alla possibilità di tramutarlo in realtà. La IndyCar non viene sfruttata al massimo dai costruttori, ed è un po’ sottovalutata. Sono sorpreso che non si riesca a capire che, pur non essendo F1 o la 24 Ore di Le Mans, la 500 Miglia di Indianapolis si avvicini molto al fascino delle gare più importanti. Poi la IndyCar richiede una frazione delle risorse necessarie per altre categorie. Tutti sanno quanto siano alti i costi della F1, e anche quelli di Le Mans. Perfino le più grandi case automobilistiche devono valutare se possono permettersi un impegno in queste serie. In IndyCar l’impegno è molto minore, perché le macchine sono di fabbricazione Dallara, e le regole sui motori sono semplici. Non ci sono team ufficiali. Un costruttore può competere in IndyCar spendendo poco e può vincere la 500 Miglia di Indianapolis, come ha provato a fare anche Alonso. Una vittoria a Indianapolis è un riconoscimento di grande prestigio”.
Wood ha poi proseguito allargando la sua analisi anche alle prospettive future della IndyCar, alla luce delle regole sui motori del 2021: “Serve solo un piccolo sforzo. Honda e Chevrolet rimarranno in IndyCar, e non dovranno fare investimenti per centinaia di milioni di dollari. Mi auguro che tutti coloro che pensano di continuare su questa linea poi non buttino via il loro tempo per ricominciare tutto da capo. Pensiamo che le regole IndyCar siano molto ragionevoli, e ci piacerebbe molto realizzare un motore per la IndyCar. Tuttavia dobbiamo trovare un marchio col quale collaborare. Il motorsport sarà sempre una parte vitale di ciò che farà Cosworth, ma non possiamo fare tutto solo per il motorsport: è una strategia troppo rischiosa. Di certo le corse sono il motivo per il quale riusciamo a vendere la nostra tecnologia”.