ControSterzo | Per Sainz e Verstappen deadline 2018. E poi?
29 Novembre 2014 - 16:15
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Appena letta la notizia ufficiale che l’anno prossimo la Toro Rosso sarebbe stata guidata dai due “novellini” Verstappen e Sainz sono stato sorpreso.
Non tanto per il fatto che fossero questi due i prossimi piloti (c’era da immaginarselo, non è certo una novità), tanto per la loro età e delle conseguenze che questo comporta ora, ma soprattutto da qui a tre anni.
Ora, sarà pur vero (non lo metto in dubbio) che siano due piloti molto bravi e veloci, ma vogliamo parlare anche della loro esperienza in un “palcoscenico” importante? Non per sminuire la WSR o la F3 European ma, diciamolo, non hanno confronti con la F1. Da vari punti di vista: i media, gli avversari, la tenuta fisica e soprattutto mentale, regolamenti, ecc…
Poteva andare se solo uno dei due veniva promosso in Toro Rosso, ma mettere nella stessa squadra due giovani che non conoscono l’ambiente F1 sinceramente lo trovo eccessivo e direi anche fuori luogo. Per la Red Bull in primis.

Perché dico questo? Si sa che in Red Bull si adotta la politica “hai tre anni di tempo, dopodiché bye bye”. Ora, fate finta un momento che la prossima coppia Red-Bull (Kyvat-Ricciardo) vada molto bene. I due piloti sono giovani, quindi con tutta probabilità varrà il detto “squadra che vince, non si cambia”. Confermati quindi. Fra tre anni la coppia Red-Bull avrà rispettivamente 23 e 26 anni mentre Max e Carlos avranno 20 e 23. Quest’ultimi due, a quell’età rischieranno di non raggiungere l’obiettivo finale del Junior Team, ovvero approdare in prima squadra. Questo perché? Sono approdati troppo presto (rispetto agli anni dei loro compagni in RB) e soprattutto insieme nella F1. Situazione che non li agevola.

E allora nel 2018, Sainz e Verstappen o approderanno in prima squadra, oppure… verranno lasciati al loro destino. Giustamente per la “politica” di Marko. Come, del resto, Vergne, Alguersari e Buemi. Scaricati perché hanno esaurito i loro anni a disposizione.
Cosa si poteva fare? Promuovere uno tra Verstappen e Sainz in Toro Rosso e mandare in prima squadra Vergne invece che Kyvat (che aveva nella sua cartuccia ancora 2 anni da sparare) che restava così a Faenza a farsi ulteriori ossa.
In un passo successivo si aveva in Red Bull la coppia Kyvat-Ricciardo (o lo stesso Vergne) e in Toro Rosso mandavi Verstappen (o Sainz) più “maturo” e come compagno di avventure, per esempio, Alex Lynn.

Poi in tre anni le carte in tavola possono cambiare mille volte. Verstappen e Sainz possono fare disastri, possono vincere e sorprendere tutti. Così come Kvyat. Tuttavia, ad oggi, secondo me non è una grande mossa questa di mandare un po’ “allo sbando” piloti che in fin dei conti sono ancora immaturi. Insomma, rischiano di “bruciarsi”. E sarebbe un vero peccato.

Ultime considerazioni. Quel che è certo in casa Red Bull non rischieranno di restare senza piloti giovani. Solo che questo porterà sicuramente (è già capitato) a escludere buoni o addirittura ottimi piloti. Condizione che si verificherà perché per i prossimi anni i sedili targati RB non ce ne saranno.
Comunque non preoccupatevi: non azzecco mai nulla in prospettiva. Per cui cancellate dalla vostra mente quello che avete letto. Non si avvererà nulla!!!