Nel novero dei grandi favoriti al titolo del CIV Superbike 2014 non può che entrarvi di diritto Matteo Baiocco. Dopo una buona stagione nel BSB, il più spettacolare e difficile Campionato nazionale delle derivate di serie, il pilota di Osimo torna nel Campionato italiano con la Ducati del team Grandi Corse ed il supporto di Pirelli. “Baiox” sarà in sella alla 1199 Panigale R nel tentativo di conquistare il terzo titolo italiano dopo i due (2011 e 2012) vinti con il Barni Racing Team. Il marchigiano, inoltre, in questa stagione potrà continuare il suo impegno come tester Ducati Corse per la casa di Borgo Panigale, proseguendo il lavoro di crescita delle moto bolognesi. Pilota di riferimento per il progetto 1199 Panigale R Superbike, ad ottobre Baiocco ha potuto provare la Desmosedici GP13 “Laboratorio”, affiancando nel lavoro di sviluppo il collaudatore MotoGP Michele Pirro. Occasionalmente impegnato da Ducati anche nell’IDM (Campionato Superbike tedesco), “Baiox” è un pilota di notevole esperienza, avendo disputato il Mondiale delle derivate di serie nel 2009 e nel 2010, con i team Team PSG-1 e Pedercini. Il marchigiano è stato anche Campione Europeo Supersport nel 2003 ed ha sfiorato il titolo della Superstock1000 nel 2007.
E’ stato un 2013 molto impegnativo per te: BSB, IDM, tester Ducati Corse per la Superbike e anche l’esordio, sempre come collaudatore, in sella alla Desmosedici MotoGP. E’ stato difficile passare da una moto all’altra così frequentemente?
E’ stato un anno molto impegnativo dove di sicuro non mi sono annoiato. Per regolamento la moto del BSB ha molte differenze da quella del Mondiale Superbike che sviluppavo nei test. L’elemento discriminante è l’elettronica: nel British Superbike la centralina è unica per tutti (MoTeC M170) ed è priva di qualsiasi aiuto elettronico (traction control, launch control e anti-wheelie; n.d.r.) mentre sulla moto del Mondiale si lavora molto sull’unità della Magneti Marelli; spesso certe finezze fanno la differenza. Io sinceramente preferisco la configurazione SBK perché si può lavorare di più e la moto è più sicura.
Dopo lo sfortunato debutto della Panigale nel BSB, nel 2012, lo scorso anno la situazione è sembrata nettamente migliorare. Vista la crescita di Ducati ed il tuo anno di esperienza nella serie, non sarebbe stato più logico rivederti al via del Campionato inglese nel 2014? E’ stata una tua scelta di tornare nel CIV o di Ducati?
Sono contento di aver fatto crescere la moto in Inghilterra e qualche volta abbiamo fatto anche belle gare. Concordo pienamente con te ma per il 2014 la situazione tecnica nel team sarebbe cambiata poco, correvo con una buona squadra ma sicuramente non un top team. Se le moto fossero gestite da strutture ufficiali come fanno altre case in Inghilterra, la situazione sarebbe ben diversa. Inoltre la stagione come collaudatore è fitta di impegni ed il CIV si sposa bene con le mie esigenze.
A tuo parere perché il BSB è così difficile e selettivo? L’elemento che fa la differenza è la conoscenza delle piste?
Il livello è alto per una serie di motivi. La Tipologia di piste a cui noi italiani siamo poco abituati influisce ma una bella differenza la fanno i top team. Se sei tra i team ufficiali lotti per le prime posizioni altrimenti, salvo episodi, ti batti per la top10. Ci sono 4/5 squadre pronte per fare il Mondiale, circolano più soldi e tutto il Campionato sembra un mondiale…anzi, a volte c’è molto più pubblico di una gara iridata. Mi sarebbe piaciuto riprovarci in modo semi-ufficiale ma al momento le priorità sono altre.
Cosa manca al CIV Superbike per essere all’altezza del BSB?
E’ un discorso lunghissimo. Il CIV non avrà mai il seguito che c’è in Inghilterra ma la colpa è anche della nostra cultura sportiva. Il pubblico segue il nostro campionato a malapena ed in MotoGP se esce di scena Rossi la gente cambia canale. Ultimamente il CIV sta raggiungendo un buon livello di competitività e a mio avviso è nettamente superiore all’IDM. In Inghilterra la Superbike è nata ed è un cult. Noi possiamo solo cercare un po più di visibilità ma so che lo staff della FMI sta lavorando sodo. Sono fiducioso.
Quali sono state le tue sensazioni quando sei salito per la prima volta in sella alla MotoGP? Cosa ti ha colpito di più?
La potenza! La moto va veramente forte…fortissimo! Non è stato facile guidarla anche perché ho iniziato i test con la pista bagnata. E’ stato bellissimo e spero capiti ancora di provarla!
Dal punto di vista professionale essere tester Ducati è sicuramente importantissimo. Hai mai pensato di dedicarti esclusivamente a questo ruolo, anche solo per una stagione? oppure pensi che il non disputare le gare ti faccia perdere lo “spirito agonistico” del corpo a corpo con gli avversari?
Essere entrato nella famiglia Ducati è stato il frutto di tanti sacrifici e tanto impegno. Do il massimo nei test ma il mio obbiettivo è quello di correre nel Mondiale con una buona moto. Se questa strada potrà farmi aprire qualche porta non lo so ma ci sto provando. Quest’anno mi ero quasi deciso a fare solo il tester ma poi con Pirelli è nata l’idea di tornare nel CIV e si è formato un bel gruppo con il team Grandi Corse. Fare delle gare è basilare: è come se un calciatore si allenasse sempre ma non giocasse mai!
Cosa ti aspetti da questo ritorno nel CIV? Pensi possa essere un nuovo trampolino di lancio verso il Mondiale e verso la Evo?
Io me lo auguro ma non sono ossessionato da questo. Proverò a lottare di nuovo per vincere ma la concorrenza è agguerrita e dovremo essere bravi e lavorare al meglio. Sono molto felice di iniziare questa sfida con persone molto capaci e con partner tecnici come Pirelli: per me sono un incentivo alla mia grande motivazione!