FORT WORTH – Max Chilton ha gettato la spugna e non proverà a partecipare ad altre gare su ovale per il resto della stagione. L’ex pilota della Marussia, che ha mancato la qualificazione alla 500 Miglia di Indianapolis classificandosi all’ultimo posto nella sessione del Bump Day riservata all’assegnazione dell’ultima fila dello schieramento, continuerà comunque a correre nella NTT IndyCar Series negli appuntamenti su circuiti cittadini e tradizionali, e farà sempre parte del Carlin Racing.
La notizia del mezzo passo indietro di Chilton in IndyCar ha cominciato a diffondersi nella giornata di martedì e ha poi trovato ulteriori conferme nelle ore successive, con lo stesso ex pilota del team Ganassi e il Carlin Racing che hanno annunciato ufficialmente che in Texas sulla monoposto numero 59 avrebbe corso Conor Daly. Il pilota statunitense, reduce da una 500 Miglia di Indianapolis chiusa al decimo posto, non è però sicuro di prendere parte anche alle gare di Iowa, Pocono e Gateway, a causa dei soliti problemi di budget: Carlin potrebbe infatti preferirgli un pilota supportato da munifici sponsor.
Ad ogni modo, è certo che nelle restanti tre corse su ovale in pista non scenderà Chilton. Dietro alla decisione del pilota britannico di non gareggiare più sugli ovali, ci sono ragioni di sicurezza: Chilton ritiene troppo pericoloso cimentarsi su questa tipologia di tracciati, e non riesce a esprimersi al 100%.
“Ringrazio lo sponsor Gallagher per aver supportato in pieno la mia scelta di non competere sugli ovali per il resto della stagione – ha dichiarato Chilton – Sono estremamente fortunato ad avere un partner così vicino a me. Sia io che Gallagher poniamo molta attenzione su un fattore importante quale la gestione del rischio. Sono felice e grato alla IndyCar per gli sforzi fatti sul fronte della sicurezza dei piloti, in particolar modo ho apprezzato l’aver sviluppato una partnership con il Red Bull Technology Center per la produzione dell’aeroscreen. Questa è la solzuione tecnica più avanzata al mondo per la protezione della testa del pilota, e la IndyCar sarà all’avanguardia portandola in pista nel 2020. Io ora cercherò di portare a casa i migliori risultati possibili nelle gare che correrò, e aiuterò il mio team e Daly fino alla fine in ogni modo”.