In un’intervista a motogp.com il boss del team CWM-LCR Honda parla a 360 gradi della nuova avventura al timone della sua struttura: dal rookie Miller all’esperto Crutchlow, passando per il personale tecnico che seguirá i due piloti.
È iniziata una nuova pagina nella tua carriera. Come team manager sei cresciuto: ora tra le fila della tua struttura puoi vantare ben 2 top rider…
È un’emozione molto speciale, li ho avuti insieme per la prima volta a inizio mese a Valencia ed è stato estremamente stimolante: da una parte abbiamo un pilota esperto e navigato [Cal Crutchlow], dall’altra un progetto su un pilota [Jack Miller] che deve crescere e che ha un gran potenziale. Entrambi mi danno delle sensazioni che mi motivano molto.
Miller è un talento, non si discute. Ma venendo dalla Moto3 deve lavorare molto, specie sulla parte superiore del corpo. Puoi dirci quale sará il suo programma?
Jack è reduce da un test fisico presso il CAR (Centro di Alto Rendimento) di Barcellona, cui si sottopongono diversi sportivi delle piú svariate discipline. Ha raccolto dei dati interessanti, la sua forma è addirittura ad un livello superiore alle aspettative. Tre o quattro volte a settimana lui fa motocross: questo l’ha aiutato tantissimo a sviluppare la muscolatura del suo corpo, la resistenza e soprattutto la forza nelle braccia, adeguandole ai crampi che sono uno dei primi sintomi che accusano i giovani piloti quando arrivano nella classe regina.
Proseguirá un programma specifico di allenamento volto a sviluppare i muscoli del collo e i tricipiti, che sono poi le parti piú sollecitate dalla guida di una MotoGP. Al momento è tutto sotto controllo, siamo sicuri che si presenterá alla prima gara in perfetta forma.
Nei primi test di Valencia l’australiano non ha potuto utilizzare la nuova RC213V-RS, che invece in queste prime ore a Sepang avete portato in pista per la prima volta…
Si, oggi siamo partiti con la nuova Open del 2015: Subito Jack ha notato che è molto piú potente della Production Racer che aveva provato a Valencia; in particolare si è compiaciuto della potenza, della velocitá massima, e dell’erogazione piú dolce. Per quel che ci riguarda, questa moto è la ‘prosecuzione’ di un progetto (la Factory del 2014) che giá conosciamo, adattato nella ciclistica, per contenere un serbatoio di capacitá maggiore (come previsto dal regolamento Open) con il software della Magneti Marelli. È questo il punto: stiamo cercando di capire proprio come funziona questo software sulla RCV.
Hai due moto diverse e due equipaggi diversi: come pensi di gestirli e come si dividono le strutture?
Sostanzialmente il gruppo di lavoro che negli ultimi anni ha seguito Stefan Bradl, lavorerá con Cal Crutchlow: non c’è stato nessun cambiamento sul personale tecnico per quel che riguarda la gestione della moto Factory. Il personale che seguirá Miller sará guidato da Cristian Gabarrini: siamo stati noi a introdurlo nel Campionato del Mondo, dandogli l’opportunitá di debuttare in 125cc nel lontano 2003 e iniziando a seguire Casey Stoner. Da lì poi è partita la sua storia con Ducati, quindi il rientro in Honda sempre con l’australiano; gli altri tecnici che seguiranno Miller sono tecnici HRC di prim’ordine.
Cal Crutchlow e il suo stile: dove credi possa arrivare l’inglese in quella che dovrá essere la stagione del suo riscatto?
Cal sa che è un anno molto importante per lui, in cui avrá una moto ufficiale (esattamente come Dani Pedrosa e Marc Marquez), e partendo da quello che era riuscito a fare nella stagione 2013 e sul finire della 2014, è lui in primis che ha tante aspettative. Noi ci auguriamo che al piú presto possa trovare il feeling con la Honda.
Dobbiamo peró anche esser obiettivi: la Honda ha molti punti forti, ma richiede anche uno stile di guida particolare, nel senso che la velocitá a centro curva non sono altissime, mentre l’uscita è impressionante. In quel frangente bisogna esser bravi ad erogare l’incredibile potenza nel modo guisto, altrimenti è facile innescare lo slittamento del pneumatico posteriore. Cal è conscio di tutto questo e infatti ha detto “l’80% del lavoro, se voglio arrivare sul podio, lo devo fare io”.
Qual è la situazione contrattuale di entrambi i piloti?
Noi abbiamo un contratto che ci lega all’HRC, rinnovabile di anno in anno. A sua volta, Jack Miller ha un contratto con HRC per i prossimi 3 anni: ci auguriamo ci poter aver la possibilitá del rinnovo automatico (come avvenuto dal 2006 ad oggi) e poter lavorare con Jack anche nelle stagioni 2016 e 2017. Per quel che riguarda Cal Crutchlow abbiamo un contratto biennale, in cui sono presenti delle clausole di recesso qualora una delle parti non sia soddisfatta dei risultati. Ma sia da parte di Cal che di LCR ci sono delle grandi aspettative: se riusciremo a proseguire nel progetto dei due piloti che si è concretizzato grazie all’ingresso del nostro main sponsor CWM, credo che Cal resterá con noi anche per il 2016 e oltre.
Come è andato la prima giornata di test a Sepang e cosa continuerete a provare nei prossimi giorni con Miller?
Si tratta di una prima presa di confidenza. Non siamo così sprovveduti da chiedere a un rookie che arriva dalla Moto3 di fare dei tempi straordinari. L’obiettivo di questo test è esclusivamente fargli prendere confidenza con quella che sará la sua nuova moto nella prossima stagione, e soprattutto fargli capire come la moto reagisce alle differenti regolazioni; non a caso, abbiamo deciso di iniziare questi test con pochi controlli elettronici: vogliamo fargli capire che l’elettronica sará un aiuto che potrá ricevere in futuro solo quando avrá lottato allo stremo con la moto stessa. Quando adatterá il suo stile e il suo corpo, solo quando arriverá a conoscere il suo limite, allora gli daremo piú elettronica. Ma prima di tutto deve capire che la moto si comporta come una ‘bestia difficile da domare’.