Sembrerebbe essere passato un lungo inverno, ma in realtà sono trascorse solo due settimane dalla Race of Hungary. Questo esordio è dovuto perché le prestazioni viste in pista in questa prima parte di fine settimana allo Slovakia Ring non rispecchiano assolutamente, o quasi, quanto visto fino ad ora nella stagione 2019 del FIA WTCR. Se da un lato la Hyundai continua ad essere davanti, Honda e Lynk&Co soffrono e non poco in questo week-end.
La prima qualifica slovacca ha visto Nicky Catsburg conquistare la prima pole position dell’anno, la terza nel Mondiale Turismo. L’olandese ha soffiato il primo posto, che ormai sembrava in cassaforte, a Norbert Michelisz.
L’ungherese ha fatto segnare il tempo di 2:09.873 ad inizio sessione, rifilando quasi mezzo secondo a tutta la concorrenza. Sul finale di sessione, però, il suo team mate ha replicato con un 2:09.498, lasciando al magiaro una seconda posizione amara perché a solo 28 millesimi dalla seconda pole consecutiva.
Seconda e terza fila del tutto inedite con Ma Qing Hua con l’Alfa Romeo in terza posizione, anche se a oltre quattro decimi dal battistrada, seguito dalle Cupra di Daniel Haglof (4°) e Tom Coronel (5°). A chiudere questo gruppo speciale c’è la seconda Giulietta Veloce, quella di Kevin Ceccon che però paga più di sei decimi dal suo compagno di squadra.
Bisogna scendere in quarta fila per trovare la prima Audi con Jean-Karl Vernay, attardato di quasi nove decimi dalla vetta della classifica, e la prima delle Honda con Esteban Guerrieri. A chiudere la top ten Frederic Vervisch e un buon Mehdi Bennani che riesce a portare la sua Volkswagen Golf in decima posizione, dopo tante difficoltà avute dalle vetture tedesche nelle precedenti gare.
Oltre la quinta fila si trovano tanti nomi importanti, il primo dei quali è sicuramente il leader della classifica Nestor Girolami che sarà costretto a partire dall’undicesima posizione in Gara 1. Peggio ha fatto Gabriele Tarquini che non è riuscito ad oltrepassare la tredicesima piazza. Al suo fianco il poco frizzante (quest’oggi, ndr) rookie Mikel Azcona con l’ultima delle Leon.
Capitolo a parte per la Lynk&Co caduta in un baratro all’improvviso. Le quattro vetture del Cyan Racing sono riuscite a far peggio anche delle Volkswagen, che nelle precedenti due gare hanno monopolizzato il fondo dello schieramento. Questa volta è stato il turno delle vetture cino-svedesi, con Yvan Muller che “salva” parzialmente la faccia con il suo 18° posto, con quasi 1.5 secondi di gap dal suo ex compagno di squadra in Volvo. 25°, 26° e 27° posto per Thed Bjork, Yann Ehrlacher e Andy Priaulx, con quest’ultimo a oltre 2 secondi di margine dal miglior tempo della sessione.