Una delle sorprese in negativo di questo inizio di stagione è stata certamente la debacle di Red Bull e Renault. Il motorista francese, per la prima volta dopo anni di vittorie, si ritrova ad affrontare una situazione davvero complicata dal punto di vista tecnico. La sessione di test collettivi a Jerez ha messo in luce parecchi punti oscuri nel progetto V6 della Renault e nonostante le parole di incoraggiamento arrivate da Rob White nei giorni scorsi, la casa francese sembra che brancoli ancora nel buio. Notizia proprio di ieri che in un “Filming Day” eseguito dalla Toro Rosso a Misano, il propulsore Renault, con tutte le modifiche software e hardware del caso, ha mostrato i medesimi problemi di affidabilità messi in luce durante la sessione di lavoro in Spagna. Un brutto colpo per il motorista di Viry Chatillion che si ritrova a rivedere un progetto che va avanti da due anni in sole due settimane. Una confusione che, se non arginata nella maniera corretta, potrebbe creare non pochi grattacapi agli alti funzionari della casa francese. Proprio in tal senso, in una nota ufficiale sul proprio sito, Giancarlo Minardi ha svelato alcuni retroscena davvero interessanti sul caso Renault, dichiarando che la situazione all’interno della factory di Viry è tutt’altro che tranquilla.
Ecco le parole di Giancarlo Minardi: “Nonostante Renault, Red Bull e Toro Rosso si impegnino a trasmettere tranquillità e serenità nei loro comunicati e interviste, dalle informazioni che circolano, la situazione pare più complicata del previsto e di non facile risoluzione. Sembra che in casa Red Bull stiano esplorando un possibile cambiamento di motorizzazione per il 2015, mentre in Toro Rosso è saltato il sesto/settimo Direttore Tecnico della loro storia. Sul fronte motori poi – dalle informazioni provenienti al di fuori dai confini nazionali – la Renault sta provando a fare “shopping” di tecnici oltre i confini transalpini (ricevendo risposte negative), cosa praticamente mai successa prima, in quanto ha sempre cercato di difendere, giustamente, la propria tecnologia. Queste notizie non possono che alimentare sospetti, su quanto si vocifera, su problemi strutturali del propulsore e di non facile risoluzione nel breve. Alcune case costruttrici, non attualmente impegnate nel Mondiale F.1, hanno già pronto una loro personale unità e stanno valutando una loro scesa in campo, anche se rallentati dalle difficoltà di trovare partnership importanti, a meno che queste perplessità non vengano superate sfruttando l’attuale debacle Renault. Ovviamente mi auguro di poter essere smentito già tra qualche settimana quando in Bahrain, secondo test pre-campionato, potremo vedere i miglioramenti messi in atto dai Team e dai Motoristi”.
Delle news davvero molto scottanti che potrebbero aprire a degli scenari davvero molto particolari. La Renault non deve soltanto gestire una situazione di emergenza interna parecchio preoccupante ma, compito più difficile, deve riuscire a dare le giuste garanzie tecniche a tutti i propri partner, Red Bull su tutti. Minardi riporta un possibile cambio di motorista da parte di Red Bull dalla stagione 2015 ma, nello stato attuale delle cose, è davvero difficile pensare a una soluzione di questo genere, visto e considerato che Mercedes e Ferrari risultano avversari diretti per quanto riguarda sia il campionato costruttori che per quello piloti. Sarebbe un grande autogol per i due motoristi. Inoltre non va dimenticato che la soluzione Honda non va neanche presa in considerazione, visto che il motorista giapponese è legato da un rapporto di esclusività con la Mclaren. Una soluzione valida potrebbe essere un nuovo motorista all’interno del circus, ma chi si prenderebbe una responsabilità così grande? Considerando anche il fatto che dall’anno prossimo verranno inseriti i punti modifica e sviluppare le power unit risulterà sempre più difficile. Come finirà tutta questa storia? Chissà, al momento nessuno può dirlo ma resta comunque il fatto che Renault vive un momento di forte difficoltà, forse il più complesso dell’intera sua storia in Formula Uno.