Bourdais su Alonso: “Ha avuto tutto con troppa facilità al suo debutto alla Indy 500”
17 Giugno 2018 - 17:39
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Il pilota francese: "Ha corso nell'anno in cui tutte le vetture di Andretti potevano vincere la gara. Ora il kit aerodinamico ha cambiato le cose

Fernando Alonso sogna di diventare il secondo uomo nella storia a conquistare la Tripla Corona, cioè la vittoria del GP di Monaco, della 24 Ore di Le Mans e della 500 Miglia di Indianapolis. Il pilota spagnolo oggi ha fatto un importante passo verso questo suo ambizioso obiettivo, vincendo per la 24 Ore di Le Mans con la Toyota al debutto assoluto nella gara più importante dell’anno del WEC e avvicinando la possibilità di accostare il suo nome negli annali del motorsport a quello del leggendario Graham Hill.

Il pilota attualmente in forza alla McLaren ora deve “solo” trovare la gloria a Indianapolis. Alonso ha già tentato di sbancare la gara più prestigiosa del panorama americano nella passata stagione, quando corse con una McLaren gestita da un team di primo livello come l’Andretti Autosport, ma nonostante una prestazione convincente il due volte campione del mondo di Formula 1 è rimasto fuori dalla lotta per la vittoria dopo l’ultima sosta, e ha terminato anzitempo la corsa per la rottura del propulsore Honda della sua DW12. La McLaren negli ultimi mesi ha lavorato a lungo per gettare le basi per un nuovo impegno alla 500 Miglia di Indianapolis, sempre in partnership col team Andretti e con Alonso al volante della monoposto, dando così una nuova occasione al suo pilota nella gara più importante dell’anno.

 

 

Sebastien Bourdais, quattro volte campione Champ Car e pilota ancora oggi molto competitivo in IndyCar, crede però che una seconda esperienza a Indianapolis per Alonso potrebbe rivelarsi molto più amara rispetto a quella del 2017. “Alonso non mi ha sorpreso l’anno scorso; è un pilota veloce, che sa come girare un volante e spingere a fondo – ha detto il francese ad Autosport nella giornata di giovedì – La sua macchina era eccezionale, e onestamente ha avuto praticamente tutto troppo facilmente. Penso che se fosse tornato quest’anno, si sarebbe potuto accorgere che gli ovali talvolta possono essere duri. Adesso abbiamo vissuto un cambiamento importante dal punto di vista aerodinamico: c’è meno downforce, e non si spinge al massimo per tutto il tempo. Anche in qualifica le cose si sono complicate”.

Il pilota del Dale Coyne Racing ha rincarato la dose: “Tutte le macchine di Andretti possono vincere a Indianapolis, e Alonso è arrivato nell’anno giusto, con una vettura davvero ben sviluppata e tenuta ottimamente sotto controllo. Basta guardare al mio ingegnere per capire ciò che dico: lui veniva dal team Andretti, e quando è arrivato abbiamo rivoltato la macchina come un calzino e stavamo distruggendo tutti, finché io non mi sono distrutto una gamba! Quando ci hanno visti così in alto tutti si sono spaventati, perché si sono accorti che avevamo un razzo a disposizione”.