Fernando Alonso è ancora concentrato al 100% sulla Formula 1, e non ha alcuna intenzione di abbandonare il Circus lasciando dietro di sé il ricordo delle ultime travagliate stagioni. Il pilota spagnolo, reduce da un triennio disgraziato con la McLaren-Honda, ha rinnovato il contratto con la scuderia di Woking per un’altra stagione dietro alla garanzia del divorzio fra il team inglese e il motorista giapponese. Dall’anno prossimo la McLaren sarà spinta dalle power unit prodotte dalla Renault, e il potenziale tecnico del team sarà decisamente migliore rispetto a quello degli ultimi tre anni. Questo, oltre a un colloquio conoscitivo con lo staff tecnico della Renault, ha spinto Alonso a scommettere ancora sulla McLaren.
Il due volte campione del mondo, dopo l’esperienza a Indianapolis e il futuro impegno alla Rolex 24 di Daytona, sa di poter correre a pieno ritmo in altre categorie, ma preferisce continuare in Formula 1 perché ha ancora voglia di vincere. Eric Boullier, racing director della McLaren, ha confermato la totale disponibilità del pilota spagnolo nei confronti della squadra e del progetto. Boullier ha inoltre voluto ribadire che Alonso non ha affatto perso la sua mentalità vincente, e per sostenere la sua affermazione ha raccontato un episodio avvenuto nell’hospitality della McLaren a margine del GP di Singapore, con Alonso costretto subito al ritiro dopo essere stato coinvolto nell’incidente in partenza provocato dalle Ferrari e da Verstappen.
“Ha tirato un pugno al muro dell’hospitality, e ha lasciato un bel segno – ha detto Boullier – Lui ogni tanto deve esprimere la sua frustrazione, ma è rimasto lo stesso dei giorni migliori e degli anni in cui vinceva il mondiale. E’ molto teso dopo una gara. A Singapore è avvenuta la stessa cosa, perché sapeva di aver perso un’ottima occasione, è ha manifestato tutta la sua delusione. Lui ha la rabbia in corpo di chi sa che può fare più di quello che ottiene. Lui sa di poter essere il migliore, e ha bisogno di dimostrarlo. E penso che potrebbe tirare un pugno al muro anche qualora riuscisse a vincere. Lui è come uno squalo: quando sente l’odore del sangue, si butta subito sulla preda. E’ per questa ragione che sente di poter tornare sul podio e di poter essere competitivo. Non lascerà una benché minima occasione agli avversari se si presenterà l’occasione. Ci sarà pressione sul nostro team, ma una pressione positiva”.