Bottas: “Non mi sento un numero 2. E Vettel non mi ha lasciato spazio!”
30 Luglio 2018 - 11:15
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GP Ungheria

E’ stata un’altra domenica frustante quella vissuta da Valtteri Bottas durante il Gran Premio d’Ungheria. Agli occhi di chi ha osservato da fuori la gara è apparso chiaramente che la Mercedes ha sacrificato fin dall’inizio il pilota finlandese per tutelare Lewis Hamilton da ogni attacco delle Ferrari di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, apparse decisamente competitive sul tracciato dell’Hungaroring e in grado di insidiare il primato dell’inglese.

Tenuto fuori per più di 50 giri con lo stesso set di gomme Soft, Bottas ha accusato un crollo prestazionale negli ultimi chilometri della corsa, favorendo il ritorno di Vettel. Il tedesco ha attaccato la Freccia d’Argento all’inizio del giro 65, ma in curva 2 il finlandese ha provato fino all’ultimo a resistere, arrivando lungo e centrando con la sua ala anteriore la ruota posteriore sinistra della Ferrari, che fortunatamente non si è afflosciata.

Con il muso danneggiato, Bottas si è fatto infilare da Raikkonen e da Ricciardo, arrivando al contatto anche con la Red Bull dell’australiano (per il quale è stato sanzionato con 10 secondi di penalità aggiunti sul suo tempo di gara, ndr).

Dopo la bandiera a scacchi, intervistato da Sky Sports UK, Toto Wolff ha definito Bottas “un ottimo gregario”, epiteto che il finnico non ha mandato giù facilmente: “Essere chiamato gregario non è certo una cosa piacevole, anzi fa male. La mia gara è stata tutt’altro che positiva, mi sarei aspettato un risultato decisamente migliore. Dopo l’Ungheria il gap in classifica da Lewis è molto ampio (sono 81 i punti di differenza tra i due, ndr), quindi credo che dovrò parlare con il team per capire quale sarà la loro posizione, anche se per me è chiara”.

Bottas è poi tornato sui due incidenti che lo hanno visto protagonista negli ultimi giri:  “Dal mio punto di vista i contatti con Vettel e Ricciardo sono due incidenti di gara. Con Seb stavo cercando di difendermi nel miglior modo possibile e in approccio di curva 2 avevo il mio muso leggermente davanti. Per me lui ha chiuso molto presto la traiettoria, non lasciandomi praticamente spazio; da qui poi c’è stato il contatto e la mia gara si è definitivamente compromessa. Con Daniel, invece, ero accanto a lui all’interno, ma avevo danneggiato pesantemente la mia ala anteriore e facevo fatica in percorrenza di curva. Sono sicuro che lui fosse consapevole di ciò, ma ha chiuso comunque e ci siamo toccati”.